Scatto TIM dopo proposta Iliad a Vodafone
L’idea della società di Xavier Niel è quella di costituire una nuova società in Italia detenuta alla pari insieme ai britannici, proposta accolta positivamente a Piazza Affari e al London Stock Exchange.
TIM protagonista
Telecom Italia in testa al FTSE MIB di questa mattina, trascinata dalla notizia della proposta di fusione in Italia presentata a Vodafone ufficializzata questa mattina da Iliad.
Le azioni dell’ex monopolista italiano guadagnano oltre il 3%, toccando un massimo di 27,89 euro, mentre Vodafone balza (+5%) alla borsa di Londra.
La proposta
La proposta di Iliad prevede una fusione tra le rispettive attività in Italia mediante la costituzione di una nuova società in cui i due gruppi deterrebbero il 50% ciascuno e ha il sostegno unanime del consiglio di amministrazione e del suo principale azionista, Xavier Niel.
La valutazione per Vodafone Italia è pari al 10,45 miliardi di euro (enterprise value) e Vodafone otterrebbe un pagamento in contanti pari a 6,5 miliardi, oltre ad un finanziamento soci per 2 miliardi finalizzato a garantire un allineamento a lungo termine. L'equity value della partecipazione di Vodafone in NewCo al closing è valutato 1,95 miliardi.
Iliad Italia è valutata 4,45 miliardi e Iliad otterrebbe un pagamento in contanti pari a 500 milioni di euro e un finanziamento soci per 2 miliardi di euro.“Grazie all'unione di competenze e talenti di Iliad e Vodafone, la NewCo diventerebbe la protagonista sul mercato italiano delle telecomunicazioni per investimenti in tecnologie all'avanguardia e soluzioni customer-centric, supportando e accelerando la transizione digitale del Paese e in particolare l'adozione della fibra ottica”, si legge nel comunicato.
Ricevuta notifica da Vivendi
Nel frattempo, venerdì scorso TIM ha confermato la ricezione della notifica dell’atto ordinario di citazione da parte di Vivendi, nel quale viene contestata la legittimità della delibera del CdA del 5 novembre, con cui è stata approvata la cessione di NetCo.
Secondo la stampa, la prima udienza chiesta da Vivendi sarebbe stata fissata per il 22 aprile, il giorno prima dell’assemblea ordinaria dei soci di TIM per l’approvazione del bilancio 2023 e il rinnovo del consiglio di amministrazione.
Da TIM, però, procedono e assicurano che le attività previste dagli accordi con KKR finalizzate al closing dell’operazione proseguiranno secondo quanto previsto, senza ritardi o interruzioni, anche se da Il Sole 24 Ore scrivono che il contenzioso legale potrebbe durare anche 3 anni prima di arrivare ad una conclusione.
Le previsioni degli analisti
Gli analisti di WebSim Intermonte ricordano che “con un procedimento ordinario, i tempi sarebbero molto più lunghi rispetto a quelli di un ricorso di urgenza con buone chance per l’operazione di arrivare comunque al closing (atteso entro l’estate 2024), come confermato anche da TIM”.
Nel caso di un futuro pronunciamento del giudice a favore di Vivendi, secondo la sim “le probabilità di annullare retroattivamente l'operazione e il trasferimento delle quote di NetCo a KKR/MEF sembrano alquanto remote”.
Non è esclusa la “possibilità di raggiungere un accordo extragiudiziale con Vivendi, eventualmente attraverso indennizzi economici a suo favore che potrebbero rivelarsi funzionali a negoziare un’uscita da TIM”, visto che i francesi hanno “perso circa 3 miliardi di euro dal suo investimento in TIM e potrebbe essere interessata a recuperare almeno un 50% della perdita (coerente con un’uscita a 0,50/azione come indicato dalla stampa)”.
Se questo “worst case scenario corrisponderebbe ad una richiesta di indennizzo di 1,5 miliardi”, la cifra risulta “comunque adeguatamente coperta dall'incasso dell'earnout (circa 2,9 miliardi) relativi alla cessione di NetCo”, ricordano da WebSim che sul titolo TIM mantengono il loro giudizio ‘molto interessante’, con target price di 0,42 euro.
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