Ørsted: leader nell'eolico offshore

La danese Ørsted può contare sul più grande portafoglio di parchi eolici offshore con una quota di mercato di circa il 22%. Attiva in Europa e negli Stati Uniti, la società ha dimostrato di realizzare progetti sempre più efficienti, a costi minori e in tempi ridotti.
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La danese Ørsted, leader nell'eolico offshore, vanta il più grande portafoglio di parchi eolici offshore con una quota di mercato di circa il 22% (in termini di GW).
Con “eolico offshore” si intendono le piattaforme eoliche costruite su mare aperto per sfruttare l'energia del vento per generare energia elettrica.
Danimarca, Regno Unito e Germania sono attualmente i mercati principali ed a più alta crescita. Nelle fasi iniziali si trovano Francia, Norvegia e Stati Uniti, dove la recente legislazione nota come "Inflation Reduction Act" fornisce fino al 30% di finanziamenti tramite credito di imposta per i progetti di eolico offshore. Il primo progetto d’oltreoceano di Ørsted in Rhode Island fornisce energia a 17 mila abitazioni con solo 5 turbine ed un costo totale inferiore ai $300 milioni.
Una recente ricerca della prestigiosa società di consulenza strategica McKinsey & Company mostra quanto Ørsted sia avvantaggiata rispetto ai suoi competitor in termini di nuovi progetti e capacità installata. La società ha inoltre dimostrato di realizzare progetti sempre più efficienti, a costi minori ed in tempi ridotti, grazie alla sua grande esperienza, "know-how" e alle maggiori economie di scala.
I guadagni dei parchi eolici offshore derivano principalmente da tariffe fisse e a volte come nel Regno Unito da prezzi minimi garantiti per i certificati verdi. L'adeguamento delle tariffe varia da mercato a mercato, con alcuni che applicano un adeguamento all'inflazione. Per Ørsted si stima che l'80% della produzione per il periodo 2019/2023 sia immune al rischio di prezzo; le strategie di copertura di vendita a termine fino a 5 anni aiutano ad attenuare le fluttuazioni dei prezzi di mercato.
Vi è chiaramente un rischio volume dovuto alle condizioni meteorologiche e altri fattori che possono limitare la produzione prevista. Ad esempio, gli impianti della società nel Mare del Nord presentano un rischio volume relativamente basso rispetto ad altri in posizioni differenti.
La società ha anche un'ottima divisione di Bioenergia che riveste un importante ruolo di diversificazione, aiutando i risultati quando la produzione eolica è più bassa del previsto.
Ultimi risultati trimestrali
Gli ultimi risultati del terzo trimestre sono stati molto forti e Ørsted ha alzato la guidance per l'anno: Ebitda ora atteso tra 21 e 23 miliardi di Corone Danesi, 2 miliardi in più rispetto agli obiettivi di inizio anno, escluse le partnership.
I risultati dei primi 9 mesi hanno visto ricavi raggiungere 96,6 miliardi di Corone Danesi (+105% anno/anno), Ebitda a 14,5 miliardi escluse le partnership (+34% anno/anno), profitti netti a $15,5 miliardi ( +101% anno/ anno).
Valutazione
A questi livelli il titolo tratta a 17 volte gli utili attesi per quest’anno, 2% dividend yield, 2 volte prezzo/fatturato. La società sta investendo molto per cui i flussi di cassa al netto degli investimenti sono ancora negativi.
In base a quanto detto sopra sono investimenti che portano molta crescita con un'ottima visibilità e con ritorni sul capitale investito ben sopra il costo del capitale.
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