Samsung, migliori profitti nel trimestre dal 2018. Apple ancora troppe paure
Per Samsung la forte domanda di chip compensa ampiamente il calo degli smartphone. Apple sta facendo relativamente molto bene anche in questa fase di rallentamento del mercato globale della telefonia.
I conti di Samsung
Il colosso tecnologico sudcoreano Samsung ha riportato ieri il suo miglior trimestre in termini di profitti dal 2018, grazie soprattutto alla spinta dei microchip.
La forza dimostrata dal settore tecnologico nella giornata borsistica di ieri, in particolare dei semiconduttori con l’indice Soxx in rialzo del 4,5%, può essere considerato uno dei cosiddetti "relief rally". Con questa espressione ci riferiamo al rimbalzo spinto dal "sollievo" di vedere risultati che mostrano un settore chip più in salute delle timorose aspettative che si erano formate, soprattutto a seguito della deludente guidance di Micron, dei timori legati al rallentamento della crescita economica in atto e a possibili recessioni.
Samsung e Micron sono i maggiori produttori di chip di memoria, segmento dei semiconduttori con caratteristiche peculiari e non necessariamente positive.
Le ragioni dietro a performance così differenti dei due colossi risiede nell’esposizione ai mercati finali: Micron è ancora troppo dipendente dai PC mentre Samsung mostra la sua forza in particolare nei chip per data centers, la cui domanda continua ad essere molto sostenuta.
I ricavi totali di Samsung sono saliti del 21% rispetto a un anno fa e sono in linea con il consensus, i profitti operativi in crescita dell'11% sono leggermente sotto consensus. L'apprezzamento del won coreano sul dollaro ha ovviamente contribuito positivamente ai profitti della divisione dei chip, essendo il dollaro la moneta del mercato dei semiconduttori.
Il prezzo delle memorie dram è sceso del 12%, quello delle nand flash circa del 5%: comprensibile il minor calo perché queste ultime vengono usate molto nel "data storage" (immagazzinamento dei dati) in particolare nei data centers.
Nel trimestre la società ha venduto circa 63 milioni di smartphone, in calo rispetto ai 74 milioni del primo trimestre.
Apple, relativamente bene gli smartphone di fascia alta
La società di Cupertino sta facendo relativamente molto bene anche in questa fase di rallentamento del mercato globale degli smartphone (come anche evidenziato da Samsung).
Lunedì Foxconn, il principale assemblatore/produttore di iPhone, ha alzato la guidance per l'anno affermando di essere ottimista anche sul trimestre corrente.
Uno degli analisti che concorda con quanto abbiamo già sottolineato è Jene Parker di Counterpoint secondo cui la debolezza del mercato degli smartphone è soprattutto dovuta ai segmenti di media/bassa gamma, poiché quelli di "fascia alta" stanno facendo relativamente bene (ovvero i modelli più costosi di iPhone e Samsung).
Concordiamo con l'analista di Loop Capital, Ananda Baruah, che due giorni fa ha affermato che le vendite di iPhone, considerando tutti i modelli, stanno andando bene e meglio delle attuali aspettative: la società “è ben posizionata per raggiungere e potenzialmente superare i ricavi da iPhone” sia per il secondo trimestre appena concluso che per i prossimi due.
Il punto focale secondo l'analista è dato dall'ASPs (average selling prices, prezzi medi di vendita) che sorprenderanno al rialzo rispetto a quanto mediamente viene assunto nei modelli di previsione degli analisti.
Ananda Baruah mantiene la sua raccomandazione di acquisto su Apple con prezzo obiettivo di 180 dollari che ci sembra assolutamente ragionevole.
L’azione qui tratta a 23,5 volte gli utili attesi nel 2022 (settembre fino anno fiscale) e 21,5 su 2023.
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