Société Générale guarda oltre la crisi francese e investe sulla crescita globale

Nonostante le tensioni politiche a Parigi, il gruppo bancario prosegue la sua espansione negli Stati Uniti e nei mercati emergenti. Le mosse del Ceo Krupa e la fiducia degli analisti sostengono un titolo che ha già guadagnato oltre il 100% da inizio anno
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La strategia di Krupa continua a convincere
Settimana volatile per Société Générale, la terza banca francese per capitalizzazione di mercato (41,8 miliardi di euro). Lunedì 6 ottobre il titolo è stato tra i più penalizzati alla Borsa di Parigi, scendendo del 4,2% dopo le improvvise dimissioni del quasi premier Sébastien Lecornu, che hanno scosso i mercati e fatto impennare i rendimenti dei titoli di Stato francesi. Stamattina le quotazioni segnano un ulteriore lieve calo a 53,30 euro (-0,7%), portando la perdita complessiva delle ultime cinque sedute a -5,6%.
La crisi politica rischia di pesare sui conti delle banche transalpine, soprattutto se il rialzo dei tassi dei bond governativi francesi dovesse protrarsi. Tuttavia, l’attuale correzione va letta all’interno di un percorso di crescita impressionante: negli ultimi dodici mesi Société Générale ha guadagnato il 135% in Borsa, e da inizio 2025 l’incremento resta nell’ordine del +100%.
Cresce la redditività della banca retail in Francia
Un risultato che testimonia l’efficacia della “cura” avviata dall’amministratore delegato Slawomir Krupa, in carica dal 2023. Il manager franco-polacco ha imposto una svolta strategica che sta migliorando in modo tangibile la redditività, in particolare nella banca retail francese, dove i risultati del secondo trimestre hanno mostrato un forte aumento dell’utile operativo, grazie anche al contributo di BoursoBank.
Parallelamente, Krupa non ha abbandonato la storica vocazione internazionale dell’istituto, puntando a rafforzare la presenza di Société Générale nei mercati emergenti e nel business globale dell’investment banking.
Nuovo manager alla guida del M&A farmaceutico in Usa
In questa direzione si inserisce la nomina di Gabriel Petcu, ex banchiere di HSBC, alla guida della divisione M&A dedicata al settore sanitario e farmaceutico. Basato a New York, Petcu lavorerà a stretto contatto con il responsabile dell’investment banking per le Americhe, Krzysztof Walenczak, con l’obiettivo di consolidare il posizionamento della banca nel mercato statunitense.
L’arrivo di Petcu rientra in una più ampia campagna di rafforzamento dell’organico nelle Americhe, che nelle scorse settimane ha visto anche l’ingresso di Ajit Dogra, a capo del consumer & retail banking, e di Sohan Talwalker, managing director per il settore software. L’obiettivo è sfruttare le sinergie con la joint venture Bernstein, specializzata in ricerca azionaria, per aumentare le opportunità di dealmaking, in particolare nei comparti tecnologico e sanitario.
Sul fronte industriale, Société Générale resta attiva anche nel finanziamento di progetti di energia rinnovabile (fotovoltaico, eolico e biogas) e nella promozione della mobilità elettrica in Europa e negli Stati Uniti. Allo stesso tempo, prosegue la razionalizzazione del perimetro internazionale, come dimostra la recente cessione della controllata Société Générale Cameroun.
La valutazione positiva degli analisti
Gli analisti continuano a mantenere una visione positiva sul titolo. Secondo Market Screener, su 18 broker che seguono la banca, 14 consigliano di acquistare le azioni e solo uno raccomanda la vendita. Il target price medio si attesta a 63 euro, il 16% sopra le quotazioni attuali.
Le stime sul 2025 rafforzano questa fiducia: il consensus prevede un utile netto di 5,2 miliardi di euro, in crescita del 24% rispetto all’anno precedente, e la banca ha già annunciato un programma di buyback da 1 miliardo di euro.
In un contesto di temporanea turbolenza politica e finanziaria in Francia, Société Générale continua dunque a distinguersi come una delle storie di rilancio più convincenti del settore bancario europeo. Il calo degli ultimi giorni appare più come una pausa tecnica che come un cambio di tendenza: i fondamentali restano solidi, la strategia di Krupa è coerente e gli investitori sembrano pronti a scommettere che il percorso di crescita non sia ancora terminato.
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