Price cap, notizia positiva per Enel secondo gli analisti


Il ‘meccanismo di correzione del mercato’ scatta quando il gas supera i 180 euro/MWh e favorisce le aziende del settore in quanto riduce il rischio di mancati pagamenti delle bollette, oltre a cercare di frenare l’aumento dei prezzi.


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Gas in calo

Arrivato ieri l'accordo tra i 27 paesi dell’Unione europea sul prezzo del gas dopo settimane di discussioni e il fallimento dell’ultimo tentativo.

La prima conseguenza della fumata bianca è stata la riduzione delle quotazioni della materia prima, vista la discesa del ICE Dutch TTF Natural Gas a 101 euro il Megawattora.

Notizia positiva per Enel

Gli analisti di WebSim definiscono l’accordo una “notizia positiva per le società esposte alla vendita di elettricità e gas (Enel e Local Utilities), con parziale riduzione del rischio di mancati pagamenti delle bollette e liquidità su derivati”.

Al fine di ridurre in maniera più significativa le pressioni delle bollette energetiche sui clienti finali, sia industriali che residenziali, “riteniamo tuttavia sia molto importante che la Commissione UE e i singoli Stati membri definiscano nei prossimi mesi anche nuovi livelli/meccanismi di price cap sul lato elettrico, potenzialmente differenziati per le diverse fonti inframarginali”, aggiungono dalla sim.

L’accordo sul price cap

Il nome ufficiale del price cap è ‘meccanismo di correzione del mercato’ e prevede la sua entrata in vigore a partire dal 15 febbraio 2023 nel caso in cui il prezzo del gas sul Ttf di Amsterdam dovesse superare i 180 euro al Megawattora per tre giorni lavorativi.

Allo stesso tempo, il prezzo deve essere superiore di almeno 35 euro rispetto al prezzo di riferimento del gas naturale liquido (GNL) sui mercati globali.

L’Agenzia per la cooperazione fra i regolatori nazionali dell’energia monitorerà costantemente i mercati e ogni volta in cui scatteranno gli estremi pubblicherà un “avviso di correzione del mercato” sul suo sito.

Durante l’attivazione del meccanismo, non saranno consentite transazioni relative ai future sul gas naturale compresi nell’ambito di applicazione al di sopra di un cosiddetto “limite di offerta dinamica”, ovvero il prezzo di riferimento per il GNL sui mercati globali (paniere internazionale di hub) maggiorato di 35 euro.

Il tetto durerà per 20 giorni lavorativi ma può essere disattivato nel caso in cui il prezzo scenderà sotto i 180 euro per gli ultimi tre giorni lavorativi consecutivi.

Entro il primo novembre 2023 la Commissione rivedrà la situazione delle forniture di gas e deciderà se prorogare il regolamento oppure modificarlo.

Applicazione

Il meccanismo si applicherà non solo ai derivati con consegna a un mese sul Ttf, ma anche a quelli con consegna a tre mesi e a un anno.

Dall’applicazione restano esclusi gli scambi a un giorno, quelli intraday e gli Over-the-counter (fuori dai mercati regolamentati).

Molto sottolineano come quest’ultimo rappresenti un punto debole dell’accordo, in quanto tramite gli accordi diretti tra produttore e acquirenti si potrebbero agevolmente aggirare il tetto dei prezzi.

Casi di sospensione

Il regolamento approvato dai 27 comprende un meccanismo di sospensione che scatta in caso di rischi per la sicurezza delle forniture, per la stabilità finanziaria e per i flussi di gas all’interno della UE.

In particolare, la sospensione avverrà nel caso in cui la domanda di gas aumenterà del 15% in un mese o del 10% in un bimestre se le importazioni di GNL dovessero subire un calo significativo o se i volumi scambiati al Ttf fossero ad un livello molto inferiore rispetto ad un anno prima.

La view di WebSim

L’accordo è stato stretto “ad un livello molto più basso rispetto alla proposta iniziale avanzata dalla Commissione europea, ossia 275 euro/MWh”, sottolineano da WebSim.

“Sebbene 180 euro/MWh rappresenti un livello di prezzo indubbiamente molto elevato rispetto ai livelli pre-guerra (20-25 euro/MWh), dovrebbe comunque proteggere da nuovi picchi in caso di potenziali interruzioni delle forniture dalla Russia”, proseguono dalla sim.

“Con il ritorno della Cina e con il Giappone che ha bisogno di gas per la primavera, ci attendiamo che il mercato continuerà ad essere molto teso nei prossimi mesi”, prevedono da WebSim.

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