Saipem, TotalEnergies pronta a riavviare il progetto in Mozambico

L’avvio dell’opera era fermo dal 2021 a causa di problemi per la sicurezza nelle città vicine all’area interessata e gli esperti calcolano che il progetto potrebbe aggiungere 3 miliardi di euro al portafoglio dell’azienda italiana.
Indice dei contenuti
Saipem e il progetto in Mozambico
Un progetto che potrebbe valere oltre 3 miliardi di euro per il portafoglio di Saipem ma fermo dal 2021 che potrebbe essere riattivato. Lo riporta il Financial Times, secondo il quale TotalEnergies sarebbe pronta a riavviare il progetto ‘Mozambique Lng’ da 20 miliardi di dollari dopo aver deciso di revocare la ‘forza maggiore’, ritenendo l'area sufficientemente sicura per la ripresa delle attività. A tal scopo, l’azienda avrebbe presentato al governo del Mozambico una richiesta di incremento dei costi di 4,5 miliardi e di estensione della timeline di 4,5 anni, con prime esportazioni di Lng previste nel primo semestre 2029.
Secondo il quotidiano, queste modifiche obbligano a una nuova approvazione formale da parte del governo, che dovrà riesaminare budget, condizioni economiche e ripartizione degli oneri: ciò potrebbe ritardare il final go-ahead. La possibile revoca della forza maggiore era stata anticipata da Upstream a fine settembre, mentre entrambe le società avevano recentemente espresso fiducia nella ripartenza del progetto.
A Piazza Affari, intanto, le azioni Saipem aprono la seduta in crescita di circa il 2%, toccando un massimo di 2,305 euro.
Il rinvio del progetto
Guidato da TotalEnergies, Mozambique Lng era stato interrotto nel 2021 a causa del deterioramento della situazione della sicurezza dovuto ad attacchi di militanti islamici nelle città vicine al sito, il maggior investimento straniero in Africa, e da allora era in stato di forza maggiore. Situato vicino alla città di Palma, nella provincia di Cabo Delgado, da alcuni anni sono attivi militanti affiliati allo Stato Islamico.
Inizialmente, i lavori avrebbero dovuto riprendere entro la fine del 2024, ma i piani sono slittati a causa delle controverse elezioni presidenziali in Mozambico alla fine del 2024, delle continue violenze e delle preoccupazioni per la situazione della sicurezza.
L’impatto del progetto
Da Equita stimano che, oltre “ai circa 3 miliardi di euro di backlog con margini in linea con l’onshore (bassa-media singola cifra percentuale)”, si “possano aggiungere 0,5-1 miliardi di euro di extra-lavori/ripristini coerenti con le richieste avanzate da Total”.
Al momento, Saipem “opera sul progetto tramite un contratto di stand-by, che ha sostenuto il conto economico nel 2024 che prosegue nel 2025”, spiegano dalla sim.
La notizia “è positiva anche per il progetto ExxonMobil di Rovuma Lng da 30 miliardi di dollari nell'area, finora in attesa di garanzie sulla sicurezza. Per questo progetto Saipem ha avviato attività di ingegneria nell'ambito del contratto Feed competitivo”, concludono da Equita, mantenendo la raccomandazione hold e il prezzo obiettivo di 2,7 euro sulle azioni Saipem.
Messaggio rassicurante dai conti
Venerdì scorso Mediobanca Research ha ridotto il target price su Saipem del 2% a 2,65 euro, confermando il rating outperform.
"Con i risultati del terzo trimestre", spiegano gli esperti, "riteniamo che Saipem abbia inviato un messaggio rassicurante riguardo alla sua pipeline commerciale, che rimane ai livelli degli ultimi anni. Il management ha inoltre evidenziato di aver presentato offerte per 13 miliardi, una buona parte delle quali dovrebbe essere annunciata entro fine. Allo stesso tempo, il flusso di cassa dovrebbe tornare leggermente positivo entro il quarto trimestre, con un dato che potrebbe essere superiore alle previsioni. Certo, l'Ebit del terzo trimestre è stato in qualche modo deludente, principalmente a causa di maggiori costi di gestione e ammortamento”.
Tuttavia, concludono dalla banca, “continuiamo a credere che Saipem rimanga un caso di investimento interessante, supportato da solide prospettive per gli ordini nei prossimi trimestri; dall'accordo di fusione con Subsea7, che dovrebbe creare sinergie e potere di determinazione dei prezzi, con la fusione di due dei maggiori operatori E&C offshore a livello globale; e nonostante le problematiche in corso relative al progetto CFP in Thailandia, legate anche alla ristrutturazione di Petrofac. Inoltre, riteniamo che le azioni stiano trattando ad un prezzo interessante, con uno sconto di circa il 20% rispetto ai competitor".
Barclays oltre il 5%
Intanto, dalle comunicazioni Consob relative alle operazioni del 20 ottobre risulta che Barclays detiene indirettamente, attraverso le controllate Barclays Capital Securities Limited, Barclays Capital Inc. e Barclays Bank Plc, il 5,079% complessivo in Saipem.
Secondo quanto indicato, solo lo 0,573% è con diritto di voto, mentre la percentuale restante è rappresentata da posizioni lunghe con regolamento fisico (4,030%) o in contanti (0,476%).
La Finestra sui Mercati
Tutte le mattine la newsletter con le idee di investimento!

