Petrolio in calo dopo le nuove pressioni di Biden su un aumento della produzione Opec+

Il Presidente degli Stati Uniti ha chiesto nuovamente all’Opec+ di aumentare la loro produzione, anche se già molti produttori si erano mostrati contrari.
Le nuove pressioni di Biden stanno spingendo in basso i prezzi del petrolio nella giornata di oggi, mentre si attendono i dati delle scorte dell’EIA previste per oggi.
Indice dei contenuti
Petrolio in calo
Vendite sul greggio dopo che ieri il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha rinnovato la sua richiesta all’Opec+ di aumentare la sua produzione, mentre si attende per domani il vertice dei paesi produttori.
Oggi i future sul greggio scendono di circa il 2% a 82,33 dollari, mentre il Brent viene scambiato a 83,44 dollari al barile.
A Piazza Affari, intanto, il calo del petrolio trascina in basso anche i titoli petroliferi, con Eni, Tenaris e Saipem negative, in controtendenza rispetto al Ftse Mib che resta intorno alla parità.
Secondo gli analisti di Equita Sim, l’ipotesi corrente sul prezzo del Brent resta intorno ai 70 dollari barile e i titoli petroliferi favoriti nel settore sono Eni e Galp fra le integrate e Tenaris nel segmento.
Le pressioni di Biden
Biden è intervenuto ieri alla conferenza sul clima di Glasgow (Cop26) ribadendo quanto già chiesto ai paesi produttori nel corso del G20 svoltosi a Roma nel weekend, con il fine di ridurre i prezzi della benzina.
I paesi produttori di petrolio dell’Opec+ avevano già respinto le richieste di Biden di aumentare la produzione e tra i primi a rispondere al presidente statunitense era stato il Kuwait, secondo il quale il Cartello dovrebbe continuare nella sua strategia, in quanto i mercati risultano ben bilanciati. Sulla stessa linea sono risultate anche le dichiarazioni arrivate da altri paesi produttori come l’Iraq, l’Algeria, l’Angola e la Nigeria.
L’Arabia Saudita ha sottolineato come la pandemia stia ancora indebolendo la domanda di petrolio, pertanto ritiene non utile un aumento della produzione, mentre alcuni produttori faticano a raggiungere le quote di produzione più elevate dopo i tagli profondi dello scorso anno.
Inoltre, secondo l’Opec+, un aumento delle esportazioni di greggio non riuscirebbe a far scendere i prezzi dell’energia a causa della carenza di gas naturale e carbone che sta facendo schizzare in alto i costi delle materie prime.
A questo punto, lo scontro USA/Opec+ potrebbe proseguire, anche se Biden non aveva specificato quale potrebbe essere la reazione degli USA ad un rifiuto ufficiale da parte dell’Organizzazione, ma diversi analisti ipotizzano che potrebbe utilizzare le scorte strategiche di petrolio, vendendo parte delle stesse.
Il meeting dell’Opec+
Le attenzioni del mercato si rivolgeranno alla riunione dell’Opec+ prevista per domani, quando il Cartello potrebbe seguire con l’aumento della produzione di petrolio pari a 400 mila barili al giorno, secondo quanto stabilito a luglio.
All’interno dell’organizzazione, però, permangono le preoccupazioni per la sostenibilità della domanda di petrolio, alla luce del rallentamento economico della Cina e di una potenziale nuova ondata di casi di Covid 19.
Il Comitato Tecnico Congiunto (JTC) dell’Opec+ aveva ridotto la settimana scorsa le sue previsioni di crescita della domanda globale di petrolio a +5,7 mbg nel corso del 2021, mentre il Monthly Oil Market Report (MOMR) del Cartello si attendeva un aumento pari a 5,8 mbg per quest’anno, già ridotto rispetto ai 6 mbg previsti il mese precedente.
I dati sulle scorte
Intanto, ieri l’American Petroleum Institute (API) ha diffuso i dati sulle riserve di petrolio negli Stati Uniti, segnalando una crescita delle scorte di quasi 3,6 milioni di barili nel corso della settimana chiusa il 29 ottobre, mentre sono risultate in calo quelle sulla benzina (-552.000 barili).
I dati dell’Api precedono quelli dell’Energy Information Administration (EIA), attesi per le ore 15 italiane di oggi. Secondo le previsioni di S&P Global Platts, l’Eia dovrebbe comunicare un aumento degli stock di greggio pari a 300 mila barili.
Repsol, S.AEni S.p.A
si
DE000VX1F277
Vontobel
La Finestra sui Mercati
Tutte le mattine la newsletter con le idee di investimento!
