Poche certezze a Wall Street sulle scelte della Fed
Inizia la settimana che si caratterizzerà soprattutto per la decisione dell’istituto centrale guidato da Jerome Powell e non c’è unanimità sulle previsioni circa l’entità del primo taglio dei tassi di interesse.
Incertezza a Wall Street
Inizia la settimana che vedrà la Federal Reserve grande protagonista ma l’avvio sembra sempre caratterizzarsi dall’incertezza, in particolare sulle mosse dell’istituto centrale in tema di tassi di interesse.
In flessione i future sul Nasdaq (-0,40%), indeboliti dal calo di Apple, mentre i contratti sul Dow Jones guadagnano lo 0,20% e quelli sullo S&P500 restano intorno la parità.
L'indice del dollaro è scivolato ai minimi di otto mesi e la coppia EUR/USD (+0,40%) sale a 1,1124, mentre le aspettative di un restringimento del differenziale di tasso tra Stati Uniti e Giappone hanno fatto salire lo yen. I titoli del Tesoro hanno esteso i loro guadagni, con il rendimento del biennale, sensibile alla politica monetaria, sceso ai minimi da settembre 2022.
Alla finestra l’oro, fermo sopra i 2.600 dollari l’oncia (future) e a 2.580 dollari (prezzo spot), mentre cede il 2% il Bitcoin, a 58 mila dollari.
Dibattito sui tagli
Mercoledì (ore 20 italiane) la Fed annuncerà la sua decisione di politica monetaria e non c’è identità di vedute sull’entità del taglio dei tassi, se di 25 punti base a un intervallo dal 5% al 5,25% o di 50 punti base a un intervallo dal 4,75% al 5,0%.
Le probabilità di un taglio di 50 punti base sono al 59% rispetto al 30% di una settimana fa, secondo il FedWatch Tool di CME Group, con conseguente probabilità del 41% di una riduzione di 25 punti base.
Si teme che una mossa eccessiva possa voler dire che la Fed ritiene che l'economia si raffredderà a un ritmo più rapido. "Raramente c'è stata così tanta incertezza sulle intenzioni delle banche centrali", hanno scritto gli analisti di Edmond de Rothschild in una nota: "Sono intrappolate tra segnali di debolezza economica e inflazione che resiste ostinatamente a un ritorno all'obiettivo del 2%".
Dati macro e tagli
L'inflazione è rimasta al di sopra dell'obiettivo del 2% della Federal Reserve su base annua con letture più elevate del previsto sull'inflazione ‘core’ mensile che suggeriscono che la Fed dovrebbe peccare di cautela e tagliare di soli 25 punti base.
“Con l'inflazione di fondo che supera le aspettative, il percorso della Fed verso un taglio di 50 punti base è diventato più complicato”, secondo Seema Shah, capo stratega globale di Principal Asset Management, dopo il rapporto CPI di mercoledì per il mese di agosto. "Il numero non è certamente un ostacolo per la Fed, ma i falchi del comitato probabilmente coglieranno il rapporto CPI come prova che l'ultimo miglio dell'inflazione deve essere gestito con cura e cautela, una ragione formidabile per passare a una riduzione di 25 punti base".
Altri dati economici, però, tra cui un rapporto sull'occupazione che ha indicato un indebolimento del mercato del lavoro, suggeriscono che la banca centrale potrebbe già essere in ritardo.
"Riteniamo che ciò che la Fed dovrebbe fare la prossima settimana sia chiaro: ridurre il tasso di riferimento di 50 pb per adeguarlo al mutevole equilibrio dei rischi", ha scritto venerdì l'economista di JP Morgan, Michael Feroli, in una nota ai clienti. "Cosa farà il FOMC è meno chiaro, ma rimaniamo fedeli alla nostra convinzione che faranno la cosa 'giusta' e taglieranno 50 punti base", concludono.
Lo stato dell’economia USA
Per Joyce Chang, presidente della ricerca globale presso JPMorgan, la Fed ha la possibilità di effettuare il maxi taglio e si tratterebbe del segnale giusto. "Stiamo ancora attenendoci a una mossa da 50 punti base, ma è un dibattito, internamente e all'interno del mercato più ampio", ha detto Chang su Bloomberg TV. "Quando parlo con gli investitori, 25 o 50 non è il vero dubbio, ma come si presenta realmente la crescita economica degli Stati Uniti".
Questa visione è stata ripresa dai principali strateghi di Wall Street, che hanno suggerito che la salute dell'economia statunitense potrebbe avere più peso sulle azioni rispetto all'entità del taglio dei tassi della Fed.
"Se i dati sul lavoro si indeboliranno in futuro, i mercati possono scambiare con un tono di avversione al rischio indipendentemente dal fatto che la prima mossa della Fed sia di 25 o 50 punti base", prevede Mike Wilson di Morgan Stanley. D'altro canto, “se il mercato del lavoro dovesse rafforzarsi, una serie di riduzioni di 25 pb fino a metà del 2025 potrebbe sostenere ulteriormente le valutazioni azionarie”, ha aggiunto.
“Importante tanto quanto il dibattito tra 25 e 50 sarà anche la comunicazione della Fed. 50 punti base saranno l'inizio dei tagli da 50 o una mossa una tantum per avviare il ciclo? Un taglio da 25 pb significherebbe che l'asticella per successivi tagli da 50 è alta? Ci saranno molte cose da valutare", ha detto in una nota un gruppo di strategist di Deutsche Bank, guidati da Jim Reid.
Apple in calo
Tra i titoli tecnologici Apple scende del 2% nel pre market USA di oggi, a 217 dollari a causa di alcune previsioni circa una debole domanda di iPhone per il nuovo modello. L’analista di TF International Securities, Ming-Chi Kuo, stima vendite totali per 37 milioni di iPhone 16 basandosi sui preordini del primo fine settimana.
Il nuovo modello di smartphone targato Apple era stato presentato la scorsa settimana e si caratterizza per l’introduzione dell’Intelligenza Artificiale, in particolare per quanto riguarda i modelli di fascia alta 16 Pro e 16 Pro Max, dotati di maggiore capacità legata alla nuova tecnologia.
35 broker su 47 raccomandano l’acquisto di Apple (buy) o superiore, 11 ‘hold’ e 1 ‘sell’ o inferiore, con un target price medio di 243 dollari per azione.
Notizie societarie e pre market USA
Apple (-2%): alcune analisi dei preordini di iPhone 16 hanno suggerito una domanda più debole
Intel (+5%): indiscrezioni di Bloomberg News rivelano che potrebbe ottenere 3,5 miliardi di dollari di sovvenzioni per la produzione di semiconduttori da parte del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti.
Trump Media & Technology Group (+2%): tentativo di assassinio dell'ex presidente Donald Trump avvenuto ieri, il secondo in due mesi.
Iteos Therapeutics (+14%): il suo farmaco contro il cancro ai polmoni, belrestotug, in combinazione con il farmaco di GSK, dostarlimab, ha mostrato la riduzione o la scomparsa del tumore nel 63,3%-76,7% dei pazienti, rispetto al 37,5% dei pazienti a cui è stato somministrato solo il farmaco di GSK.
Target (+0,30%): assumerà circa 100.000 dipendenti stagionali, in linea con le assunzioni degli ultimi tre anni, in vista dell'importante periodo festivo.
Raccomandazioni analisti
Netflix
JP Morgan: ‘buy’ e prezzo obiettivo confermato a 750 dollari.
Oracle
Jefferies: ‘buy’ e target price alzato da 170 USD a 190 dollari.
Boeing
UBS: ‘buy’ e prezzo obiettivo mantenuto a 240 dollari.
T-Mobile US
JP Morgan: ‘buy’ e prezzo obiettivo sempre a 220 dollari.
La Finestra sui Mercati
Tutte le mattine la newsletter con le idee di investimento!