Scatto Mps dopo la semestrale
La banca senese ha aumentato il payout e nel nuovo piano ora si attende nel 2026 un utile pre-tax migliore di quanto previsto in precedenza.
Mps in evidenza
Pioggia di acquisti su Banca Monte dei Paschi di Siena in apertura di seduta dopo la semestrale diffusa questa mattina prima dell’avvio degli scambi a Piazza Affari caratterizzata dall’aumento della guidance e del payout.
Le azioni della banca senese entrano in contrattazione in ritardo per poi arrivare a guadagnare oltre il 9%, con un massimo toccato a 4,814 euro, recuperando così parte delle perdite subìte in questi giorni di sell-off sui mercati.
Resta molto positivo il bilancio del titolo in questo 2024, con una crescita ottenuta pari al 46% rispetto ai livelli di inizio gennaio, quando quotava 3,23 euro.
I numeri del semestre
Il primo semestre della banca si è chiuso con ricavi per 2.031 milioni di euro, in crescita del 9,7% rispetto allo stesso periodo 2023, e un margine di interesse di 1.172 milioni, salito dell’8,3% (+89,4 milioni). Bene anche le commissioni nette, incrementate del 9,8% a 736 milioni.
L'utile di periodo di pertinenza della Capogruppo balza dell’87,3% a 1.159 milioni, quasi raddoppiato rispetto all'utile di 619 milioni conseguito nel primo semestre del 2023, di cui 827 milioni nel secondo trimestre che includono un positivo effetto netto delle imposte per 457 milioni.Il CET1 ratio fully loaded è confermato “ai vertici del sistema bancario”: 18,1%, includendo l'utile del primo semestre al netto dei dividendi, con payout ratio aumentato dal 50% della precedente guidance al 75%.
Costi operativi a 925 milioni di euro, +1,2% a/a, con la continua ottimizzazione dei costi non HR (-6,7% a/a) che in gran parte compensa l'impatto dei costi HR (+5,9%) per il nuovo contratto nazionale.
Cost/income del semestre al 46% (49% al 30 giugno 2023), stock dei crediti deteriorati lordi a 3,7 miliardi, con NPE ratio lordo al 4,6%, NPE ratio netto al 2,4% e copertura complessiva dei crediti deteriorati al 49,8% (+70 punti base da dicembre 2023).
Il piano al 2028
Il consiglio di amministrazione ha approvato il Piano Industriale 2024-2028 con un aggiornamento dei target finanziari, a seguito del superamento dei principali obiettivi del precedente Piano 2022-2026, e delle linee guida strategiche per rafforzare il posizionamento di ‘Clear and Simple Commercial Bank’ attraverso una trasformazione digital-driven e una crescente specializzazione del modello di servizio per famiglie e imprese.
Il piano si articola intorno a cinque pilastri cardine:
1. evoluzione della proposta di prodotti e servizi ‘fee-based’;
2. muovi modelli di servizio per attività ad alto valore aggiunto;
3. potenziamento dell'offerta dei prodotti di finanziamento per le famiglie e sviluppo di nuove verticali per le piccole e medie imprese;
4. rinnovamento e ottimizzazione della piattaforma;
5. approccio ‘zero-based’ alla gestione del rischio.
Previsto un piano completo di sviluppo IT, supportato da investimenti di 500 milioni nel periodo 2024-2028 (di cui 420 milioni di Change Capex e 80 milioni Run Capex). Inoltre, si prevede l'assunzione di circa 800 risorse con distinte competenze in ambiti ad alta priorità quali IT e Advanced Analytics/GenAI.
Le previsioni
Nell'aggiornamento del piano industriale la banca senese indica un target di utile pre-tax di di 1,4 miliardi nel 2024, 1,4 miliardi nel 2026 e 1,7 miliardi al 2028: per la banca si tratta di un miglioramento delle previsioni 2026 visti i 909 milioni che aveva indicato nel piano al 2026 di due anni fa.
Il costo del rischio vede un coefficiente patrimoniale sopra il 18% in arco di piano “assumendo nel periodo un livello attraente di distribuzione di dividendo”. Il target dei ricavi risulta di 3,6 miliardi al 2026 (4,1 miliardi al 2028) e quello dei costi indica un cost/income al 50% al 2028.
I ricavi commerciali (margine di interesse relativo ad attività commerciali e commissioni nette) sono attesi in leggera contrazione tra 2024 e 2026, pari a circa -14 milioni di euro, mentre in espansione tra 2024 e 2028, pari a circa 260 milioni di euro.
Il Cost/income ratio è visto pressoché stabile in arco piano, dal 49% nel 2024 al 51% nel 2026 e al 50% nel 2028, per effetto delle iniziative di risparmio costi di Piano a mitigazione dell'incremento della base costi risultante da inflazione, rinnovo del Contratto Nazionale del Lavoro e costi di trasformazione.
Inoltre, si prevede un costo del rischio in significativa e costante contrazione da 54 punti base nel 2024E, a 44 punti base al 2026 e 34 punti base al 2028.Per quanto riguarda il CET1 Ratio, questo è atteso rimanere al di sopra del 18% in arco piano, assumendo illustrativamente un livello di distribuzione di dividendi in linea con quanto previsto per il 2024E, risultando in una dotazione di excess capital superiore ai 2 miliardi di euro nel periodo 2025-2028E, sulla base del target CET1 Ratio del 14%: questo “offre alla banca la possibilità di perseguire varie alternative strategiche finalizzate alla creazione di valore”, viene sottolineato nella nota.
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