Spagna, via libera alla fusione tra CaixaBank e Bankia
Dall’accordo nascerà il maggiore gruppo bancario iberico con asset per 600 miliardi di euro. Dopo una crescita monstre nelle ultime settimane, questa mattina i titoli dei due istituti viaggiano in rosso alla Borsa di Madrid, con Bankia che perde oltre il 3%.
Nasce il maggiore gruppo bancario spagnolo
Ieri in serata è arrivato il via libera alla fusione tra CaixaBank e Bankia. Dal matrimonio nascerà il maggiore gruppo bancario spagnolo, con attività per oltre 600 miliardi di euro.
L’operazione, interamente carta contro carta, ha visto Caixabank offrire 0,6845 azioni per ogni azione di Bankia, valutando il finanziatore controllato dallo Stato 4,3 miliardi di euro. L’operazione all-in share rappresenta un premio del 20% rispetto ai prezzi di chiusura del 3 settembre e un premio del 28% sugli ultimi tre mesi.
Una valutazione allineata ai prezzi di mercato delle ultime settimane. Secondo i calcoli di Reuters, basati sui dati di Refinitiv Eikon, dal giorno in cui si è delineato il possibile matrimonio (il 4 settembre), le azioni di Bankia sono aumentate di circa il 39,1%, mentre Caixabank ha guadagnato il 13,7%. La capitalizzazione di mercato combinata è arrivata a 16,77 miliardi di euro. Alla chiusura di mercato di ieri la valutazione di Bankia era di 4,4 miliardi di euro.
Alle 12 di questa mattina il titolo Caixabank perdeva lo 0,39% sulla Borsa di Madrid. Un rosso più importante, invece, per Bankia, scambiata a 1,39 euro in calo del 3,13% rispetto alla chiusura di ieri.
Il nuovo gruppo sarà denominato Caixabank (Bankia come marchio commerciale sarà gradualmente abbandonato) e supererà Santander e BBVA in termini di attivi totali con oltre 664 miliardi di euro asset, inclusi gli attivi di Caixabank nella sua unità portoghese BPI.
Le banche hanno dichiarato di attendersi sinergie di costo annuali di circa 770 milioni di euro che saranno pienamente realizzate entro il 2023 e nuovi ricavi annuali di circa 290 milioni di euro su un periodo di cinque anni.
Gli equilibri tra Stato e nuovo soggetto
L’accordo vede anche la graduale uscita di scena dello stato spagnolo da Bankia, di cui detiene una partecipazione del 61,8% (attraverso il Fondo di ristrutturazione bancaria - Frob) dopo il salvataggio pubblico del 2012 (in cui lo Stato entrò nell’istituto in crisi con 22,4 miliardi di euro). La fusione rimodellerà gli equilibri del nuovo gruppo: Caixabank deterrà il 74,2% della nuova banca, mentre a Bankia andrà il 25,8%. Lo Stato, attraverso il fondo di salvataggio statale Frob, manterrà il 16,1% del nuovo soggetto.
Gli investitori scommettono sul consolidamento del settore
Con la fusione Caixabank-Bankia si delinea l’inizio di una nuova ondata di consolidamento del settore bancario europeo. Il matrimonio tra i due istituti alimenta le speranze degli investitori e conferma il movimento del settore bancario che attraversa tutto il continente europeo (in Italia l’esempio dell’Opas di Intesa su Ubi), che rafforza le attese di ulteriori M&A nel settore. La possibilità di un’aggregazione “transfrontaliera”, però, sembra ancora di là da venire. Questo nonostante il settore abbia un disperato bisogno di rafforzarsi, con un indice di settore in calo di quasi il 40% rispetto all'anno precedente.
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