Stellantis chiude la JV con GAC: svalutazione da 297 milioni


La casa automobilistica aveva annunciato a gennaio l’aumento della propria quota nella JV, operazione poi smentita dal gruppo cinese, e a causa del mancato accordo con GAC ha deciso la chiusura della produzione in Cina di Jeep, proseguendo solo con la distribuzione del marchio nel paese asiatico.


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Chiusa la JV con GAC

Un’operazione annunciata ma subito smentita dalla controparte, fino alla chiusura definitiva comunicata questa mattina.

Stellantis, infatti, ha comunicato oggi l’ordinata cessazione della joint venture con Guangzhou Automobile Group (GAC), dopo aver preso atto della “mancanza di progressi” nell’acquisizione di un ulteriore 25% che le avrebbe permesso di ottenerne la maggioranza (75%).La joint venture, costituita nel marzo 2010, negli ultimi anni aveva visto il suo bilancio in perdita, pertanto Stellantis “riconoscerà un onere di svalutazione non monetaria di circa 297 milioni di euro nei risultati del primo semestre 2022”, previsti in calendario per il prossimo 28 luglio.

L’annuncio poi smentito

Lo scorso 27 gennaio 2022, da Stellantis avevano annunciato l’intenzione di salire al 75% del capitale della JV, quale elemento fondamentale del suo piano, operazione sottoposta all’approvazione del governo cinese.

Da GAC, però, arrivava subito la frenata, comunicando di aver appreso solo dal sito web ufficiale di Stellantis della sua volontà di aumentare la quota, definendosi “rammaricata” dal fatto che questa comunicazione non era stata concordata.

Contemporaneamente il gruppo cinese spiegava che entrambi gli azionisti della JV avevano condotto approfondite comunicazioni e negoziazioni sul piano di rivitalizzazione di GAC FCA, ma “le parti non hanno raggiunto un accordo formale rispetto all’aggiustamento azionario”.

La strategia

Già nel settembre 2021, Stellantis annunciava la creazione di un’organizzazione operativa semplificata denominata ‘Stellantis Jeep’, finalizzata allo sviluppo del marchio nel paese asiatico.

In particolare, la JV svolgeva il ruolo di “supportare l’efficienza di questa strategia integrata ‘One Jeep’ in Cina, focalizzata sullo stabilimento produttivo di Changsha”.

A questo punto, aggiungono dalla società, la produzione locale di Jeep verrà fermata e Stellantis punterà sulla distribuzione di prodotti d’importazione per il marchio, con il fine di sfruttare il potenziale del marchio e dei suoi modelli attraverso un approccio definito ‘asset-light’.

Da Stellantis, inoltre, promettono il rafforzamento del marchio nel paese attraverso un’offerta di una più ampia gamma di veicoli d’importazione elettrificati, destinati a superare le aspettative dei clienti cinesi.

Accordo con Dongfeng

Venerdì scorso, inoltre, Stellantis aveva comunicato un accordo relativo ai 99,2 milioni di azioni ordinarie della casa automobilistica possedute da Dongfeng Motor Gruop e corrispondente al 3,16% del capitale sociale del gruppo nato dalla fusione tra FCA e PSA.

Secondo quanto stipulato, Dongfeng potrà presentare  di volta in volta un’offerta di vendita di tutte o di una parte delle azioni da questa posseduta in Stellantis, alla media dei prezzi di chiusura per azione alla borsa di Milano per il periodo di cinque giorni di negoziazione immediatamente precedenti la data in cui Dongfeng presenta l’offerta.

Accordo non strategico

Gli analisti di WebSim definiscono “non più strategico” da tempo il ruolo di Dongfeng nel gruppo Stellantis, “e l’uscita dal capitale che sarà raggiunta con l’esecuzione dell’accordo appena annunciato era prevedibile”.

“Ricordiamo che Dongfeng aveva già venduto quote del gruppo nel settembre 2021 (1,2%) e lo scorso gennaio (1,3%). Ai prezzi di oggi, in caso di riacquisto da parte di Stellantis, l’esborso sarebbe pari a circa 1,2 miliardi, un importo finanziabile da parte della società grazie all’ampia liquidità e significativa posizione di cassa netta (superiore ai 20 miliardi)”, aggiungono dalla sim.

Alla luce di questa analisi, da WebSim confermano il giudizio ‘interessante’ su Stellantis, con target price di 18,80 euro.

La view di Equita Sim

Secondo gli analisti di Equita Sim gli effetti della chiusura della JV da parte di Stellantis sono tutti “da verificare”, dimostrando ulteriormente le “difficoltà nell’identificazione di una soluzione per aumentare la penetrazione del mercato cinese”.

Inoltre, relativamente all’accordo con Dongfeng, dalla sim ritengono che “l’acquisto di azioni proprie è ragionevole anche in considerazione della cassa netta a disposizione e permette di eliminare/ridurre il rischio di flowback di Dongfeng, che era comunque previsto che prima o poi decidesse di uscire”.

Pertanto, da Equita confermano la raccomandazione ‘buy’ su Stellantis, con prezzo obbiettivo a 19 euro, mentre oggi viene scambiato a 12,18 euro, con una crescita di circa il 2% dopo circa un’ora di contrattazioni.

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