Nvidia entra nel Dow Jones al posto di Intel

Il cambio diverrà effettivo a partire dal prossimo 8 novembre e arriva dopo una crescita di oltre il 170% ottenuta dalla regina dell’AI nel corso di quest’anno e del grosso calo di Intel.
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Nvidia nel Dow Jones
Un avvicendamento storico quello che avverrà nel Dow Jones Industrial Average, il prossimo 8 novembre, quando Nvidia entrerà nelle 30 blu chip dell’indice in sostituzione di Intel, in uscita dopo 25 anni di permanenza. Inoltre, Sherwin-Williams (vernici) sostituirà Dow Inc. (chimica) nello stesso indice.Il Dow Jones, che copre tutti i settori ad eccezione di trasporti e utility, è ponderato in base al prezzo delle azioni delle singole azioni anziché al valore di mercato totale e proprio le differenze di performance dei titoli delle due società tecnologiche hanno portato alla revisione. Nvidia, infatti, è cresciuta di oltre il 183% nel 2024, dopo il +240% del 2023, mentre Intel ha perso sul terreno il 50% diventando così il peggior performer del Dow Jones e quella con il prezzo più basso tre i suoi componenti.
Annunciando uno split delle azioni di 10 a 1 a maggio, Nvidia si è messa in una posizione migliore per unirsi all'indice: la mossa ha ridotto il prezzo di ogni azione del 90%, consentendo alla società di diventare parte del Dow senza avere una ponderazione troppo pesante.
"Le modifiche all'indice sono state avviate per garantire un'esposizione più rappresentativa rispetto al settore dei semiconduttori e al settore dei materiali", si legge nella nota diffusa ieri dopo la decisione della S&P Dow Jones Indices, il gestore degli indici. L'ultimo cambiamento all'indice era avvenuto a febbraio, quando Amazon aveva sostituito Walgreens Boots Alliance.
Previsioni sulla trimestrale
A Wall Street, intanto, il titolo Nvidia apre la seduta in crescita di mezzo punto percentuale a 136 dollari per azione dopo il +1,99% della chiusura di venerdì scorso. Un sondaggio Nasdaq su oltre 39 analisti mostra un prezzo obiettivo medio di 153,86 dollari, con un massimo di 200 dollari.
La società diffonderà i suoi conti del terzo trimestre il prossimo 20 novembre, ultima tra le Magnifiche Sette a comunicarli e le sue attese sono per un fatturato a circa 32,5 miliardi di dollari, più del doppio del totale dell’anno precedente.
Un risultato sulla scia del le performance delle sei grandi big tech che hanno comunicato i loro risultati, ovvero Alphabet (Google), Amazon, Apple, Meta, Microsoft e Netflix. Queste hanno complessivamente raggiunto l’utile di 99 miliardi di dollari, dato che implica un rialzo del 12,5% rispetto allo stesso periodo del 2023. In aumento - sempre nel terzo quarter del 2024 - lo stesso giro d’affari cumulato. I ricavi sono arrivati a 458,7 miliardi (erano stati 408,5 un anno prima), con l’incremento del 12,3%.
Domanda di AI ancora forte
La sostituzione di Intel è significativa del settore dei chip per l’AI nel quale Nvidia resta la ‘regina’ incontrastata e per il futuro sono le diverse le previsioni ottimistiche. In un rapporto della scorsa settimana, gli analisti di Morgan Stanley hanno affermato che gli ordini di Blackwell "sono prenotati per 12 mesi circa", con "ogni indicazione che l'attività rimane solida con una visibilità futura molto elevata".
Nelle ultime ore, TD Cowen ha ribadito il suo prezzo obiettivo di 165 dollari per Nvidia, considerandola come la sua ‘Top Pick’ nel settore, e ha affermato che la domanda per l'attuale generazione di chip AI dell'azienda è rimasta forte.
Masayoshi Son, Ceo di SoftBank Group, ha respinto le argomentazioni in merito ad un’eventuale formazione di una bolla nel settore e ritiene che “Nvidia sia sottovalutata, perché il futuro dell’AI è molto più grande,” ha dichiarato e “Nvidia ne è solo un esempio.” Il manager ha previsto che un’intelligenza “superartificiale”, 10.000 volte più avanzata dell’intelligenza umana, verrà sviluppata entro il 2035, e potrebbe tradursi in 9 trilioni di dollari di entrate all’anno.
Anche Mark Haefele, chief investment officer di UBS Global Wealth Management, ha mantenuto la sua visione positiva sull'IA, consigliando agli investitori di sfruttare la volatilità a breve termine come opportunità per aumentare l'esposizione ai titoli di qualità dell'IA. "Continuiamo a privilegiare nomi selezionati di semi-tecnologie e big tech e prevediamo che il nostro portafoglio di AI possa garantire una crescita degli utili del 35% nel 2024 e del 25% nel 2025", conclude l’esperto.
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