Rendimento fino al 45,63% annuo con il certificate sul quantum computing

Il Certificate targato Vontobel con Isin DE000VH68M19 ha come sottostanti tre colossi del quantum computing che sono già tutti volati dal valore iniziale: D-Wave Quantum +27,8%, Rigetti Computing +8,8% e IonQ +16,5%. Il governo statunitense, secondo quanto scritto dal Wall Street Journal, avrebbe interesse a rilevare quote proprio in tre società pure-play del settore.
Il rendimento potenziale annuo è del 45,63% (calcolato sul prezzo attuale di 101 euro e sulla restante vita del prodotto) grazie a un flusso di premi mensili con memoria pari a 3,83 euro. La barriera cedolare parte dal 100% del livello iniziale dei sottostanti per poi scendere, dell'1% al trimestre, con un ultimo gradino finale più ampio, al 40% finale.
Possibilità di rimborso anticipato dopo nove mesi di vita con la prima finestra che cade a giugno 2026. La soglia autocall è decrescente dell’1% al trimestre dal 100% del valore iniziale al 92% finale. A scadenza (ottobre 2028), tra tre anni, protezione del capitale fino a ribassi del 60% dal livello iniziale dei sottostanti.
Acquistando il certificate oggi, la somma di tutti i premi offre un rendimento potenziale del 137,52% a scadenza, un ritorno difficile da trovare sul mercato per un certificate dotato di una barriera così profonda.
Indice dei contenuti
Sottostanti già volati e barriere molto profonde
Rendimento elevatissimo, barriere finali molto profonde e tre big americani del quantum computing, una tecnologia ancora agli inizi, ma con prospettive enormi. Stati Uniti, Europa e Cina la considerano strategica e stanno investendo massicciamente in ricerca.
Chiariamo subito un aspetto, tanto rendimento significa anche tanto rischio. Il certificate sul quantum computing vede tre sottostanti con volatilità altissima e performance da capogiro negli ultimi mesi e questo spiega l’elevato rendimento, una forte correzione riporterebbe i valori dei titoli ai livelli di qualche mese fa.
I punti di forza del certificate di Vontobel con Isin DE000VH68M19 di Vontobel sono dati da una struttura innovativa che migliora con il passare del tempo grazie al rapido calo della barriera cedolare. In questo modo aumenta la probabilità che il prodotto stacchi tutti i premi mensili con memoria di 3,93 euro, condizionati da una barriera discendente nel tempo.
Vediamo, nel dettaglio, come funziona e quali sono i pregi e difetti. Per poter offrire un rendimento così alto, Vontobel mette in campo una struttura molto efficiente: una barriera cedolare che parte da livelli alti, pari al livello iniziale dei sottostanti, per scendere gradualmente, con un ultimo gradino più ampio, al 40% finale. Il punto di forza del certificate è proprio quello di una barriera cedolare molto bassa a scadenza con l’effetto memoria: in questo modo l’investitore può incassare alla data di valutazione finale tutte le cedole come se la barriera fosse sempre stata al 40%.
Lanciato sul mercato il 24 ottobre a un valore nominale di 100 euro, il certificate oggi si compra a 101 euro con tutti e tre i sottostanti ben oltre il livello iniziale: D-Wave Quantum +31,2%, Rigetti Computing +21,3% e IonQ +12,8% dal valore iniziale.
A condizione che la barriera dei premi venga rispettata alla scadenza, l’investitore potrà ottenere 36 cedole mensili (in totale 137,88 euro di premi, 135,52%), per un potenziale rendimento annuo del 45,63% (tenendo conto dell’acquisto a 101 euro oggi e anche della restante vita del certificate inferiore ai tre anni).
Il conto è semplice: 137,88 euro di premi (3,83 euro per 36 cedole mensili totali) meno 1 euro di capital loss (differenza tra 100 euro di rimborso e il prezzo attuale di 101 euro), il risultato è 136,88 euro. Dividiamo questo numero per il prezzo di acquisto (usiamo quello attuale) di 101 euro e arriviamo a un rendimento da qui alla scadenza (23 ottobre 2028) del 135,52%. Ora annualizziamo il rendimento per capire, all'anno, quanto rende il certificate e confrontarlo con gli altri sul mercato: dividiamo 135,52% per 2,97 (anni di vita residui del prodotto) e arriviamo a un ritorno annualizzato del 45,63%.
Dopo nove mesi di vita l’investitore può approfittare del rimborso anticipato con cadenza mensile: il meccanismo di autocall scatterà dal 23 luglio 2026, quando il certificate potrà essere liquidato a 100 euro con la quotazione di tutti i sottostanti almeno pari al livello iniziale (come accade oggi). A quel punto l’investitore riceverebbe anche nove cedole da 3,83 euro, portando il guadagno complessivo a 134,47 euro. Considerando l’orizzonte temporale inferiore a nove mesi (8,67 mesi), il rendimento sarebbe del 33,14% (34,47 euro di premi meno 1 euro di capital loss su 101 euro di acquisto), per un ritorno annualizzato che salirebbe così al 45,87%.
Il capitale a scadenza è protetto da una barriera al 40% del livello iniziale del sottostante, all’interno del paniere, con la performance peggiore; significa una protezione fino a cali del 60% del sottostante dal livello iniziale. La prossima data di valutazione mensile è fissata il prossimo 21 novembre. Di seguito la tabella che mostra i principali livelli di riferimento del certificate:
Se rendimento elevatissimo, barriere molto profonde e possibile autocall possono rappresentare i pregi, il prezzo da pagare per avere un potenziale ritorno annuo del 45,63% è dato dall’elevata volatilità dei sottostanti e dal rischio di vedere un titolo del paniere scendere più velocemente della barriera, quindi perdere oltre il 60% dal livello iniziale senza mai recuperare. In questo caso, i premi potrebbero rimanere tutti in pancia al prodotto. A compensare questo scenario, il possibile stacco delle cedole grazie all'effetto memoria potrebbe avvicinare il prezzo del certificate ai 100 euro di valore nominale. Basterà però trovare, in una data di valutazione, i sottostanti sopra la barriera cedolare (40% a scadenza), per recuperare tutti i premi non distribuiti in precedenza, anche quando la barriera dei premi era posizionata sui livelli più alti.
Premio mensile con memoria di 3,83 euro
Il flusso cedolare rappresenta il principale punto di forza del certificato con Isin DE000VH68M19. Ogni mese l’investitore può incassare un premio con memoria del 3,83% del nominale (100 euro), pari a 45,96 euro in un anno. In ogni data di osservazione mensile, la cedola verrà distribuita se nessuno dei sottostanti si troverà sotto una barriera discendente nel tempo: infatti, parte dal 100% del valore iniziale e si abbassa dell’1% ogni trimestre per arrivare fino al 40% (lo scalino all’ultima data di valutazione del 23 ottobre 2028 è maggiore e pari al 16 punti percentuali), rendendo più probabile il pagamento dei premi. Le cedole verranno quindi pagate anche in caso di ribassi dei sottostanti, basta che ogni mese alle date di osservazione il calo dal valore iniziale del titolo peggiore non superi il rispettivo livello barriera.
Un ruolo decisivo lo ricopre l’effetto memoria. Questo meccanismo permette che una premio non pagato non è definitivamente perduto ma rimane in pancia al prodotto. Nelle successive date di osservazione, qualora si verifichino le condizioni che danno diritto al pagamento, i premi non pagati in precedenza vengono distribuiti tutti insieme compresa la cedola relativa a quel periodo di osservazione.
L'obiettivo di questo certificate è quello di aumentare le possibilità di stacco di tutti i premi, grazie a una barriera finale al 40% del livello iniziale unita all’effetto memoria. Grazie a questa struttura innovativa, per chiudere l’investimento in bellezza e portare a casa tutti i 36 premi previsti, nessuno dei sottostanti dovrà crollare del 60% dal livello iniziale all’ultima data di osservazione, ovvero il 23 ottobre 2028. A quel punto l’investitore avrà portato a casa un flusso di cedole pari a 137,88 euro meno 1 euro di capital loss (al prezzo di oggi di 101 euro), pari un rendimento da qui alla scadenza (tra 2,97 anni) del 135,52% (45,63% annualizzato).
Il punto di forza è quello di lasciare lavorare al meglio il tempo e i soldi investiti per poter offrire premi più alti e una barriera più bassa rispetto ai classici Cash Collect tradizionali. Oggi non è facile trovare sul mercato un certificate che renda così tanto con una barriera così profonda.
Va sottolineato che i premi del certificate sono considerati dal Fisco “redditi diversi”, e in quanto tali possono compensare le eventuali minusvalenze presenti nello zainetto fiscale dell’investitore. Con questo sistema è possibile recuperare il credito fiscale derivante dalle perdite registrate entro i successivi quattro anni dalla loro realizzazione.
Due scenari possibili alla scadenza finale
L’obiettivo del certificate è quello di arrivare a scadenza, offrendo una barriera cedolare molto bassa e distribuire tutte le cedole sfruttando l’effetto memoria con un rendimento davvero elevato. La barriera a capitale, osservata solo alla scadenza (23 ottobre 2028), è profonda e fissata al 40%, proteggendo il capitale investito da discese fino a -60% dal valore iniziale dei sottostanti. In caso di mancato evento di autocall, alla scadenza naturale saranno due gli scenari possibili:
- Se tutti e quattro i sottostanti quoteranno sopra, o allo stesso livello, della barriera il certificate verrà rimborsato al valore di emissione di 100 euro a cui vanno aggiunti 137,88 euro di premi. L’investitore riceverà quindi anche l’ultima cedola e i premi eventualmente non pagati trattenuti in memoria. Considerato il prezzo di acquisto attuale di 101 euro, il rendimento complessivo a scadenza raggiungerebbe il 135,52% (45,63% annualizzato).
- Se invece alla scadenza finale anche solo uno dei sottostanti dovesse quotare sotto il 60% dal valore iniziale, il certificate verrà rimborsato in proporzione alla performance del peggiore dei titoli. A questo valore dobbiamo aggiungere le eventuali cedole staccate durante la vita del certificate, che andrebbero così a compensare la perdita sul capitale. Per fare il calcolo esatto, ad oggi impossibile, dovremmo sapere l'ammontare dei premi distribuito.
Ipotizziamo che il prodotto valga 100 euro e che il worst of accusi un ribasso del 70% dal valore iniziale: il certificate verrà rimborsato a 30 euro (30% del valore iniziale). A questo valore dobbiamo aggiungerci le eventuali cedole staccate. Ad esempio, se dovesse staccare 72,77 euro (19 premi su 36) saremmo più in pari sul nominale. Con un worst of al 10% del valore nominale (-90% di performance) e un rimborso a 10 euro è più facile aspettarsi una perdita.
Attualmente, i sottostanti si trovano ben distanti dalla barriera sul capitale: D-Wave Quantum dista il 69,5%, Rigetti Computing il 67% e IonQ il 64,5%, rafforzando le probabilità di uno scenario favorevole a scadenza.
Altro aspetto, ogni volta che il certificate si porterà sotto la pari il rendimento sale. Oggi il certificate passa di mano a 101 euro, per un ritorno annualizzato del 45,63%. Per flussi cedolari bassi lo si avverte poco, ma con flussi cedolari elevati la differenza è sostanziale. Ad esempio, acquistando il certificate a 90 euro, il rendimento annuo salirebbe al 55,32% e quello finale al 164,31% nei 2,97 anni rimanenti di vita del prodotto.
Quantum computing, la nuova frontiera dell’innovazione
Il quantum computing promette di rivoluzionare l’informatica. A differenza dei computer tradizionali, che elaborano dati in bit (0 o 1), i computer quantistici utilizzano i qubit, capaci di trovarsi in più stati contemporaneamente. Ciò consente di affrontare problemi di calcolo oggi impossibili, come la simulazione di molecole per la ricerca farmaceutica, l’ottimizzazione di portafogli o il potenziamento dell’intelligenza artificiale.
Si tratta di una tecnologia ancora agli inizi, ma con prospettive enormi. Stati Uniti, Europa e Cina la considerano strategica e stanno investendo massicciamente in ricerca.
Negli ultimi mesi il settore è tornato sotto i riflettori dopo che il Wall Street Journal ha parlato di un possibile interesse del governo statunitense a rilevare quote in tre società pure-play del settore: D-Wave Quantum, IonQ e Rigetti Computing.
Nonostante la smentita da un funzionario del Dipartimento del Commercio citato dalla CNBC, la notizia ha comunque alimentato l’entusiasmo degli investitori, facendo volare le quotazioni. Oggi questi titoli sono scambiati a valutazioni astronomiche: si va dalle 230 volte i ricavi di IonQ, alle 1.650 volte i ricavi di Rigetti Computing.
D-Wave Quantum
Pioniere del settore, sviluppa sistemi e servizi cloud per aziende e ricercatori. Il suo computer Advantage e la piattaforma Leap trovano applicazione in logistica, mobilità, manifattura e ricerca farmaceutica.
Rialzo in 12 mesi: +3.300%. Fatturato 2024: 8,8 milioni di dollari, atteso a 38,2 milioni nel 2026. Capitalizzazione di Borsa: 12,3 miliardi di dollari.
Rigetti Computing
Azienda full-stack, produce internamente chip quantistici superconduttori e fornisce servizi tramite la piattaforma Rigetti Quantum Cloud Services.
Rialzo in 12 mesi: +3.120%. I ricavi dovrebbero salire dagli 8 milioni di dollari del 2025 a 21 milioni del 2026. Capitalizzazione: 13,8 miliardi di dollari.
IonQ
Specializzata in computer quantistici a ioni intrappolati, offre accesso ai propri sistemi tramite AWS, Azure e Google Cloud. Il modello “Quantum Computing as a Service” consente l’utilizzo via cloud.
Rialzo in 12 mesi: +300%. Nel 2024 ha realizzato un fatturato di 43,1 milioni di dollari, previsto in crescita nel 2025 a 91 milioni. Capitalizzazione: 20,9 miliardi di dollari.
Le raccomandazioni degli analisti sui tre titoli
La view degli analisti sui tre titoli sottostanti si conferma complessivamente positiva, rafforzando ulteriormente le prospettive favorevoli per il prodotto.
D-Wave Quantum è monitorato da 10 analisti e tutti hanno una raccomandazione di acquisto (buy), nessuno dice di mantenere le azioni in portafoglio (hold) e nessuno consiglia di vendere (sell). Il target price medio è pari a 25,89 dollari.
Su Rigetti Computing abbiamo una situazione analoga. Tra i 7 analisti che monitorano il titolo, tutti consigliano buy, nessun hold e sell. Il prezzo obiettivo medio è di 26,83 euro.
Infine, anche su IonQ il sentiment è positivo. Dei 9 analisti che monitorano il titolo, 7 consigliano buy, 2 suggeriscono hold e nessuno sell. Il prezzo obiettivo medio è di 64,63 dollari, che implica un potenziale upside del 7% rispetto alla quotazione attuale a Wall Street.
Attenzione: Il Certificate DE000VH68M19 è soggetto ad un livello di rischio pari a 7 su una scala da 1 a 7.
Ricordiamo che investire in certificati espone l’investitore al rischio fallimento dell’emittente e a quello di azzeramento di un sottostante, casi che possono comportare la perdita dell’intero investimento.
Vontobel gode di un buon rating:
- Aa3 da parte di Moody's
I potenziali rendimenti indicati sono sempre al lordo della tassazione.
Prima di ogni investimento leggere sempre tutti i documenti scaricabili dalla pagina del prodotto dell’emittente.
Questo articolo è stato scritto grazie alla sponsorizzazione di un emittente o di un intermediario. Le informazioni in esso contenute non devono essere considerate né interpretate come consulenza in materia di investimenti. Eventuali punti di vista e/o opinioni espressi non sono intesi e non devono essere interpretate come raccomandazioni o consigli di investimento, fiscali e/o legali. Orafinanza.it non si assume alcuna responsabilità per azioni, costi, spese, danni e perdite subiti a seguito di informazioni, punti di vista o opinioni presenti su questo sito. Prima di intraprendere decisioni di investimento, invitiamo gli utenti a leggere la documentazione regolamentare sempre disponibile per legge sul sito dell'emittente ed ottenere una consulenza professionale.
La Finestra sui Mercati
Tutte le mattine la newsletter con le idee di investimento!




