RWE: sempre più verde e sottovalutata


RWE rivede al rialzo i piani di investimento in energie rinnovabili per il 2030, aumentando la capacità installata e confermando l'abbandono del carbone entro il 2030.


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La utility tedesca RWE ha recentemente aggiornato il suo piano industriale per il 2030, rivelando un significativo aumento nel suo ambizioso piano di investimenti in fonti di energia rinnovabile e negli obiettivi di capacità installata.

  • Gli investimenti netti per il periodo 2024-2030 sono ora stimati a 55 miliardi di euro, rispetto ai precedenti 50 miliardi lordi / 30 miliardi netti. L'incremento non è quindi di 5 miliardi, come si è letto in alcuni resoconti, ma di ben 20 miliardi, dato che il nuovo target è espresso in termini di investimenti netti.
  • L'obiettivo di capacità installata è stato rivisto al rialzo, passando da 50 GW a 65 GW, con piani aggiuntivi per altri 30 GW.
  • RWE conferma il completo abbandono del carbone entro il 2030.
  • La media del ritorno sul capitale investito nei nuovi progetti è fissata all'8%, usando il tasso interno di rendimento (IRR). La società ha anche fornito un altro indicatore, raramente usato ma molto utile per le previsioni, soprattutto per modelli come il DCF: un rendimento medio espresso in termini di Ebitda ("reddito operativo") sugli investimenti del 10,5% in termini di Ebitda sugli investimenti. RWE ha inoltre affermato che questi rendimenti sono da considerare sopra il costo del capitale di 100/300 punti base.
  • Nuova politica sui dividendi, con un aumento annuale del 5%-10% e un dividendo per azione nel 2024 di 1,2 euro.
  • Ebitda previsto per il 2023 di 9 miliardi di euro, un incremento notevole rispetto ai precedenti 5 miliardi.
  • Riguardo allo stato patrimoniale, la leva massima (debito massimo) è fissata a meno 3,5 volte il rapporto Debito Netto / Ebitda.

La transizione energetica della Germania

RWE gioca un ruolo fondamentale nella transizione energetica della Germania. La Commissione Europea ha approvato un "aiuto del governo" di 2,6 miliardi di euro per compensare la società per la chiusura totale entro il 2030 degli impianti a carbone, che hanno una buona profittabilità.

In passato, la Germania ha compiuto mosse lungimiranti, come l’assets swap (lo scambio di attività o di rami di azienda) tra le due grandi utility, E.on e RWE, per specializzarle rispettivamente nella gestione delle reti di trasmissione e nella generazione di energia.

E.on, regolata come Terna e Snam, gode di tariffe fissate dal Regolatore che garantiscono che la "Rab" (regulated asset base) un adeguato rendimento sul capitale investito. Periodicamente avviene una revisione della regolamentazione dove la Utility presenta il nuovo piano di investimenti nelle reti e vengono fissate nuove tariffe / rendimenti sugli investimenti.

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