Pil USA sorprende al rialzo, Nvidia diffonde incertezza a Wall Street

Pil USA sorprende al rialzo, Nvidia diffonde incertezza a Wall Street

I dati macro diffusi oggi confermano la resilienza dell’economia statunitense, in attesa dei numeri sull’inflazione di luglio previsti domani prima dell’apertura della borsa.

Scopri le soluzioni di investimento

Con tutti i certificate di Orafinanza.it


Pil USA in crescita

Dati positivi sull’economia statunitense in arrivo oggi, dopo che ieri l’attenzione era focalizzata sulla trimestrale di Nvidia, accolta freddamente dal mercato visto il -2% del pre market USA odierno.

Il Prodotto Interno Lordo degli Stati Uniti è cresciuto del 3,3% nel secondo trimestre rispetto al periodo precedente, superando nettamente sia il dato precedente (-0,5%) che le previsioni (+3%), mostrando così la resilienza dell’economia a stelle e strisce.

Atteso per oggi anche il dato sulle richieste iniziali di sussidi di disoccupazione per la settimana terminata il 23 agosto, risultate 229 mila, in linea con il dato dei sette giorni precedenti (235 mila) e le previsioni (231 mila).

A questo punto, l’attenzione si rivolge ai dati sull’inflazione del mese di luglio in programma per domani alle ore 14:30, attese indicare un leggero aumento per il dato core, ovvero quello che esclude le componenti più volatili quali alimentari ed energia.

Wall Street oggi

Indeboliti da Nvidia, i future sul Nasdaq scambiano leggermente sotto la parità quando manca meno di un’ora all’avvio delle contrattazioni ufficiali, mentre i contratti sul Dow Jones e quelli sullo S&P500 restano poco mossi.

Il dollaro scende ancora nei confronti dell’euro e il cross EUR/USD sale a 1,1672 (+0,30%), mentre il Bitcoin si assesta intorno quota 113 mila dollari (+1%) e l’oro guadagna circa mezzo punto percentuale, salendo a 3.464 dollari l’oncia (future).

In leggero calo le quotazioni del petrolio: Brent a 67,30 dollari e greggio WTI a 64 dollari al barile.

Nvidia frena

La frenata delle azioni Nvidia è arrivata a seguito della diffusione di una previsione per il prossimo trimestre considerata poco esaltante e dovuta all’esclusione delle potenziali vendite in Cina dei suoi chip per l’intelligenza artificiale a causa delle incertezze sulla guerra commerciale USA-Cina.

L'esclusione è avvenuta nonostante l'azienda si fosse assicurata alcune licenze all'inizio di questo mese per vendere i suoi chip H2O al principale mercato cinese, dopo aver raggiunto un accordo di condivisione dei ricavi con il governo degli Stati Uniti.

Qualche dubbio è arrivato anche dai ricavi (41,1 miliardi di dollari) dei data center dell’azienda inferiori alle attese (41,3 miliardi), che, secondo alcuni analisti, suggerirebbero una riduzione della spesa da parte dei fornitori di cloud. "Certo, è stato un calo di poco conto, ma un calo è insolito per questa azienda", ha affermato Mark Matthews, responsabile della ricerca per l'Asia presso Bank Julius Baer a Singapore.

Tuttavia, le solide previsioni di fatturato trimestrali, il piano di riacquisto di azioni proprie da 60 miliardi di dollari e i commenti ottimistici del Ceo Jensen Huang hanno placato gli investitori, preoccupati per un possibile rallentamento della domanda di infrastrutture di intelligenza artificiale in un momento in cui le valutazioni dell'indice S&P 500 hanno superato anche le medie a lungo termine e quelle dei mercati sviluppati.

"Il problema per Nvidia non è la domanda di intelligenza artificiale, ma piuttosto il modo in cui la politica ha ostacolato le sue grandi ambizioni di dominio globale", secondo Dan Coatsworth, analista di investimenti di AJ Bell, sintetizza così: "L'azienda è bloccata tra l'incudine e il martello. Nvidia possiede una tecnologia che innumerevoli aziende stanno aspettando con ansia di acquistare, eppure la guerra commerciale con gli Stati Uniti ha reso difficile vendere in Cina qualunque prodotto".

Qualsiasi ripresa in Cina "sarà un netto rialzo rispetto alle attuali previsioni e, in caso contrario, si tratterà di un evento isolato e non di un segnale di decelerazione strutturale della crescita", ha scritto Filip Andersson di Danske Bank A/S, “di conseguenza, i future statunitensi stanno gestendo bene questo rapporto".

Verso la Fed

Guardando alla Federal Reserve, domani è atteso l'indice PCE core degli Stati Uniti, l'indicatore di inflazione preferito dallo stesso istituto centrale, che dovrebbe registrare un leggero rialzo, evidenziando la difficoltà dell’istituto centrale nel contenere i prezzi senza gravare ulteriormente su un mercato del lavoro in flessione.

Secondo i dati del FedWatch tool di CME Group, gli operatori stimano una probabilità dell'85,3% di un taglio dei tassi a settembre. Tuttavia, un eventuale picco dell'inflazione, potrebbe attenuare tali aspettative.

"Il mercato si è mostrato compiacente nel valutare il numero di tagli dei tassi da parte della Fed", ha affermato Karen Georges, gestore di fondi azionari presso Ecofi. "Se il mercato del lavoro mostrasse una maggiore resilienza del previsto, gli investitori potrebbero dover rivedere al ribasso le loro aspettative di riduzione dei tassi", avvisa l’esperto.

Infine, permane l'incertezza sull'indipendenza della banca centrale durante la definizione della politica monetaria, dopo il tentativo del presidente degli Stati Uniti Donald Trump di licenziare la governatrice della Fed Lisa Cook all'inizio di questa settimana.

Notizie societarie e pre market USA

Berkshire Hathaway (+0,10%): attraverso la sua unità interamente controllata National Indemnity Company, ha aumentato la sua partecipazione nelle giapponesi Mitsubishi (da 9,74% al 10,23%) e Mitsui, non comunicando la percentuale di quest’ultima.

Snowflake (+14%): alzate le previsioni di ricavi annuale a 4,40 miliardi di dollari da 4,33 miliardi e quella sul margine operativo rettificato da +8% a +9%.

CrowdStrike (-3%): prevede ricavi per il terzo trimestre compresi tra 1,21 e 1,22 miliardi di dollari, inferiori alla stima degli analisti di 1,23 miliardi (dati LSEG).

HP (-1%): ricavi del terzo trimestre saliti del 3% circa a 13,93 miliardi di dollari, battendo la stima media degli analisti di 13,70 miliardi (dati LSEG).

Cooper Companies (-14%): ridotte le previsioni di ricavi annuale a 4,07-4,10 miliardi di dollari, da 4,11-4,15 miliardi precedenti.

Raccomandazioni analisti

Nvidia

BNP Paribas Exane: buy e target price aumentato da 220 a 240 dollari.

Barclays: buy e prezzo obiettivo confermato a 200 dollari.

JP Morgan: buy e target price alzato da 170 a 215 dollari.

Amazon

ARC Independent Research: neutral e prezzo obiettivo incrementato da 220 a 255 dollari.

Kohl’s Corporation

Gordon Haskett: da neutral a buy.

Eli Lilly

HSBC: da sella a neutral e target price aumentato da 675 a 700 dollari.

La Finestra sui Mercati

Tutte le mattine la newsletter con le idee di investimento!

Leggi la nostra guida sugli ETF

Bond a 20 anni in sterline

Ogni anno cumula cedole del 10%. Richiamabile dal secondo anno.

Chi siamo

Orafinanza.it è il sito d'informazione e approfondimento nel mondo della finanza. Una redazione di giornalisti e analisti finanziari propone quotidianamente idee e approfondimenti per accompagnarti nei tuoi investimenti.

Approfondimenti, guide e tutorial ti renderanno un esperto nel settore della finanza permettendoti di gestire al meglio i tuoi investimenti.

Maggiori Informazioni


Feed Rss

Dubbi o domande?

Scrivici un messaggio e ti risponderemo il prima possibile.




Orafinanza.it
è un progetto di Fucina del Tag srl


V.le Monza, 259
20126 Milano
P.IVA 12077140965


Note legali
Privacy
Cookie Policy
Dichiarazione Accessibilità

OraFinanza.it è una testata giornalistica a tema economico e finanziario. Autorizzazione del Tribunale di Milano N. 50 del 07/04/2022

La redazione di OraFinanza.it