Stellantis a caccia del recupero, analisti tagliano i target price

Il warning di ieri ha spinto diversi esperti a cambiare i propri giudizi sul titolo della casa automobilistica italo-francese alla luce anche di un contesto macro in deterioramento.

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Rimbalzo per Stellantis

Stellantis prova a scuotersi dopo il tonfo arrivato nella seduta di ieri quando aveva perso il 14,70 euro a seguito del warning diffuso prima dell’apertura.

Questa mattina le azioni della casa automobilistica arrivano a guadagnare l’1% nella prima ora di scambi, toccando un massimo di 12,592 euro, anche se restano lontane dai minimi dal 2022 toccati ieri (12,408 euro).

Profondo rosso per il titolo nel corso di questo 2024, con un calo rispetto ai livelli di inizio gennaio arrivato a superare il 40%, tra i peggiori del FTSE MIB insieme a STMicroelectronics (-41%).

Ieri i problemi di performance in Nord America e le azioni adottate per risolverli, uniti alle difficoltà più ampie che sta attraversando il settore automobilistico, avevano spinto il gruppo a rivedere al ribasso la guidance annuale e ora si attende di chiudere l'anno con un margine operativo adjusted in un intervallo tra il 5,5% e il 7%, contrariamente a una precedente stima ‘double digit’.

Intesa Sanpaolo taglia il target price

Puntuali i tagli ai target price arrivati dagli analisti e l’ultimo in ordine di tempo è stato quello di oggi effettuato dagli esperti di Intesa Sanpaolo, ridotto da 17,1 a 12,39 euro, con raccomandazione ‘hold’ confermata.

“Dopo il taglio della guidance di ieri consistente, deludente e tardivo, allineiamo le nostre stime sul 2024 al punto intermedio del margine risultato operativo adjusted e alla parte bassa della nuova indicazione sul free cash flow", spiegano gli analisti. Ora gli esperti si attendono ulteriore volatilità del titolo sui timori sulla politica di allocazione del capitale e hanno abbassato del 51% la loro stima di dividendo 2024, non considerando più futuri buyback.

Difficoltà per il settore

Anche Equita Sim ha ridotto oggi il prezzo obiettivo, sceso da 20,5 a 15 euro, confermando la raccomandazione hold, spiegando che “dopo il profit warning comunicato ieri, abbiamo aggiornato le stime coerentemente alle nuove guidance e a un contesto macro in deterioramento”.

"Ipotizzando un payout del 30%, calcoliamo un dividend yield del 5,6%”, e “ci aspettiamo, d'altra parte, al massimo 1 miliardo euro di buyback, se non la sospensione”, prevedono gli esperti, confermando “la nostra visione cauta sul titolo: alla luce del peggioramento del contesto macro e dello scenario competitivo, oltre a problemi company specific, non riteniamo che il calo del titolo di ieri rappresenti un'opportunità, se non per un rimbalzo di breve”.

Possibili scenari di M&A

"Infine, alla luce delle difficoltà a livello settoriale non escludiamo che lo scenario di ulteriori aggregazioni diventi più probabile. Sulla possibile fusione con Renault ricordiamo che: ci sarebbe un potenziale ostacolo dell'antitrust in quanto in Francia e Italia la quota sarebbe del 41% e 45% rispettivamente; stimiamo che lo Stato francese aumenterebbe la quota intorno al 7% ed Exor si diluirebbe al 12% (ma se il voto doppio per azionisti di lungo corso restasse valido avrebbero rispettivamente circa 12% e 20%); resterebbe da verificare la posizione di Nissan, che detiene il 15% di Renault e ha diversi progetti industriali con il produttore francese; verrebbe creato un gigante da oltre 8 milioni di veicoli, 18 brand, con probabile spazio di razionalizzazione (sebbene la chiusura delle fabbriche incontrerebbe importanti barriere socio-politiche soprattutto in Francia), fatturato di oltre 220 miliardi e circa 21 miliardi di Ebit (2024) con sinergie ipotizzabili almeno pari al 2% del fatturato combinato; un'ulteriore aggregazione sarebbe positiva alla luce del buon track record di Carlos Tavares (acquisizione Opel, creazione di Stellantis) e per la possibilità di affrontare con più risorse la concorrenza cinese”, conclude Equita.

Pioggia di riduzione del tp

Sempre oggi è arrivato il report di Jefferies relativo al mercato italiano, nel quale il broker ha ridotto il fair view su Stellantis da 15 a 14 euro, ribandendo la raccomandazione ‘hold’.

Se WebSim Intermonte mantiene il giudizio ‘neutral’, con target price a 18,3 euro, Alphavalue lo ha ridotto da ‘buy’ a ‘reduce’, con prezzo obiettivo a 13 euro. "Dopo il profit warning di Stellantis, abbiamo adottato un outlook più cauto, soprattutto per la sua performance in Nord America", spiegano gli analisti, che hanno abbassato le stime sui ricavi 2024 del 5% e quelle sull'Ebit del 50%.

Tra gli altri broker, target price ridotto per Wells Fargo (da 12 a 11 euro – ‘underweight’), HSBC (da 14 a 15 euro – ‘hold’), JP Morgan (da 20 a 17 euro – ‘overweight’) e Mediobanca lo (da 19,10 a 12 euro – ‘neutrale’).

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