Qorvo per sfruttare il superciclo del 5G
Nata dalla fusione tra Triquint Semiconductor e RF Micro Device, Qorvo oltre ad una significativa crescita dei ricavi, beneficerà di un'espansione dei margini operativi.
Dalla fusione tra Triquint Semiconductor e RF Micro Device, nel 2014 è nata la società americana Qorvo.
Triquint era attiva nella produzione dei cosiddetti GaAs chip, creati tramite l’utilizzo di gallium arsenide, utilizzato al posto del classico silicio. L'arseniuro di gallio è un composto chimico caratterizzato da una mobilità degli elettroni decisamente più elevata del silicio con cui vengono prodotti gran parte dei semiconduttori. Questo permette, a parità di dimensioni, di produrre chip più potenti, veloci e a minore consumo energetico.
La regola alla base dell'industria dei semiconduttori è la "Legge di Moore", secondo la quale il numero di transistor (componenti di base dei chip) per millimetro quadrato deve aumentare, in un processo definito miniaturizzazione: minore è la dimensione del chip, più veloci sono i movimenti degli elettroni. E più potente è il chip, minore sarà il suo consumo di energia.
RF Micro Devices era leader nei chip per soluzioni a radiofrequenza utilizzate sia nei telefonini che nelle infrastrutture telecom in particolare per la banda larga.
Conosciamo Qorvo
Chip di dimensioni sempre minori sono essenziali in tutte le applicazioni, in particolare per alcuni tipi di smartphone: Qorvo è leader nella produzione di chip per telefonini. La società è anche esposta alle infrastrutture telecom e ad apparati della difesa ed aerospaziali.
Con il superciclo 5G all’orizzonte, oltre ad una significativa crescita dei ricavi, la società beneficerà di un'espansione dei margini operativi, ovvero ci troviamo davanti a un "inflection point" (punto di flesso) sulla leva operativa. Confrontando la società Qorvo con altri produttori di semiconduttori non si vedono ragioni per cui i margini operativi non possano raggiungere il 30% (ora sono al 20%, rispetto alla media degli ultimi 5 anni intorno al 10%).
La società è impegnata in un piano di riacquisto di azioni proprie da 2 miliardi di dollari (pari a circa il 15% della capitalizzazione).
L’azione tratta solo a 9,5 volte gli utili attesi su marzo 2022 (anno fiscale), 8,4 volte gli utili attesi su marzo 2023, con un free cash flow yield intorno al 7/8%.
La Finestra sui Mercati
Tutte le mattine la newsletter con le idee di investimento!