Pugno duro di Pechino per arginare la variante delta. Giù le Borse asiatiche

13/08/2021 06:43
Pugno duro di Pechino per arginare la variante delta. Giù le Borse asiatiche

Chiuso un terminal del terzo porto più importante al mondo per il traffico dei container. Mentre Wall Street inanella un record dopo l’altro, e in Europa Parigi e Francoforte segnano nuovi massimi, i listini orientali arrancano. L’IEA rivede la domanda globale di energia, petrolio in calo

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L’indice di Hong Kong perde l’1,1%, Shanghai -1%, Seul -1,5%.

La politica della Cina per contrastare il rischio di nuovi contagi è rigidissima e rischia di avere un forte impatto sulla crescita globale. Ieri, a causa di un solo lavoratore positivo al Covid, le autorità hanno deciso la chiusura dell’intero terminal Meishan al porto di Ningbo-Zhoushan, terzo porto al mondo per il traffico dei container. Secondo gli esperti, il provvedimento avrà inevitabili conseguenze sul traffico mondiale delle merci, con ritardo delle spedizioni e rialzo dei noli, che andranno ad alimentare la crescita dell’inflazione.

Alla luce di questa notizia si spiega la discesa di stamattina delle Borse asiatiche: l’indice di Hong Kong perde l’1,1%, Shanghai arretra dell’1%, Tokio -0,1%, Seul segna è in ribasso dell’1,5% zavorrata dalla caduta del gigante Samsung Electronics (-3,6%), colpito dal calo dei prezzi dei chip.

Per le Borse asiatiche è la terza giornata consecutiva di ribasso, mentre ieri sera a Wall Street l’indice S&P500 (+0,3%) ha segnato per il terzo giorno consecutivo un nuovo massimo storico. Chiusura positiva anche per il Nasdaq (+0,3%).

La discesa delle Borse asiatiche non sembra influenzare l’apertura dei mercati azionari europei. Il future sull’EuroStoxx 50 è invariato.

In Europa l’indice complessivo EuroStoxx50 (+0,48%) ieri ha segnato la nona giornata consecutiva in rialzo con nuovi massimi assoluti per le Borse di Francoforte e Parigi.

Stabile il cambio euro/dollaro, invariato il rendimento del Treasury.

Sulle Borse asiatiche, e della Cina in particolare, pesano non solo i timori per la diffusione di nuovi contagi della variante delta, ma anche la politica del governo di Pechino, sempre più intenzionato ad aumentare i controlli su diverse aree del business, in particolare sulle piattaforme che operano via internet.

Il cambio euro/dollaro è stabile a 1,173. Invariato il rendimento del Treasury americano a 10 anni all’1,35%.

Stamattina scende il petrolio, dopo che ieri la IEA (International Energy Agency) ha detto che la domanda internazionale di idrocarburi rallenterà nei prossimi mesi. Il Brent è scambiato a 70,8 dollari al barile (-0,7%), Wti a 68,5 dollari (-0,8%).

Piccolo rialzo dell’oro, scambiato a 1.757 dollari l’oncia (+0,3%).

Stabile il Bitcoin a 45.229 dollari (ieri 45.180).

Fra i titoli di Piazza Affari segnaliamo:

Eni - Vargronn, la compagnia di energie rinnovabili fondata da Eni e dal private equity norvegese HitecVision, si allea con Agder Energi e Green Investment Group (GIG) per partecipare a una gara per un progetto eolico nell'offshore norvegese fino a 3 GW di nuova capacità.

UnicreditMontePaschi - Secondo il Sole 24 Ore, le interlocuzioni tra Unicredit e il Tesoro arriveranno almeno fino a ottobre con l'attesa iniezione di capitale da parte del Tesoro tra dicembre e gennaio a conclusione dei negoziati con Commissione Ue e Bce.

Mediobanca - La famiglia Gavio, attraverso la holding Aurelia, nel corso del 2020 ha incrementato la partecipazione allo 0,44% del capitale con un investimento complessivo di quasi un milione di euro, scrive MF.

Rcs - In un'integrazione alla semestrale pubblicata a richiesta di Consob, Rcs scrive che, con riferimento ai contenziosi pendenti a New York, i pareri dei consulenti legali confermano che gli eventi intercorsi successivamente all'approvazione della relazione finanziaria 2020 non alterano la valutazione di tali contenziosi, aggiungendo che il collegio sindacale ha ritenuto condivisibili le valutazioni della società.

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