Ripartono i consumi in Cina. Borse prudenti in attesa dell’inflazione Usa


Il boom delle importazioni a marzo (+38% contro previsioni di +23%) segnala un forte risveglio della domanda interna cinese, a lungo compressa a causa della pandemia. Nvidia (+5%) lancia la sfida a Intel (-4%) nel mercato delle Cpu per server. Oggi pomeriggio il dato sull’andamento dei prezzi al consumo in America.


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La Borsa di Tokio sale dello 0,3%, Hong Kong +0,3%, invariata Shanghai.

Tornano a salire le Borse asiatiche, grazie alla spinta dei dati sul commercio internazionale della Cina che mostrano una forte ripresa dell’attività nella seconda economia del mondo. Il sentiment degli investitori, però, resta orientato alla prudenza in una giornata caratterizzata dall’attesa per l’importante dato dell’inflazione americana. Il future sull’EuroStoxx 50 registra un lieve rialzo (+0,1%).

La Borsa di Tokio segna un progresso dello 0,3%, Hong Kong guadagna lo 0,3%, è invariata Shanghai. La Borsa di Seul sale dell’1,1%.

Nel mese di marzo le esportazioni cinesi in dollari sono salite del 30,6% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. Per quanto significativo di una ripresa esuberante del commercio internazionale, il dato è inferiore alle attese degli economisti che in media si aspettavano una crescita del 35%.
E’ invece superiore alle attese il dato sulle importazioni, aumentate del 38% contro previsioni di +23%, segno di un forte risveglio della domanda interna cinese a lungo compressa a causa della pandemia.

Ieri sera Wall Street ha chiuso poco mossa. Invariato l’indice S&P500, il Nasdaq ha perso lo 0,3%. Da segnalare la caduta di Intel (-4%), dopo che la concorrente Nvidia (+5%) ha annunciato che entrerà con una nuova famiglia di prodotti nel mercato delle Cpu per server, un tipo di chip dove finora Nvidia non era presente e dove invece Intel ha un ruolo dominante con una quota di mercato di quasi il 90%.

Tornano a salire i rendimenti dei titoli di Stato Usa. Si rafforza il dollaro.

In attesa dell’importante dato sull’inflazione americana che sarà diffuso oggi pomeriggio, ieri il Tesoro Usa ha offerto sul mercato una nuova emissione di bond a 10 anni che ha ricevuto un’accoglienza non esaltante. Il rendimento del Treasury decennale è salito a 1,69% (da 1,66%) e il dollaro si è rafforzato un po’ contro tutte le valute.

In particolare, il dollaro ha guadagnato lo 0,1% nei confronti dell’euro, sceso a 1,188.

Resta vicino ai massimi il valore del Bitcoin (60.700 dollari), alimentato anche dall’attesa per la quotazione a Wall Street di Coinbase Global, una delle principali piattaforme di exchange.

Petrolio in lieve rialzo: il Brent è scambiato a 63,4 dollari al barile (+0,3%), Wti a 59,8 dollari (+0,2%).

Oro di nuovo in calo a 1.728 dollari (-0,2%).

Fra i titoli di Piazza Affari segnaliamo:

Creval - Dgfd, holding dell'imprenditore francese Denis Dumont, azionista con il 6,15% dell'istituto, chiede che Credit Agricole Italia riveda al rialzo il prezzo dell'Opa lanciata sulla banca valtellinese.

Intesa Sanpaolo - Jp Morgan ha una partecipazione potenziale del 5,027% di cui l'1,148% con diritto di voto e la restante parte con posizioni lunghe e contratti di prestito titoli. 

Unieuro - Iliad, che la scorsa settimana è entrato nel capitale della società con una quota del 12%, ha detto che può valutare l'acquisto di ulteriori azioni nei prossimi sei mesi, ma non punta al controllo. 

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