Stellantis, downgrade da Deutsche Bank

I deludenti dati semestrali continuano a pesare sull’andamento del titolo della casa automobilistica italo-francese e alcuni analisti hanno ridotto il loro target price sulle sue azioni.
Stellantis in rosso
Titolo Stellantis ancora in calo a Piazza Affari, con gli analisti di Deutsche Bank che hanno ridotto la loro view sul titolo della casa automobilistica.
Le azioni della società cedono oltre il 3%, a 15,594 euro, e si avviano a chiudere la quinta seduta consecutiva in rosso dopo la trimestrale diffusa nei giorni scorsi. Sale al 26% il calo del titolo nel corso del 2024 rispetto al +11% del FTSE MIB, il peggiore in questo anno.
Downgrade Deutsche Bank
Gli analisti di Deutsche Bank hanno abbassato la raccomandazione a ‘hold’ da ‘buy’, riducendo anche il prezzo obiettivo a 23 euro per azione dai precedenti 35 euro.
Anche da Berenberg è stato ridotto il prezzo obiettivo, portato dai precedenti 29 agli attuali 19 euro, confermando il giudizio ‘hold’. Il consenso di Bloomberg aggiornato registra 19 ‘buy’, 11 ‘hold’ e 2 ‘sell’, con target price medio di 22,65 euro.
La trimestrale
Giovedì 25 luglio la società ha comunicato i dati del primo semestre, sorprendendo in negativo le attese del consenso per via di deboli risultati commerciali e per la necessità di ridurre le scorte su una base di paragone inflazionata dal restocking avvenuto l’anno scorso.
I ricavi sono stati pari a 85 miliardi, rispetto alle stime di WebSim Intermonte di 86,5/86,7 miliardi, e in calo del 14% YoY. L'EBIT è stato di 8,5 miliardi, anche in questo rispetto ai 9,1/8,9 miliardi previsti dalla sim, in calo del 40%, per un margine del 10% sui ricavi.
La guidance per un margine a doppia cifra è stata confermata, “ma non appare scontata”, scrivono dalla sim e questo, “alla luce della necessità di ridurre le scorte in Nord America e di un pricing sotto pressione che possono pregiudicare i benefici derivanti dal taglio costi e dal lancio di nuovi veicoli”.
Pertanto, dalla sim riducono “le stime operative del 10% assumendo un secondo semestre simile in valore assoluto al primo, con un Nord America impattato dalla riduzione delle scorte e da una stabilizzazione dei risultati commerciali nelle altre aree geografiche”, confermando la raccomandazione ‘neutral’ e un target price ridotto da 20,1 a 18,3 euro.
Reazione del titolo eccessiva?
“Le aspettative erano basse e pensiamo che il posizionamento degli investitori in seguito alla pubblicazione dei dati sia stato prudente”, si legge in una nota di UBS del 25 luglio a commento della semestrale, e aggiunge: “Pertanto, i risultati indubbiamente negativi potrebbero pesare sul sentiment meno di quanto suggeriscano le reazioni attuali”.
UBS, che sul titolo ha un giudizio “buy” e target price a 26 euro, si attende che le stime di consensus sull’utile netto operativo rettificato possano scendere ancora di circa il 5-7%, ma prevede un cambiamento di tendenza nel 2025, dal momento che lo smaltimento delle scorte in nord America peserà soprattutto su quest’anno e il prossimo dovrebbe essere supportato da un forte slancio produttivo. “Nel breve termine, gli investitori staranno probabilmente a guardare”, concludono gli analisti.
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