Pinduoduo e JD.com: l’e-commerce guida la tech-agricoltura in Cina


I big privati delle vendite online hanno concordato con il governo una strategia di investimenti per modernizzare l’agricoltura. Braccialetti elettronici per i polli, sensori per il riso, intelligenza artificiale per le fragole. In questo modo la loro presenza sulla tavola dei cinesi crescerà a dismisura. Nel 2021 in Cina il valore delle vendite online supererà il 50% del totale dei consumi


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Modernizzare l’agricoltura è uno dei temi che sta più a cuore al presidente Xi Jinping.

In Cina lo sviluppo dell’agricoltura dei prossimi anni si baserà su un’alleanza a tre: gli agricoltori, il governo e i colossi digitali che gestiscono le grandi piattaforme dell’e-commerce come Alibaba, JD.com e Pinduoduo.

Delle tre società Pinduoduo, che è stata fondata nel 2015 con l’intento preciso di mettere in collegamento diretto agricoltori e consumatori, è forse quella più impegnata nella battaglia quotidiana per fornire frutta e verdura fresche a 1,4 miliardi di cittadini della Repubblica popolare. Si sa che su questo tema il presidente Xi Jinping ha una sensibilità molto accesa, tanto che molti osservatori sono pronti a scommettere che le recenti minacce del governo di imbrigliare i colossi dell’e-commerce con provvedimenti anti-monopolio potrebbero cadere di fronte all’impegno di questi a collaborare per sviluppare un’agricoltura moderna assistita da tecnologie digitali.

Nel 2020 Pinduoduo ha raddoppiato le vendite di prodotti agricoli arrivando a 42 miliardi di dollari.

Pochi giorni fa Pinduoduo ha annunciato che nel 2020 il valore dei prodotti agricoli venduti sulla sua piattaforma di e-commerce è raddoppiato rispetto al 2019 arrivando a 270 miliardi di yuan, vale a dire 42 miliardi di dollari. I numeri oggi sono questi: sulla piattaforma Pinduoduo ogni giorno ci sono 12 milioni di imprese agricole che offrono i loro prodotti e 731 milioni di consumatori che li acquistano.

Certamente questo risultato, superiore alle attese del management, è stato favorito dalle restrizioni cui sono stati obbligati i cittadini cinesi durante la pandemia da Covid. E non riguarda solo Pinduoduo: la concorrente JD.com, seconda piattaforma di e-commerce dopo Alibaba, nella prima metà del 2020 ha registrato che le vendite di prodotti alimentari sui suoi canali hanno superato in valore quelle di elettronica di consumo, tradizionale punto di forza del suo business.

Nessuno dubita che l’e-commerce in Cina sia destinato a crescere a ritmi fortissimi nei prossimi anni, anche quando – speriamo – il Covid sarà solo un brutto ricordo. Una crescita che interesserà le merci di tutti i generi. Secondo la società americana di analisi EMarketer, già quest’anno in Cina il valore delle vendite online supererà il 50% del totale delle vendite al dettaglio.

Nei prossimi tre anni le vendite online di alimentari raddoppieranno a 127 miliardi di dollari.

E iReasearch, società specializzata nel valutare i trend dei consumi in Cina, prevede che nei prossimi tre anni le vendite online di prodotti alimentari raddoppieranno arrivando nel 2023 a un valore di 127 miliardi di dollari.

Queste previsioni integrano una novità importante che accomuna i tre big del settore, Alibaba, Pinduoduo e JD.com, nelle loro strategie di crescita. Nei prossimi anni non si limiteranno a vendere generi alimentari, ma saranno impegnati anche nella loro produzione.

Pinduoduo, che al Nasdaq capitalizza 215 miliardi di dollari grazie al raddoppio della quotazione negli ultimi 12 mesi (oggi vale 179 dollari), a novembre ha raccolto capitali freschi per 6,1 miliardi di dollari e buona parte di questi saranno investiti in programmi di innovazione nell’agricoltura. Pochi giorni fa il Ceo Chen Lei ha dichiarato: “L’agricoltura digitale aumenta l’efficienza nella supply chain alimentare e allo stesso tempo aumenta la sicurezza dei prodotti. Siamo appena all’inizio della rivoluzione digitale in agricoltura e constatiamo progressi ogni giorno”.

Pinduoduo ha raccolto 6,1 miliardi di dollari per nuovi investimenti.

Bloomberg riporta che Pionduoduo ha messo a punto un sistema di intelligenza artificiale per rendere automatica la messa a dimora delle piante di fragole. JD.com è impegnata in un progetto basato su sensori e analisi dei dati per aiutare i coltivatori di riso delle regioni aride del Nord ad avere un migliore controllo delle necessità di irrigazione dei campi. Nella provincia di Fujian, nel Sudest della Cina, Alibaba ha fornito agli allevatori braccialetti elettronici da mettere sulle zampe dei polli per misurare ogni giorno quanti movimenti fanno: meno di 20.000 passi al giorno fa scattare l’allarme sullo stato di salute del pennuto.

Per il governo di Pechino è un obiettivo di particolare urgenza riuscire a modernizzare un’agricoltura che soffre anche per l’estrema frammentazione del settore, con oltre 200 milioni di imprese, in buona parte a carattere familiare. In questa partita i giganti privati dell’e-commerce giocano insieme al governo, con l’obiettivo di aumentare la loro presenza nelle vendite alimentari.

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