Salvatore Ferragamo colpita dalla crisi in Asia Pacifico

La società italiana di moda ha visto i ricavi calare nel terzo trimestre e per l’anno in corso si attende un risultato operativo nella parte più bassa delle attuali aspettative degli analisti.
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Salvatore Ferragamo in calo
Settore del lusso ancora nella bufera dopo i deludenti risultati di Salvatore Ferragamo del terzo trimestre del 2024 che si aggiungono a quelli di Lvmh che ha annunciato un calo nelle vendite della sua divisione di moda e pelletteria, fatto senza precedenti dall’inizio della pandemia.
Elementi che scatenano le vendite sul titolo del gruppo italiano, in calo del 5% nei primi minuti di scambi a Piazza Affari, scendendo fino ad un minimo di 6,05 euro e portando la flessione da inizio anno a superare il 48%.
Male anche il resto del comparto, con Moncler che cede il 3,60%, seguito da Brunello Cucinelli (-2,60%) che diffonderà domani i suoi risultati del trimestre. In Francia sprofondano Louis Vuitton (-5%), Christian Dior (-5%), Kering (-4,20%) e Hermes (-2,70%).
I dati del trimestre
Nel dettaglio, il terzo trimestre di Salvatore Ferragamo si è chiuso con ricavi pari a 221 milioni di euro, segnando così un calo del 7,2% (cambi costanti) e del 9,6% (cambi correnti) rispetto allo stesso periodo del 2023. Nei nove mesi dell’anno i ricavi si attestano a 744 milioni, in calo del 9,8% (cambi costanti) e dell’11,9% (cambi correnti) se paragonati al 30 settembre dello scorso anno.
Il calo, secondo quanto spiega la società nella nota, è dovuto soprattutto alla performance nell’area Asia-Pacifico, dove le vendite nel terzo trimestre sono calate del 20,5% (tassi costanti) e del 20,9% (cambi correnti), sempre rispetto al 2023.
Guardando alle singole aree geografiche, nel terzo trimestre 2024, al pari di quanto accaduto in quello precedente, le vendite DTC primarie sono state positive in Giappone, EMEA e LatAm, stabili in Nord America, ma in forte calo di oltre il 20% in APAC.
Il management ha confermato che le azioni intraprese per arricchire l'offerta, coinvolgere nuovi pubblici e migliorare l'esperienza dei clienti in negozio e online stanno dando risultati incoraggianti, soprattutto in Europa, Giappone e America Latina.
Nel commentare i risultati l'AD e direttore generale, Marco Gobbetti, dice che "la minor propensione all’acquisto dei consumatori è più evidente nell'area Asia-Pacifico e rappresenta il fattore che ha più influito sull’andamento delle vendite. Il canale secondario è stato impattato anche dal basso livello del traffico, che continua ad interessare anche il canale wholesale".
Quanto alle prospettive per l'anno in corso, "in considerazione del perdurare delle incertezze sulla domanda da parte dei consumatori del lusso, prevediamo che il risultato operativo per l’intero esercizio si collocherà nella parte più bassa delle attuali aspettative degli analisti", aggiunge il comunicato.
La delusione secondo gli analisti
Dopo la diffusione dei dati, gli analisti di Citi confermano la raccomandazione neutral sul titolo. I dati sui ricavi del terzo trimestre sono stati "deludenti", spiegano dal broker, evidenziando come i 221 milioni di euro registrati dal gruppo si confrontino con i 228 milioni attesi dal consenso e i 229 milioni da loro stimati. Ora Citi si aspetta che le stime di consenso sul 2024-2025 vengano ridotte dell'1% sui ricavi e del 20% sull'Ebit.
Da Equita Sim hanno ridotto il prezzo obiettivo del 7% a 7 euro, confermando la raccomandazione hold. "Fatturato del terzo trimestre sotto le attese nel wholesale, retail in linea. Nessun miglioramento atteso sul quarto trimestre ed Ebit visto nella parte bassa del consenso", spiegano gli analisti, che hanno tagliato le stime 2024-2025 dell'1% sul fatturato e del 16/12% sull'Ebit.
I dati “si sono rivelati deboli e inferiori alle nostre attese”, scrivono da WebSim Intermonte riducendo il prezzo obiettivo su Ferragamo da 9,3 a 7,9 euro. La sim ora si attende un quarto trimestre con “ricavi destinati a rimanere deboli” e prevede per l’anno fiscale 2024 con “un Ebit di circa 30 milioni”.
“Abbiamo abbassato le nostre previsioni sui ricavi 2024/2025 del 3%/5,6% a 1,03/1,06 miliardi, al di sotto delle attuali aspettative di consenso” e “tagliato anche le stime di EPS 2024 al di sotto del pareggio e l'EPS 2025 del -43,7%”, concludono da WebSim.
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