Nvidia tallona Apple per capitalizzazione di mercato

Dopo il sorpasso a Microsoft, la regina dell’Intelligenza Artificiale continua ad aggiornare i suoi record storici e si appresta a superare la casa di Cupertino grazie alla forza della domanda per i suoi chip dedicati all’Intelligenza Artificiale.
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Nvidia continua a correre
Una corsa che sembra non voler finire mai è quella di Nvidia a Wall Street, ormai a un passo dal diventare la società con maggior capitalizzazione di mercato insidiando Re Apple dopo aver superato Microsoft.
Ieri il titolo della Regina dell’Intelligenza Artificiale ha chiuso la seduta alla Borsa di New York con una crescita del 2,4%, a 231 al suo record storico di 138,07 dollari per azione, portando così il suo market cap a 3,39 trilioni di dollari, a pochi passi dai 3,52 trilioni di Apple (+1,65% a 231,30 dollari) e distanziando Microsoft (3,12 trilioni di dollari).
Questa crescita impressionante ha portato Nvidia a essere una delle principali forze trainanti dell'S&P 500, di cui insieme ad Apple e Microsoft rappresenta circa un quinto del valore totale.
Una domanda forte per i chip
Tra i motivi alla base di questa continua crescita di Nvidia c’è la straordinaria domanda per i suoi chip di Intelligenza Artificiale (AI), alimentata dalla crescente competizione tra le grandi aziende tecnologiche come Microsoft, Alphabet (Google), Amazon e Meta, tutte impegnate in una corsa per dominare il futuro dell'intelligenza artificiale. I chip AI di Nvidia sono al centro di questa rivoluzione, poiché sono fondamentali per alimentare i data center e le infrastrutture che supportano le tecnologie AI avanzate.
Inoltre, nonostante i ritardi nella produzione della nuova generazione di chip Blackwell, Nvidia ha rassicurato gli investitori, affermando che i clienti continuano ad acquistare i chip esistenti in attesa del lancio di quelli nuovi.
Il CEO Jensen Huang ha dichiarato che il livello di interesse per i nuovi chip è "folle", sottolineando che l'azienda è stata costretta ad aumentare significativamente la produzione per soddisfare le richieste globali. La domanda di chip AI è così forte che Taiwan Semiconductor Manufacturing Co. (TSMC), il principale produttore di chip per Nvidia, dovrebbe riportare un aumento del 40% degli utili trimestrali, alimentato dall'impennata degli ordini della società.
Fiducia dagli analisti
Gli analisti di TD Cowen hanno ribadito la loro fiducia in Nvidia, confermando il prezzo obiettivo di 165 dollari per azione e inserendo l'azienda nella loro lista di "Top Pick". "Riteniamo che le principali società di AI si trovino ad affrontare un ambiente di investimento caratterizzato dal dilemma del prigioniero: ognuna di esse è individualmente costretta a continuare a spendere, poiché i costi del non farlo sono (potenzialmente) devastanti", scrivono gli esperti in un rapporto, prevedendo dunque che la domanda per l'attuale generazione di chip AI dell'azienda “rimane forte”.
Anche Goldman Sachs ha rivisto al rialzo il suo obiettivo, portandolo a 150 dollari per azione, in linea con la media di Wall Street.
USA studiano il blocco alle vendite di chip
Oggi, intanto, nel pre market USA il titolo cede oltre l’1% dopo le indiscrezioni pubblicate da Bloomberg News circa un potenziale ostacolo che potrebbe derivare dalle politiche del governo statunitense. L'amministrazione di Joe Biden, infatti, starebbe considerando di imporre nuove restrizioni alle esportazioni di chip AI avanzati, non solo verso la Cina, ma anche verso altri paesi, come quelli del Golfo Persico, che hanno mostrato un crescente interesse nello sviluppo di data center AI.
Secondo fonti vicine alla situazione, i funzionari statunitensi stanno discutendo di un possibile sistema di licenze di esportazione che potrebbe limitare la vendita di chip AI a determinati paesi per motivi di sicurezza nazionale, tra cui gli Emirati Arabi Uniti e l'Arabia Saudita in quanto entrambi stanno investendo pesantemente nelle infrastrutture AI.
Queste nuove restrizioni andrebbero ad aggiungersi alle già esistenti misure che limitano le esportazioni di chip AI verso la Cina, un mercato cruciale per Nvidia, AMD e altre aziende del settore. L'amministrazione Biden ha già vietato le esportazioni di chip AI verso oltre 40 paesi in Asia, Africa e Medio Oriente, per timori che questi prodotti possano essere dirottati verso la Cina.
Tuttavia, gli Stati Uniti stanno valutando se utilizzare la concessione delle licenze di esportazione come leva diplomatica per influenzare i rapporti con altre nazioni, compresa la Cina. Ciò potrebbe includere richieste specifiche alle aziende che desiderano accedere alla tecnologia statunitense, come la riduzione dei loro legami con la Cina, mentre Washington cerca di proteggere la propria leadership tecnologica in settori chiave come l’AI.
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