Si apre Jackson Hole, i tech vacillano

L'indice Nasdaq Composite ha perso lo 0,7%, mentre l'S&P 500 ha chiuso in ribasso dello 0,2%.
I cosiddetti titoli Magnificent Seven hanno faticato per il secondo giorno consecutivo, arrivando alla quarta seduta consecutiva di ribasso, era da aprile che non si vedeva una sequenza simile.
I rischi di inflazione sono maggiori di quelli legati al mercato del lavoro, secondo la maggioranza dei membri della Fed. E' quanto emerge dai verbali della riunione della banca centrale del 29 e 30 luglio diffusi ieri sera.
Oggi inizia il convegno organizzato dalla Federal Reserve di Kansas City nel resort del Wyoming, il tema da discutere quest’anno è “Mercati del lavoro in transizione: demografia, produttività e politica macroeconomica”. Il governatore della Federal Reserve Lisa Cook ha manifestato la sua intenzione di rimanere alla banca centrale, sfidando le richieste di dimissioni avanzate qualche ora prima, dal presidente Donald.
Tutto è pronto per l'assemblea, convocata per oggi alle 10. I giochi sono ormai fatti e rimane solo da contare i voti, a favore o contro, l'ops su Banca Generali.
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Le sedute precedenti l'annuale pellegrinaggio degli economisti e dei banchieri centrali di tutto il mondo a Jackson Hole, sono di solito calme, non quest’anno. L'indice Nasdaq Composite ha perso lo 0,7%, mentre l'S&P 500 ha chiuso in ribasso dello 0,2%. I cosiddetti titoli Magnificent Seven hanno faticato per il secondo giorno consecutivo, arrivando alla quarta seduta consecutiva di ribasso, era da aprile che non si vedeva una sequenza simile. Le attenzioni della Casa Bianca sull’industria dell’alta tecnologia, sempre più chiare e manifeste, secondo Barron’s non stanno aiutando, in quanto gli investitori mal sopportano le intromissioni del pubblico negli affari delle aziende. Due giorni fa, il segretario al Commercio Howard Lutnick ha sostanzialmente confermato che il governo sta cercando di acquisire una partecipazione del 10% in Intel e in altre società che hanno ricevuto sovvenzioni nell'ambito del Chips and Science Act del presidente Joe Biden, le vendite sul settore si sono accentuate a partire da questa dichiarazione. “I mercati sono in calo da tre giorni consecutivi, poiché gli investitori mostrano segni di stanchezza dopo un rally del 30% da aprile”, scrive Mark Hackett, capo stratega di mercato di Nationwide. “Stiamo assistendo a un notevole calo della leadership, con le società a grande capitalizzazione in forte ritardo rispetto a quelle a piccola capitalizzazione e a quelle value questo mese. Tuttavia, l'indice S&P 500 si attesta appena l'1% al di sotto dei massimi storici, e la volatilità e gli spread creditizi rimangono calmi, suggerendo che i timori degli investitori sono modesti”.
FED GUARDINGA
I rischi di inflazione sono maggiori di quelli legati al mercato del lavoro, secondo la maggioranza dei membri della Fed. E' quanto emerge dai verbali della riunione della banca centrale del 29 e 30 luglio diffusi ieri sera, che rivelano come sia diffusa all'interno della Fed l'idea che ci vorrà del tempo prima che il pieno effetto dei dazi possa essere sentito dai consumatori sui beni e sui servizi. "Diversi partecipanti hanno enfatizzato che l'inflazione ha superato il 2% per un esteso periodo di tempo e questo aumenta il rischio che le aspettative di lungo termine di inflazione non siano più ancorate", si legge nei verbali. In termini di tempistica, molti partecipanti alla riunione hanno osservato che "potrebbe volerci del tempo prima che i pieni effetti dei dazi piu' elevati si facciano sentire sui prezzi dei beni di consumo e dei servizi". E’ vero che questa discussione si riferisce ad un momento precedente l’uscita dei dati sull'occupazione e sull’inflazione, va detto però detto che nelle settimane questa narrativa non è stata smentita.
JACKSON HOLE
Oggi inizia il convegno organizzato dalla Federal Reserve di Kansas City nel resort del Wyoming, il tema da discutere quest’anno è “Mercati del lavoro in transizione: demografia, produttività e politica macroeconomica”. Trovare la giusta chiave di lettura non sarà semplice perché la situazione è controversa, da un lato, scrive Kevin Thozet, membro del comitato investimenti, Carmignac ci sono “le revisioni al ribasso e le sorprese dei non-farm payrolls di luglio, dall’altro, le ore lavorate hanno registrato un rimbalzo e i salari sono rimasti resilienti . Anche Erik Weisman, capo economista di MFS dice di essere spiazzato da questi dati: “E’ difficile sostenere che i deboli dati sui salari e le marcate revisioni al ribasso rispetto ai mesi precedenti siano coerenti con le richieste iniziali di sussidi di disoccupazione relativamente positive, con i dati JOLTS, con i dati sui salari e le vendite al dettaglio” . Il mercato la sua sintesi l’ha già trovata: a settembre ci sarà un taglio tassi ed a Jackson Hole la mossa sarà anticipata in modo plateale. Secondo Thozet, « Powell dovrebbe cedere e lasciar intendere che il ciclo di tagli ai tassi riprenderà. Questa impostazione è ampiamente attesa, con gli operatori che si aspettano tagli più consistenti rispetto a quanto attualmente segnalato dal dot plot. I mercati dei tassi a breve termine prevedono in larga misura almeno due tagli quest’anno, riflettendo l’aspettativa che l’economia statunitense e l’inflazione mostrino ulteriori segnali di rallentamento. A nostro avviso, tale aspettativa è eccessiva, considerata la resilienza dell’economia USA, l’incertezza sulle politiche e la persistenza delle pressioni inflazionistiche. Per questo manteniamo una posizione negativa sui tassi USA a breve termine».
ALTRI ATTACCHI ALLA FED DALLA CASA BIANCA
Il governatore della Federal Reserve, Lisa Cook, ha manifestato la sua intenzione di rimanere alla banca centrale, sfidando le richieste di dimissioni avanzate qualche ora prima, dal presidente Donald. "Non ho alcuna intenzione di farmi intimidire e dimettermi dalla mia carica a causa di alcune domande sollevate in un tweet", ha dichiarato Cook, tramite un portavoce della Fed. "Intendo prendere sul serio qualsiasi domanda sulla mia storia finanziaria in qualità di membro della Federal Reserve e quindi sto raccogliendo informazioni accurate per rispondere a qualsiasi domanda legittima e fornire i fatti". Il direttore dell'Agenzia federale per il finanziamento degli alloggi Bill Pulte aveva esortato il procuratore generale Pam Bondi a indagare su Cook in merito a presunte frodi.
Le borse dell’Europa dovrebbero aprire intorno alla parità. Ieri l’indice Ftse Mib ha chiuso in ribasso dello 0,4%.
UCRAINA
Il segretario di Stato americano Marco Rubio terrà oggi stesso "colloqui diplomatici" con i consiglieri per la sicurezza nazionale dell'Ucraina e di diversi paesi europei. Lo ha riportato il New York Times, citando un alto funzionario dell'amministrazione del presidente degli Stati Uniti Donald Trump. Secondo il noto quotidiano, l'incontro di Rubio con i suoi omologhi dell'Ucraina e dei paesi alleati europei si terrà oggi stesso e sarà dedicato ai dettagli di una soluzione pacifica. La pubblicazione non specifica in quale formato e dove potranno svolgersi i negoziati. L'iniziativa diplomatica viene rilanciata dalla stampa russa, tra cui l'agenzia Tass
ASIA
La borsa di Tokyo è in ribasso dello 0,6% nel finale di seduta. Poco mosso lo yen. Contrastati i mercati azionari della Cina: in lieve calo l’Hang Seng di Hong Kong, in rialzo dello 0,6% lo Shanghai Composite.
Il rimbalzo dei tech favorisce l’indice Kospi di Seul, +0,4%. Le esportazioni della Corea del Sud sono cresciute del 7,6% anno su anno nei primi 20 giorni di questo mese, grazie alla solida domanda di semiconduttori, automobili e navi di produzione locale, secondo i dati pubblicati giovedì dall'ufficio doganale. Le esportazioni di semiconduttori, automobili e navi hanno registrato una crescita a doppia cifra, mentre quelle di prodotti petroliferi e dispositivi mobili hanno subito un calo nel periodo di 20 giorni.
Le spedizioni verso gli Stati Uniti sono diminuite del 2,7% a causa dell'imposizione dei dazi statunitensi, mentre quelle verso l'Unione Europea (UE) e il Vietnam hanno registrato una crescita a una cifra.
In calo dello 0,2% l’indice Thai di Bangkok. Il primo ministro thailandese sospeso, Paetongtarn Shinawatra, è arrivata alla Corte costituzionale, per l'udienza relativa alle presunte violazioni etiche.
MEDIOBANCA
Tutto è pronto per l'assemblea, convocata per oggi alle 10. I giochi sono ormai fatti e rimane solo da contare i voti, a favore o contro, l'ops su Banca Generali. Le deleghe e le indicazioni di voto sono già arrivate allo Studio Legale Trevisan & Associati di Milano e lasciano prevedere una partecipazione al 77-78%, prefigurando uno scarto di misura nel risultato. Basta il 50% più uno dei voti a favore per far passare l'operazione ma il fronte del no è accreditato intorno al 40% del capitale. Se i soci daranno fiducia al cda l'operazione potrà essere lanciata, il 13,1% di Mediobanca in Generali (un pacchetto che vale intorno ai 6,3 miliardi) verrà scambiato con azioni di Banca Generali, il primo passo verso la creazione di un polo del wealth management. Viceversa l'ad Alberto Nagel rimarrà disarmato davanti alla scalata di Mps la cui ops procede, con le adesioni che da un paio di giorni sono ferme intorno al 19,4 per cento. Borsa italiana ha registrato l'apporto di poco più di 27mila azioni che portano il totale al 19,42 per cento.
Caltagirone con il suo 9,9% voterà no all'ops Banca Generali, lo ha dichiarato apertamente. Delfin con il 19,812% non ha dato indicazioni di voto ma la sua adesione all'ops di Mps è già uno schierarsi. Enasarco (2,5%) e le altre casse previdenziali, Enpam e Cassa Forense, che insieme pesano per circa il 5,5% dovrebbero astenersi e solo nelle prossime ore emergerà da che parte stanno i Benetton (con il 2,2% di Edizione). I soci del patto di consultazione, che coagulano circa il 7,8% del capitale, si erano detti a favore dell'ops Banca Generali e, secondo le indicazioni dei proxy advisor, dovrebbero votare a favore anche i grandi fondi che complessivamente pesano per il 35% del capitale. Al fronte del sì potrebbe inoltre unire Unipol con il suo 2 per cento. Incerto cosa potrebbe fare Unicredit che ha una quota dell'1,9% per conto dei soci.
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