Segnali contrastanti dell’economia USA e Wall Street attende Powell


I dati macro di oggi mostrano una crescita del PIL degli Stati Uniti ma un calo dei nuovi occupati nel settore privato nel mese di novembre, mentre possibili indicazioni sulla politica monetaria futura della Federal Reserve potrebbero arrivare dalle parole di Jerome Powell in agenda nella serata odierna.


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Si rafforza il PIL USA

Dati contrastanti sull’economia statunitense diffusi oggi e relativi al mese di novembre.

Se la crescita del Prodotto Interno Lordo degli USA è risultata superiore a quella precedente, rallenta la creazione dell’occupazione.

In particolare, la seconda lettura del Pil annualizzato statunitense del terzo trimestre 2022 mostra un incremento del 2,9% su base trimestrale, dopo il +2,6% della lettura precedente, oltre che di poco superiore al +2,7% del consensus e ben oltre il -0,6% registrato nel trimestre precedente.“La seconda stima riflette principalmente le revisioni al rialzo della spesa per consumi e degli investimenti fissi non residenziali che sono state in parte compensate da una revisione al ribasso degli investimenti in scorte private. Le importazioni, che sono una sottrazione nel calcolo del PIL, sono diminuite più di quanto precedentemente stimato”, si legge nel comunicato del Dipartimento del Commercio USA.

Calano gli ADP

Secondo l’Automated Data Processing (ADP), a novembre i nuovi occupati del settore privato sono stati 127 mila, nettamente inferiori sia al dato precedente (239 mila) che alle previsioni (200 mila). “I punti di svolta possono essere difficili da cogliere nel mercato del lavoro, ma i nostri dati suggeriscono che l’inasprimento della Federal Reserve sta avendo un impatto sulla creazione di posti di lavoro e sui guadagni salariali”, sottolineava Nela Richardson, capo economista di ADP, aggiungendo che “le aziende non sono più in modalità ipersostitutiva e la ripresa post-pandemia che si sta stabilizzando”.

Tale report precede quello ufficiale del Dipartimento del Lavoro che verrà pubblicato venerdì prossimo, 2 dicembre 2022.

Altri dati macro

Diffuso anche l’indice PCE price (PCE price index), indicatore approssimativo sulla misura dell’inflazione e monitorato con attenzione dalla Federal Reserve per valutare l'andamento dei prezzi, il quale segna un +4,3% e si confronta con un +7,3% del trimestre precedente.

L'indice PCE core, che esclude cibi freschi ed energia, registra un +4,6%, rispetto al +4,5% delle attese e al +4,7% del trimestre precedente.

Poco prima, era stato diffuso anche l’indice MBA relativo alla settimana terminata il 25 novembre, nella quale le nuove richieste di ipoteche negli Stati Uniti sono risultate in calo dello 0,8% dopo il +2,2% della settimana precedente.

Wall Street si muove

Se la diffusione dei dati sull’occupazione sosteneva i future, quella del dato sul PIL (arrivato 15 minuti dopo) metteva il freno ai contratti sui principali indici di New York.

Così, i future sul Nasdaq si portavano appena sopra la parità, seguiti da quelli sullo S&P500 e sul Dow Jones che azzeravano i loro (lievi) guadagni della mattinata.

Stesso andamento per il dollaro, prima indebolito dall’ADP nei confronti dell’euro (EUR/USD a 1,0389), per poi reagire portando il cross ai livelli precedenti (1,0365).

Tornano a crescere i Treasury, con il decennale che sale di oltre mezzo punto percentuale al 3,774% e quello a due anni in crescita dell’1% (4,5227%).

Aspettando Powell

Dopo i dati macro, l’attenzione ora si rivolge al Presidente della Federal Reserve, che, al contrario di Godot, non mancherà di arrivare e parlerà nel corso della giornata di oggi (ore 19:30 italiane), durante un evento organizzato dalla Brookings Institution sulle prospettive dell’economia statunitense e del mercato del lavoro.

Anche se i dati delle scorse settimane sembrano mostrare un rallentamento dell’inflazione USA e la recessione incombe, oggi (ore 20 italiane) Jerome Powell “potrebbe essere costretto a trasmettere un altro scomodo messaggio di ulteriore stretta monetaria prima che la Fed si ‘rintani’ per l'ultima riunione dell'anno”, prevista per il prossimo 14 dicembre, prevede Mike Dolan, analista della Reuters.

“Powell probabilmente rafforzerà le aspettative del mercato di un ridimensionamento dell'entità dei rialzi dei tassi d'interesse, ma indicherà un tasso terminale del 5% o superiore l'anno prossimo e allontanerà le speranze di un allentamento anticipato”, aggiunge.

Intanto, le aspettative del mercato dei future per il picco dei tassi della Fed nel maggio prossimo sono tornate al di sopra del 5% prima delle parole di Powell, con circa 35 punti base di riduzione dei tassi da qui a fine anno.

Notizie societarie e relativi movimenti nel pre-market USA

Apple (+0,5%): nella regione dove è presente la fabbrica Foxconn di Zhengzhou (Cina) produttrice di iPhone, è stata annunciata la ripresa “ordinata” delle attività commerciali.

Tesla (+1%): vendite in Cina quasi raddoppiate a novembre rispetto al 2021 (dati China Merchants Bank International) con 152.863 veicoli dal 1° al 27 novembre, registrando un aumento di quasi l’83% nella media delle vendite giornaliere.

Biogen (+4%): il suo farmaco realizzato insieme ai giapponesi di Eisai ha rallentato il declino cognitivo nel corso di uno studio sperimentale, eliminando “ogni rischio importante”, secondo Michael Yee, analista di Jefferies.

Aspen Aerogels (-12%): annunciata la vendita di 25,3 milioni di azioni a 9,50 dollari ognuna con uno sconto del 16,2% rispetto alla chiusura di ieri (11,34 dollari).

Hewlett Packard Enterprise (+1%): previsioni di fatturato nel primo trimestre fiscale comprese tra 7,2 e 7,6 miliardi di dollari, oltre i 7,21 miliardi di dollari attesi da Refintiv.

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