Paura da inflazione, il ribasso arriva alle Borse europee

13/05/2021 06:34
Paura da inflazione, il ribasso arriva alle Borse europee

Il future sull’EuroStoxx50 perde lo 0,6%. Questa mattina cali diffusi nei mercati azionari asiatici, dopo che ieri a New York l’S&P500 ha accusato la peggiore discesa da febbraio. I prezzi al consumo in Usa sono balzati del 4,2% ad aprile, travolgendo tutte le previsioni. La Fed ribadisce la sua linea: è una fiammata momentanea, nessuna accelerazione verso l’aumento dei tassi.

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La Borsa di Tokio perde il 2,3%, Hong Kong arretra dell’1,4%, Shanghai -1,1%.

Per le Borse europee si profila un avvio di seduta in netto calo, nella scia dei forti ribassi che hanno colpito ieri la Borsa americana e stamattina i mercati azionari asiatici. Mentre i future sugli americani S&P500 e Nadsaq sono in ripresa (rispettivamente +0,3% e +0,5%), il future sull’EuroStoxx50 è in calo dello 0,6%.

Fra gli investitori è partita la corsa a vendere azioni dopo il dato sull’inflazione Usa del mese di aprile, che ha segnato il maggior rialzo degli ultimi 12 anni. Anche se la il vice-presidente della Fed, Richard Clarida, è subito intervenuto dicendo che il balzo dei prezzi è dovuto a fattori transitori, il mercato si sta convincendo che la banca centrale americana dovrà accelerare i tempi di un rialzo dei tassi per contenere l’ascesa dell’inflazione.

Stamattina in Asia si registrano ribassi diffusi: la Borsa di Tokio perde il 2,3%, Hong Kong arretra dell’1,4%, Shanghai -1,1%, Seul -0,7%.

Ieri sera a New York l’indice S&P500 ha chiuso in calo del 2,14%, il peggior ribasso da febbraio. Il Dow Jones ha perso il 2,3%, Nasdaq -2,6%.

Il balzo dell’inflazione Usa (+4,2%) alimentato dal rincaro di affitti e auto usate.

A dare la spinta all’inflazione Usa è stato soprattutto il rincaro degli affitti e delle auto usate. Il secondo si spiega con la carenza di chip che ha bloccato l’industria automobilistica e reso lunghissimi i tempi di consegna delle auto nuove, spingendo di conseguenza chi vuole cambiare la macchina verso i modelli usati.

L’indice dei prezzi al consumo di aprile è salito al 4,2% e l’indice “core”, quello depurato dai generi più volatili (cibo ed energia), è balzato al 3%, ben oltre il 2% che è l’obiettivo di inflazione media annua della Fed.

Lo scenario di un possibile rialzo dei tassi anticipato rispetto alle attese va a colpire in particolare i titoli tech, le cui valutazioni si basano sulle proiezioni della crescita degli utili nel lungo periodo. Ieri i giganti del settore come Apple, Alphabet, Microsoft e Tesla hanno accusato tutti ribassi compresi fra il 2 e il 3 per cento.

Si rafforza il dollaro, crolla il Bitcoin: Tesla non accetta più di essere pagata con la criptovaluta.

Coerentemente con l’ipotesi di un incremento dei tassi, il dollaro si è rafforzato nei confronti dell’euro, sceso a 1,207. E’ salito di 7 punti base il rendimento dei titoli di Stato Usa a 10 anni, scambiato stamattina a 1,68%.

Da notare il crollo del Bitcoin, che nella notte ha perso il 15% finendo temporaneamente sotto quota 50.000 dollari. Stamattina a recuperato a 51.076 dollari (da 57.400 di ieri). Le vendite sono state innescate da un tweet con cui Elon Musk ha annunciato che Tesla non accetterà più la criptovaluta in pagamento per l’acquisto di automobili. Musk ha anche detto che Tesla non venderà i Bitcoin che ha in portafoglio. Per giustificare la marcia indietro di Tesla, che pochi mesi aveva annunciato che sarebbe stato possibile acquistare le sue vetture con i Bitcoin, Musk ha addotto motivi di salvaguardia dell’ambiente. Possibile che abbia letto solo oggi quanta energia ci vuole per “minare” un Bitcoin?

Scivola l’oro dopo i recenti rialzi. La quotazione è a 1.817 dollari l’oncia.

Fra le materie prime, arretra dell’1% il petrolio con il Wti a 65,3 dollari al barile e il Brent a 68,6 dollari.

Si è momentaneamente fermata la corsa del rame, scambiato a 473 dollari la libbra (-0,1%).

Fra i titoli di Piazza Affari segnaliamo:

Tod’S – Ha chiuso il primo trimestre con 179 milioni di euro di ricavi, +19% anno su anno a cambi costanti e meglio delle previsioni. Le vendite nei negozi propri sono salite del 27% grazie al boom della Cina.

Pirelli – Ha chiuso il primo trimestre con un utile operativo in crescita del 19,6% a 169 milioni di euro, meglio delle previsioni grazie all’effetto volumi (+22%). Nel corso della conference call, il Ceo Marco Tronchetti Provera ha detto che le attuali condizioni di mercato consentono al gruppo di posizionarsi nella parte alta della forchetta di stima dei ricavi per il 2021. 

Unicredit - Intesa SanpaoloMontePaschi - Il Tesoro punta a rendere ancora più generosi di quanto emerso dalle prime bozze del decreto Sostegni bis gli incentivi fiscali per le fusioni aziendali, che dovrebbero facilitare la privatizzazione di Mps.

Prysmian – Si è aggiudicata un ordine del valore di circa 46 milioni assegnato dall'operatore del sistema di trasmissione nazionale spagnolo REE (Red Eléctrica de España) per lo sviluppo di un'interconnessione di energia sottomarina tra le isole di Ibiza e Formentera.  Cerved - Ha chiuso il primo trimestre con un utile netto adjusted di 26,9 milioni di euro, in calo dell'1,9% rispetto ai primi tre mesi del 2020, e con ricavi in crescita dell'1,9% a 124,1 milioni.

Mediaset - Barclays ha alzato il target price a 2,90 euro.

Falck - A causa della bassa ventosità, il primo trimestre si è chiuso con 62,8 milioni di euro di Ebitda, di poco sotto le previsioni degli analisti. Debito a 700 milioni di euro. La società delle rinnovabili ha confermato il raggiungimento dei target del 2021 ed ha fornito indicazioni sull’andamento dei nuovi progetti: alla fine di marzo, la nuova capacità messa in campo era pari a 3,5 GigaWatt. Ci sono in questo momento 170 MegaWatt di nuove strutture in costruzione.

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