Oggi i dati macro Usa. Trump allegerisce i dazi al Giappone

Il dato più atteso sull'economia americana, quello sui Payroll, insieme ad altri indicatori sull'andamento del mercato del lavoro è atteso oggi alle 14.30. Una debolezza potrebbe convincere la Fed a intraprendere con decisione un taglio dei tassi. Dall'altra parte dell'Oceano, Nikkei in rialzo dopo la decisione di Trump di ridurre al 15% i dazi sulle auto importate dal Giappone.
Europa ottimista con i future in rialzo.
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Giappone in rialzo dopo la decisione di Trump di abbassare i dazi sulle automobili e mercati in attesa dei dati macro Usa. Intanto i future sui mercati Europei indicano ottimismo con il derivato sull’Euro Stoxx 50 che guadagna lo 0,3%.
Come ogni primo venerdì del mese l'appuntamento principale sul fronte macro è l'aggiornamento sulla dinamica del mercato del lavoro Usa, tra i principali indicatori cui Federal Reserve guarda per aggiustare il costo del denaro. Gli analisti di Wall Street scommettono sulla creazione di 75.000 nuovi posti di lavoro il mese scorso, in leggero rialzo rispetto ai 73.000 di luglio, con un tasso di disoccupazione in rialzo a 4,3% da 4,2%. Hanno intanto ampiamente disatteso le previsioni i numeri di ieri sugli occupati del settore privato rilevati da Adp. Deludenti, sempre ieri, anche i dati sulle richieste di sussidi di disoccupazione e la statistica Challenger sul taglio dei posti di lavoro, saliti in agosto a 85.979 con la peggiore performance dal 2020 per il singolo mese di agosto. Il vistoso deterioramento del mercato occupazionale cementa ulteriormente la prospettiva di un taglio dei tassi Usa.
GIAPPONE
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha firmato stanotte un ordine per applicare dazi più bassi sulle importazioni di automobili giapponesi e altri prodotti annunciati a luglio. I dazi più bassi al 15% sulle automobili giapponesi, in calo rispetto all'attuale 27,5%, entreranno in vigore sette giorni dopo la pubblicazione ufficiale del decreto. Il decreto esecutivo ha anche garantito che l'imposta del 15% sulle importazioni giapponesi concordata a luglio non si aggiungerà a quelle già soggette a dazi più elevati, come la carne bovina, mentre gli articoli precedentemente soggetti a dazi inferiori al 15% saranno adeguati al 15%. Questo sgravio è retroattivo al 7 agosto.
A Tokyo il Nikkei si rafforza dello 0,86%
Le spese dei consumatori mostrano in luglio un progresso di 1,7% su mese e 1,4% su anno, a fronte di attese di un incremento di 1,3% su giugno e 2,3% su base tendenziale.
Nonostante l’accordo commerciale il primo ministro giapponese, Shigeru Ishiba, rimane in bilico. Il prossimo lunedì 8 settembre il partito che lo sostiene voterà se tenere un'elezione straordinaria della leadership che potrebbe portare all’estromissione di Ishiba. Da quando è salito al potere nel 2024, il premier ha visto la sua coalizione di governo perdere la maggioranza alle elezioni per entrambe le camere del Parlamento, a causa della debole crescita economica, esacerbata dall'incertezza sui dazi commerciali.
L’8 settembre è a data in cui anche il premier francese Bayrou potrebbe cadere.
PANORAMICA
Questo il quadro delle principali variabili dei mercati alle 7.54
· Azioni
S&P 500 futures +0,2% (ore 13:28 Tokyo)
Topix (Tokyo) +0,5%
S&P/ASX 200 (Sydney) +0,4%
Hang Seng (Hong Kong) +0,6%
Shanghai Composite +0,3%
Euro Stoxx 50 futures +0,2%
· Valute
Bloomberg Dollar Spot Index -0,1%
Euro +0,2% a $1,1669
Yen giapponese +0,2% a 148,22 per dollaro
Yuan offshore +0,1% a 7,1316 per dollaro
· Criptovalute
Bitcoin +0,8% a $111.272
Ether +0,3% a $4.321
· Obbligazioni
Treasury USA 10Y stabile al 4,15%
JGB 10Y -2pb a 1,57%
Australia 10Y stabile al 4,35%
· Materie prime
WTI -0,2% a $63,35/barile
Oro spot +0,3% a $3.557,67/oncia
BTP
Lo spread tra i rendimenti a 10 anni di Italia e Germania apre a 88 centesimi. Questa sera a mercato chiuso dal ministero dell'Economia i dettagli dell'asta di Bot a 12 mesi in calendario mercoledì prossimo, 10 settembre.
FED
Il presidente della Fed di New York, John Williams, ha detto ieri che una graduale riduzione dei costi di finanziamento a breve termine è giustificata se l'economia soddisfa le attuali previsioni di modesti aumenti della disoccupazione e di un rallentamento dell'inflazione nel prossimo anno.
AGENDA MACRO
08:00 – Germania: Ordini all’industria (m/m, luglio)
Gli ordini industriali tedeschi sono inaspettatamente diminuiti a luglio, con un calo del 2,9% rispetto al mese precedente, su base destagionalizzata e corretta per il calendario, in base ai dati comunicati dall'ufficio federale di statistica. Un sondaggio Reuters tra gli analisti aveva indicato un aumento dello 0,5%.
08:00 – Gran Bretagna: Vendite al dettaglio (luglio)
10:00 – Italia: Vendite al dettaglio (a/a, luglio)
11:00 – Eurozona: PIL finale 2° trimestre
14:30 – USA:
Salari orari (m/m, agosto)
Nuovi lavoratori dipendenti non agricoli (agosto, Non-Farm Payrolls)
Tasso di disoccupazione (agosto)
📌 Eventi attesi
DBRS: aggiornamento sul rating del debito sovrano della Grecia
OIL
I prezzi del greggio continuano a scendere, estendendo la flessione di oltre il 2% della seduta precedente. Il Brent stamattina arretra dello 0,15% a 66,95 dollari al barile, mentre il WTI cede lo 0,2% a 63,35 dollari.
Tutti gli occhi sono puntati sulla riunione di domenica 7 settembre, quando l’Opec+ discuterà un nuovo aumento della produzione da ottobre. L’obiettivo dei produttori – spiegano fonti a Reuters – è quello di riconquistare quote di mercato, privilegiando i volumi rispetto al sostegno dei prezzi. Il Cartello allargato ha già programmato un incremento di 2,2 milioni di barili/giorno tra aprile e settembre, oltre a un’aggiunta di 300 mila barili riservata agli Emirati Arabi Uniti. Restano in vigore fino al 2026 i tagli da 1,65 milioni e da 2 milioni di barili al giorno.
Goldman Sachs, invece, stima un crollo a poco più di 50 dollari entro il 2026, complice un surplus globale atteso di 1,8 milioni di barili/giorno.
UNICREDIT
Il numero uno di Unicredit, Andrea Orcel, al forum di Handelsblatt sulle banche replica alle dichiarazioni della ceo dell’istituto tedesco Bettina Orlopp: «Tutti speculano su cosa succederà prossimamente, ma nessuno sa davvero qual è il piano. Questo non significa che non ce l’abbiamo, anzi», ha detto Orcel. Dal mio punto di vista entro la fine dell’anno potremmo arrivare al 30% di Commerzbank».
«La posizione del governo tedesco, da sempre contrario a un’eventuale acquisizione «sarà un fattore significativo» ha detto Orcel, che però non esclude a priori la possibilità di «presentare un’offerta di acquisizione contro la volontà dell’esecutivo».
Il ceo ha poi ricordato che Unicredit ha «ricevuto tutte le autorizzazioni necessarie (alla scalata, ndr). Tuttavia se ci sarà un’offerta pubblica di acquisto o meno lo decideranno gli azionisti».
se la banca tedesca continuerà il percorso stand alone in «5-7 anni dovrà probabilmente tagliare più posti di lavoro» rispetto a quanto accadrebbe in caso di acquisizione.
«Non sto cercando di convincere nessuno perché non sto dialogando con nessuno», ha poi detto il numero uno di Unicredit precisando che da parte di Commerzbank «non c’è la volontà di confrontarsi» ma «saremmo molto felici di avere un dialogo costruttivo con chiunque voglia averlo».
TITOLI
Fitch Ratings ha rivisto il 'rating watch' di Mediobanca sul suo Issuer default rating (Idr) a lungo termine 'BBB' a 'negativo' da 'evolving' dopo la bocciatura dell'offerta su Banca Generali.
Le adesioni all’Ops di Mps a ieri hanno raggiunto quota 40,4254%, dicono i dati di Borsa Italiana, dal 38,5172% del giorno prima.
L'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha dato il via libera incondizionato all'acquisizione da parte di Poste Italiane di una ulteriore quota del 15% in Tim.
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