Il rialzo tassi è finito, inizia l’era dei tassi alti

La stretta sul credito causata dai fallimenti delle banche regionali sta contribuendo a frenare la spinta economica e quindi dà una mano nella battaglia contro l’inflazione, ma la discesa sarà lentissima, anche perché la disoccupazione resta bassissima.
PacWest Bancorp fa sapere stamattina di aver avviato dei confronti con investitori in vista di operazioni strategiche che includono la possibilità di una cessione in toto. il titolo segna un calo del 40% nel pre market.
Ieri la Federal Reserve, oggi la BCE. Gli economisti si aspettano un aumento dei tassi di deposito di 25 punti base, ma sono tanti quelli che puntano sul mezzo punto percentuale.
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Jerome Powell ha chiarito ieri che la Federal Reserve non ha davanti a sé un percorso già definito, non ci sono sentieri tracciati per quanto riguarda il rialzo dei tassi e neanche per il ribasso, tutto dipende dall’evoluzione del quadro macroeconomico. Il governatore della banca centrale, nel corso della conferenza stampa post diffusione del comunicato che ha annunciato il decimo incremento consecutivo del costo del denaro, ha usato almeno dodici volte l’espressione “dipende dai dati”, ma secondo la giornalista di Barron’s presente all’evento in presenza, se si aggiungono le espressioni analoghe, il numero quasi si raddoppia.
L’incremento di 0,25% non è affatto una sorpresa, così come era attesa l’assenza di indicazioni su un prossimo aumento dei tassi, per cui, la reazione di Wall Street è stata complessivamente contenuta. Alla fine, non essendo arrivate indicazioni di alcun genere su un possibile taglio dei tassi, la seduta si è chiusa con un lieve ribasso: l’S&P500 ha perso lo 0,7%, con tutti e undici gli indici settoriali in negativo. Le vendite hanno colpito soprattutto le società dell’energia, in sintonia con il nuovo forte ribasso del petrolio. Il Brent del Mare del Nord, ha perso ieri il 4%, stamattina le quotazioni sono in lieve risalita a 73 dollari il barile, +0,7%.
A far scendere tutte le materie prime, con l’eccezione dei metalli preziosi, sono le aspettative di un forte rallentamento dell’economia degli Stati Uniti. A questo proposito, Powell ha ammesso ieri che la stretta sul credito causata dai fallimenti delle banche regionali sta contribuendo a frenare la spinta economica e quindi dà una mano nella battaglia contro l’inflazione. Il governatore ha però messo in guardia il mercato, per buona parte convinto del fatto che nella seconda parte dell’anno, per effetto del declino dell’inflazione, la Fed taglierà i tassi. L’inflazione potrebbe restare alta per tantissimo tempo, perché il contesto post pandemia è davvero anomalo. Il poderoso aumento di tassi di cinquecento punti base portato a termine in poco più di un anno non ha avuto alcun effetto sulla disoccupazione, che è addirittura più bassa di un anno fa ed alimenta quindi le spinte inflazionistiche.
Powell ha insistito che il sistema bancario statunitense è solido e resiliente ma stamattina ci sono altre novità importanti in arrivo dal fronte più caldo.
BANCHE REGIONALI
PacWest Bancorp ha detto stanotte di aver avviato negli ultimi giorni dei confronti con investitori in vista di operazioni strategiche che includono la possibilità di una cessione dell’intera società. La banca con sede a Los Angeles aggiunge nella nota che nelle ultime settimane, non ci sono stati dei movimenti dei depositi fuori dall’ordinario. Che ci siano soggetti interessati a comprare, ma non si sa a quale prezzo, PacWest, potrebbe essere anche una buona notizia, ma per il momento la reazione è negativa, il titolo segna un calo del 40% nel pre market.
La borsa di Milano è rimbalzata ieri dopo aver chiuso in ribasso cinque delle ultime sei sedute, il Ftse Mib ha guadagnato lo 0,8%. Il future del Dax di Francoforte è sulla parità nel giorno delle comunicazioni della BCE sui tassi.
BCE
Per Altaf Kassam, Head of Investment Strategy & Research per l'area EMEA di State Street Global Advisors , l'esito più probabile della riunione del board “è un altro rialzo di 50 punti base: “Continuiamo a vedere una certa, poco confortante, continuità dei dati sull’inflazione”, si legge nella nota di ieri.
“Tuttavia, date le persistenti preoccupazioni sugli effetti variabili e in ritardo delle azioni intraprese in precedenza dalla Banca Centrale Europea, e il persistere di problematiche nel settore bancario (anche se ancora focalizzate sugli Stati Uniti), questa volta i rischi sono orientati verso il downside e non escluderemmo completamente un aumento più accomodante di 25 punti base”. Kassam ritiene che la BCE decida di inasprire un po' di più le condizioni finanziare “rispetto a quanto i mercati si aspettino”.
BANCHE CENTRALI CONDANNATE A SALVARE TUTTO E TUTTI
Bert Flossbach, co-fondatore di Flossbach von Storch, avverte che “un forte e rapido rialzo dei tassi per combattere l’inflazione può portare a effetti collaterali indesiderati”. Il tutto avviene mentre le banche centrali si trovano di fronte al dilemma di dover perseguire contemporaneamente tre obiettivi, a volte in contraddizione tra loro. “Se l’inflazione core durerà più a lungo di quanto attualmente ipotizzato, e se le banche centrali non rinunceranno all’obiettivo del 2%, saranno praticamente costrette ad alzare ancora i tassi”, prosegue l’esperto. Ma dall’altra parte la stretta monetaria, soprattutto se non sarà fermata in tempo, potrebbe portare a una recessione. Se questo facesse oscillare la stabilità del sistema bancario, comportando il rischio di una crisi finanziaria diffusa, la lotta all’inflazione dovrebbe essere messa in secondo piano, almeno temporaneamente, a favore degli altri obiettivi”. Flossbach ritiene che le banche centrali debbano essere lasciate libere di togliersi dalla camicia di forza dei salvatori a ogni costo.
TASSI E VALUTE
In discesa i rendimenti delle obbligazioni, con il biennale degli Stati Uniti sceso a 3,80%, da 3,96% del giorno prima. Se ne avvantaggia l’oro, vicinissimo ai massimi del marzo del 2022. In calo il dollaro, l’euro tratta a 1,108.
TITOLI
Enel archivia il primo trimestre con utili in aumento e conferma la guidance per il 2023. L'Ebitda ordinario si attesta a 5,46 miliardi di euro (+21,8%) grazie alla crescita del business integrato, risultante dalla combinazione dei business di Generazione Termoelettrica e Trading, Enel Green Power, Mercati Finali ed Enel X, unitamente ai migliori risultati di Enel Grids, si legge in una nota. L'indebitamento netto è in calo a 58,9 miliardi (-1,9% rispetto a fine 2022). "Alla luce della solida performance del primo trimestre, la guidance fornita ai mercati finanziari in occasione della presentazione del Piano Strategico 2023-2025 nel novembre 2022 è confermata", si legge nella nota.
Leonardo chiude il primo trimestre con l’utile netto ordinario a 40 milioni di euro, da 74 milioni dello stesso periodo 2022, l'Ebita scende a 105 milioni. I dati rettificati - per rendere maggiormente confrontabile l'andamento gestionale del gruppo che relativamente al 2023 non include il contributo del business GES (ceduto a luglio 2022) e include invece il primo trimestre di Hensoldt - mostrano ricavi in crescita del 2,6% a 3,03 miliardi di euro. Gli ordini sono pari a 4,9 miliardi, in crescita del 28,5% (+29,3% sul dato rettificato) grazie in particolare alla performance degli Elicotteri.
Safilo, nel primo trimestre 2023, registra vendite sostanzialmente stabili a 287,2 milioni (-0,4% a cambi costanti). Le vendite organiche sono invece salite del 3,2% grazie soprattutto ai mercati europei, ad America Latina e Medio Oriente. L'Ebitda adjusted è pari a 32,4 milioni, in linea con l’anno scorso.
Tim. Alle 14 si riunisce il Cda per rispondere alle due offerte giunte per la rete fissa della compagnia telefonica, nel mirino del principale azionista Vivendi per la strategia di rilancio avviata dall'AD Pietro Labriola.
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