Settembre il peggiore mese per i bond a lunga scadenza.

02/09/2025 06:15
Settembre il peggiore mese per i bond a lunga scadenza.

Focus sulla riapertura di Wall Street mentre mercati asiatici e future indicano una giornata debole per le Borse. Per Trump, l'offerta indiana di azzerare tutti i dazi sui beni Usa arriva tardi. Bene l'asta giapponese venerdì attesi i Payroll Usa. Mps alza l'offerta per Mediobanca premio dell’11,4% rispetto alle ultime quotazioni.

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L’Euro Stoxx 50 promette un’apertura in calo con il future che segna un -0,25%. Non aiutano i futures di Wall Street tutti in leggero calo dopo la giornata di chiusura di ieri.

Borse asiatiche prevale il segno meno con il Nikkei a Tokyo in calo dello 0,2% arretra anche la Cina con il Csi300 che flette dell’1,35%, rosso anche per Hong Kong con l’Hang Seng in contrazione dello 0,6%. A Sidney (Hong Kong): -0,6% l’S&P/ASX 200 flette dello -0,3%. Arretra anche Taiwan, Taiex -0,4%

I dati deboli sugli indici Pmi di agosto, pubblicati negli ultimi due giorni, hanno smorzato l’ottimismo verso i mercati cinesi: quelli ufficiali hanno mostrato un calo dell’attività manifatturiera maggiore del previsto, mentre quelli di un’indagine privata hanno indicato una crescita inattesa del settore manifatturiero ad agosto, seppur a ritmo contenuto. Le letture hanno evidenziato un rallentamento dell’attività economica cinese mentre il sostegno da parte di Pechino si è esaurito.

Il rendimento dei titoli di Stato giapponesi a 10 anni è sceso all’1,59% dopo la miglior asta dal 2023. Il rapporto di copertura è balzato a 3,92 rispetto al 3,06 dell’asta del mese di agosto, ben al di sopra della media degli ultimi 12 mesi. Il successo del collocamento ha rassicurato gli investitori, dopo che il ritiro della BoJ dai suoi massicci acquisti di titoli di Stato, unito alle preoccupazioni per la spesa pubblica, ha spinto i rendimenti dei titoli di Stato giapponesi ai massimi da anni.

Il vice governatore della Bank of Japan (BoJ), Ryozo Himino, ha dichiarato che la banca centrale dovrebbe proseguire nel percorso di rialzo dei tassi, pur sottolineando che l’elevata incertezza economica globale suggerisce cautela nei tempi. Parlando a Kushiro, nel nord del Giappone, di fronte a una platea di imprenditori, Himino ha spiegato che l’accordo commerciale con gli Stati Uniti contribuisce ad attenuare i rischi sull’economia nipponica, ma gli effetti delle nuove tariffe USA restano difficili da stimare.

“Al momento il rischio di un impatto maggiore del previsto merita particolare attenzione. L’economia globale continua ad affrontare livelli elevati di incertezza”, ha dichiarato.

Segno positivo per l’India con il Nifty che sale dello 0,5% bene anche la Corea del Sud Kospi a 0,8%

Trump ha affermato che l’India si è offerta di azzerare tutti i dazi sulle merci statunitensi ma, secondo lui, è «troppo tardi»: Nuova Delhi avrebbe dovuto prendere questa decisione molti anni fa.

«Finora è stata una relazione totalmente unilaterale, e lo è stata per molti decenni. Il motivo è che l’India ci ha imposto, finora, tariffe elevate più di qualsiasi altro Paese, tanto che le nostre aziende non sono in grado di vendere in India. È stato un disastro!» ha scritto su Truth il tycoon.

I mercati globali iniziano la settimana con passo incerto: gli investitori attendono la riapertura di Wall Street dopo la pausa festiva, in quello che storicamente è il mese più debole per l’azionario statunitense.

Mentre i future su USA ed Europa hanno mostrato leggere correzioni l’oro ha toccato un nuovo record storico, sostenuto dalle attese di un imminente taglio dei tassi da parte della Federal Reserve.

SETTEMBRE CALDO PER I BOND

Dopo le vendite sui titoli tecnologici venerdì scorso a New York, il rally record dell’azionario entra in una fase decisiva: nel giro di tre settimane arriveranno i dati sull’occupazione USA, l’inflazione e la decisione della Fed. A pesare, oltre ai timori sui dazi, ci sono anche i crescenti dubbi sull’indipendenza della banca centrale americana, sotto attacco da parte del presidente Donald Trump.

“Con un taglio dei tassi ormai probabile, i capitali si stanno spostando dal dollaro verso i mercati globali”, ha dichiarato Kazuhiro Sasaki di Phillip Securities Japan, sottolineando che i settori ciclici e quelli sensibili ai tassi (come il real estate) potrebbero beneficiarne.

A pesare sono anche le statistiche. Settembre non è solo il mese più difficile per l’azionariato Usa, ma anche per i bond a lungo termine globali come mostra il grafico.

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Negli ultimi dieci anni, le obbligazioni governative con maturità superiori ai dieci anni hanno registrato una perdita mediana del 2% nel mese di settembre, secondo dati Bloomberg: il peggior risultato mensile dell’anno.

Secondo diversi strategist, il calo stagionale dei bond lunghi a settembre è legato soprattutto all’aumento delle nuove emissioni: poche durante luglio e agosto, molto ridotte dopo metà novembre. In Giappone, le aste sui titoli a 10 e 30 anni di questa settimana sono un test cruciale per misurare la domanda di debito sovrano in un momento di incertezza sulla leadership del premier Shigeru Ishiba e sulle prossime mosse della Bank of Japan.

Il contesto non è incoraggiante, nei prossimi giorni l’attenzione degli investitori sarà rivolta al dato sui payroll USA di venerdì, fondamentale per confermare le scommesse su un taglio della Fed già questo mese sulla stima sull’inflazione dell’eurozona, che potrebbe riservare sorprese, anche se i mercati danno per scontata una BCE ferma sui tassi.

In Europa, riflettori accesi anche sulla crisi politica in Francia, con il premier François Bayrou chiamato a un delicato voto di fiducia l’8 settembre, che ha già spinto i rendimenti francesi al rialzo.

A livello globale, i bond ultradecennali hanno perso il 2,6% dal 30 giugno, avviandosi verso il primo calo trimestrale del 2025. Il rendimento da inizio anno si è ridotto al +3,5%, contro il +7,9% dei titoli a breve scadenza.

Per Evelyne Gomez-Liechti, multi-asset strategist di Mizuho International, i rischi principali che potrebbero aggravare il quadro sono “dati macro USA più forti delle attese e un possibile cambio di tono restrittivo da parte della BoJ”.

FED

Il 17 settembre la Fed dovrebbe annunciare un taglio di 25 punti base: i future sui Fed Funds prezzano un 90% di probabilità. Gli analisti di Deutsche Bank avvertono però che il mercato sconta oltre 140 punti base di riduzioni entro il 2026, un livello che storicamente si è visto solo in prossimità di recessioni.

La settimana dei mercati europei si apre con il ritorno in grande stile del Tesoro italiano sul mercato primario, a cui si affiancano i dati chiave sull’inflazione dell’eurozona e una raffica di appuntamenti macro e istituzionali a livello globale.

EMISSIONI EUROPA

Con ogni probabilità questa mattina sarà lanciata l’emissione sindacata che vedrà Via XX Settembre proporre agli investitori istituzionali:

  • un nuovo Btp a 7 anni, scadenza 15 novembre 2032,
  • e un nuovo Btp a 30 anni, scadenza 1° ottobre 2055, fino a un massimo di 5 miliardi di euro.

Si tratta della tradizionale operazione di fine estate, finalizzata a rafforzare la raccolta in vista della chiusura dell’anno.

Nell’ultima emissione dual-tranche di giugno, con un nuovo Btp a 5 anni e la riapertura del Btp green 2037, il Tesoro aveva raccolto 17 miliardi di euro, a fronte di richieste record oltre 214 miliardi.

Oggi attesa l’asta del Tesoro tedesco di Schatz scadenza settembre 2027, importo 4,5 miliardi, cedola 1,90%

In Spagna in agenda l’emissione di Letras a 6 mesi (scadenza 6/3/2026) e a 12 mesi (scadenza 4/8/2026)

DEFICIT E SPREAD

Sul fronte dei conti pubblici, la presidente della Bce Christine Lagarde ha anticipato che l’Italia uscirà presto dalla procedura per deficit eccessivo, avvicinandosi all’obiettivo del 3% del Pil.

In apertura di giornata i riferimenti per il mercato sono:

  • spread Btp-Bund a 89 punti base,
  • rendimento del decennale benchmark ottobre 2035 al 3,64%.

Il mercato guarda con attenzione alla stima preliminare dei prezzi al consumo di agosto: il consensus Reuters indica un’inflazione annua stabile al 2,0%, in linea con luglio e con il target Bce.

I dati diffusi ieri da Germania, Francia, Italia e Spagna hanno confermato un quadro di stabilità sui prezzi.

ORO E ARGENTO

L’oro resta il rifugio privilegiato: oltre a trarre vantaggio da tassi più bassi, il metallo giallo beneficia della ricerca di sicurezza in un contesto di tensioni politiche ed economiche, amplificate dalla guerra commerciale lanciata da Trump.

L’oro ha toccato un nuovo massimo storico sopra i 3.500 dollari l’oncia, sostenuto dalle attese di un taglio dei tassi da parte della Federal Reserve e dai timori crescenti sull’indipendenza della banca centrale americana.

Il metallo per consegna immediata è salito fino a 3.508,73 dollari l’oncia nelle prime ore di contrattazioni asiatiche, superando il picco registrato ad aprile, prima di ridurre leggermente i guadagni. Da inizio anno l’oro ha già messo a segno un rally superiore al 30%, rendendosi una delle commodity con le migliori performance globali.

“Gli investitori stanno aumentando le allocazioni in oro in vista di tagli Fed”, ha commentato Joni Teves, strategist di UBS, secondo cui il metallo continuerà a toccare nuovi massimi nei prossimi trimestri grazie al contesto di tassi più bassi, dati economici deboli e incertezze geopolitiche.

Anche l’argento sta vivendo un rally ancora più marcato: i prezzi hanno superato i 40 dollari l’oncia per la prima volta dal 2011, con un guadagno superiore al 40% da inizio anno.

La spinta arriva sia dalla domanda speculativa, sia dall’uso industriale del metallo bianco, particolarmente richiesto nelle tecnologie per le energie rinnovabili come i pannelli solari. Il mercato è così avviato al quinto anno consecutivo di deficit di offerta, secondo la Silver Institute.

Gli ETF legati all’argento hanno registrato afflussi per il settimo mese consecutivo, riducendo le scorte disponibili a Londra e mantenendo elevati i tassi di leasing del metallo, intorno al 2%, ben sopra i livelli normali prossimi allo zero.

Per gli analisti, la sfida ora sarà capire se l’oro riuscirà a chiudere sopra quota 3.500 dollari: “Si tratta di un livello psicologico importante”, ha spiegato Christopher Wong di OCBC, “e una chiusura giornaliera sopra questa soglia darebbe ulteriore slancio alle quotazioni”.

Con il dollaro debole, i timori geopolitici e l’incertezza politica negli USA, i metalli preziosi restano al centro dell’interesse degli investitori. L’argento, inoltre, è entrato nella lista americana dei minerali critici insieme al palladio, un segnale che potrebbe rafforzarne il profilo strategico in futuro.

OIL

Il greggio è tornato a salire per i timori di interruzioni nelle forniture, complice l’escalation del conflitto tra Russia e Ucraina.

Secondo calcoli Reuters, i recenti attacchi con droni hanno causato lo stop di impianti pari al 17% della capacità di raffinazione russa, circa 1,1 milioni di barili al giorno.

Il Wti guadagna l'1,6% a 65 dollari al barile.

DATI MACRO OGGI

Italia: prezzi alla produzione dell’industria e delle costruzioni (luglio, ore 11:00)

Eurozona: inflazione armonizzata di agosto (stima preliminare, ore 11:00, attesa 2,0% a/a)

Dati mensili Paese per Paese sui titoli di Stato detenuti nei programmi QE e PEPP (ore 15:00)

USA:

Pmi manifatturiero S&P Global finale (agosto, ore 15:45)

Spese alle costruzioni (luglio, ore 16:00, attesa -0,1% m/m)

Pmi manifatturiero ISM (agosto, ore 16:00, attesa 49,0)

TESLA

Tesla ha ricevuto ordini per poco più di 600 auto da quando ha lanciato le vendite in India a metà luglio, un numero inferiore alle aspettative dell'azienda stessa, ha riferito martedì Bloomberg News, citando persone a conoscenza della questione. Il produttore di veicoli elettrici guidato da Elon Musk prevede ora di spedire in India tra le 350 e le 500 auto quest'anno, di cui il primo lotto dovrebbe sbarcare da Shanghai all'inizio di settembre, secondo Bloomberg News. Le consegne saranno inizialmente limitate a Mumbai, Delhi, Pune e Gurugram, ha aggiunto il rapporto, aggiungendo che l'entità delle spedizioni si basa sui pagamenti completi ricevuti per le auto e sulla capacità dell'azienda di effettuare consegne al di fuori delle quattro città in cui ha una presenza fisica.

TITOLI

Le immatricolazioni di auto in Italia sono scese in agosto del 2,7% mentre quelle del solo gruppo Stellantis sono cresciute del 2,4%, secondo i dati diffusi dal ministero dei Trasporti.

Il ministro della Cultura tedesco Wolfram Weimer incontrerà oggi a Berlino l'AD di Mediaset For Europe, Pier Silvio Berlusconi, hanno riferito alcune fonti.

ProSiebenSat.1, di cui MFE è prossima ad avere la maggioranza, ha detto di aver prorogato il contratto del direttore finanziario Martin Mildner fino al 2029, andando contro il parere di MFE, secondo quanto riferito da una fonte.

Eni UK e Delek Group hanno dichiarato in una nota che ridurranno leggermente la partecipazione in Ithaca Energy vendendo complessivamente il 2% a investitori istituzionali.

Juventus ha raggiunto un accordo con l'Atlético Madrid per la cessione temporanea, fino a giugno 2026, dei diritti alle prestazioni sportive di Nicolas Ivan Gonzalez per 1 milione di euro. Al verificarsi di determinate condizioni, l'Atlético Madrid dovrà acquisirlo a titolo definitivo nella stagione sportiva 2025/2026 per 32 milioni.

Mps, a una settimana esatta dalla scadenza dei termini dell’ops lanciata su Mediobanca, fissata per l’8 settembre, il board della banca senese aggiunge una componente cash alla propria offerta di 2,533 azioni Mps per ogni titolo Mediobanca. L’offerta, che ora è a premio dell’11,4% rispetto alle ultime quotazioni, si chiuderà l’8 settembre. Rocca Salimbeni ha ufficialmente rinunciato alla soglia del 66,7% risultato che garantirebbe al Monte di raggiungere il quorum di controllo dell’assemblea straordinaria di Mediobanca. In alternativa, Siena mirerebbe comunque al 50% più un’azione, soglia che consentirebbe di cogliere appieno i benefici fiscali collegati alle Dta e sfruttare così tutte le sinergie stimate a prospetto.

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