Profit warning da Credit Suisse: attesi conti in pareggio a causa di spese legali

La banca svizzera preannuncia un bilancio condizionato da accantonamenti da destinare alle spese legali, dopo i guai dei mesi scorsi che avevano indebolito fortemente il valore del suo titolo in borsa.

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L’allarme dalla Svizzera

Ancora problemi per Credit Suisse, dopo le dimissioni del Presidente del cda, Antonio Horta-Osorio, per aver violato le regole sulla quarantena.

Questa mattina la banca svizzera ha lanciato un profit warning sui risultati di bilancio relativi al quarto trimestre 2021, atteso in pareggio a causa di un onere di circa 500 milioni di franchi svizzeri.

Gli accantonamenti si sono resi necessari “per cause legali” a cui la banca deve far fronte in relazione alle attività di investment banking, spiegavano dalla società, solo “in parte compensati da guadagni realizzati con le vendite di immobili per 225 milioni di franchi”.

La banca aveva già registrato deflussi netti a causa del rallentamento dell’attività dei clienti a livello globale e in Asia, relativamente al settore patrimoniale e trading.

Il nuovo profit warning arriva dopo il precedente avviso dello scorso novembre, quando aveva annunciato una svalutazione di 1,6 miliardi di franchi legata alla sua ristrutturazione che avrebbe portato ad una perdita netta.

Relativamente alla posizione patrimoniale, la banca prevede un coefficiente CET1 di fine anno 2021 superiore al target fissato, pari al 14%, mentre il coefficiente di leva finanziaria Tier1 al 31 dicembre dovrebbe superare il 6%.

A questo punto, l’attesa sarà per il prossimo 10 febbraio 2022, quando la banca svizzera fornirà un aggiornamento completo sulla performance finanziaria del quarto trimestre e dell’intero 2021.

A Zurigo, intanto, il titolo Credit Suisse aveva aperto debole le contrattazioni in borsa, arrivando a cedere oltre l’1% dopo pochi minuti, per poi recuperare e portandosi vicino alla parità.

Le dimissioni di Horta-Osorio

Solo la scorsa settimana, Credit Suisse era stata al centro delle cronache per l’avvicendamento al vertice del consiglio di amministrazione, con Alex Lehmann nominato presidente.

A fine novembre, Horta-Osorio era stato visto violare le regole sul confinamento imposte dal governo svizzero, viaggiando tra Londra e Zurigo.

L’ex presidente del cda era stato nominato al vertice del board solo nove mesi prima, soluzione considerata ponte in attesa di individuare un nuovo manager.

“Mi dispiace che alcune mie azioni personali abbiano creato difficoltà alla banca e compromesso la mia capacità di rappresentarla all’interno e all’esterno. Ritengo che le mie dimissioni siano nel miglior interesse della banca”, scriveva Horta-Osorio in una nota.

Le dimissioni arrivavano in un periodo difficile per la banca, colpita dagli scandali Greensill Capital, un fondo poi collassato che ha obbligato Credit Suisse a restituire ai clienti circa 7 miliardi di euro, a cui si aggiungevano le pesanti perdite sugli investimenti nel fondo speculativo statunitense Archeogs Capital Management.

La difficile situazione ha trascinato in basso anche le azioni della banca, crollate di oltre il 30% negli ultimi 12 mesi, mentre nel 2022 ha ceduto oltre il 7%.

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