Stellantis, Governo verso golden power su vendita Comau

Il Ministro Urso ha annunciato la decisione del governo di provare a fermare la cessione dello spin-off della casa automobilistica deciso al momento della sua nascita e domani inizieranno le trattative con il management della società

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Golden Power su decisione di Stellantis

L’operazione era prevista nell’accordo strategico stipulato al momento della fusione tra FCA e Groupe PSA che portò alla nascita di Stellantis nel 2021, ma ora il Governo italiano punta allo stop alla vendita applicando la golden power. Preannunciata nei giorni scorsi, la cessione di Comau al fondo statunitense One Equity Partners, dunque, potrebbe fermarsi prima della realizzazione annunciata lo scorso luglio.

L’annuncio è arrivato ieri dal Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, nel corso di un incontro con le sigle sindacali organizzato per presentare il ‘Piano industria 2030’, ovvero la strategia del Governo per lanciare la manifattura in settori un tempo decisivi come automotive o la siderurgia.

Urso rivelava che Stellantis “ha presentato una notifica” della cessione di Comau “ai sensi della Golden Power che ha un suo percorso che noi seguiremo con molta attenzione”, passo che permette all’esecutivo tutte le procedure del caso. I tempi, però, potrebbero essere lunghi, sottolineano dal Mimit, in quanto bisogna attendere il superamento della soglia del 51% da parte di One Equity per intervenire.

Le trattative

A questo punto si apre la fase delle trattative tra Ministero e Stellantis, nella quale le parti si confronteranno sugli “obiettivi da raggiungere”, secondo quanto affermava Urso. L’occasione prevista sarà il tavolo dell’automotive convocato per domani, mercoledì 7 agosto, nel corso del quale il Ministro illustrerà “anche quale sarà anche il nuovo piano incentivi, mi auguro triennale, a sostegno della transizione ecologica dei ceti con redditi più bassi e della produzione della componentistica italiana”.

Sulla scelta del Governo sembra essere arrivato il sostegno della FimCisl, visto che il segretario Ferdinando Uliano ha sottolineato come “l'azienda rappresenti un gioiello di tecnologia per l'imprenditoria italiana che va messo in sicurezza con un ruolo attivo del governo”.

La vendita di Comau

Comau, spinoff di Stellantis, è considerato un patrimonio di eccellenza nel settore dell’automazione vista anche l’invenzione del robot idraulico per le catene di montaggio effettuata proprio dalla società, con 3.800 dipendenti e un fatturato sopra gli 1,1 miliardi di euro: si tratta di uno tra i pochi player nazionali in grado di accompagnare la transizione dell’industria italiana.

Con gli accordi di fine luglio il fondo One Equity Partners (Oep) diventerà azionista di maggioranza di Comau, mentre Stellantis rimarrà socio di minoranza attivo. Il presidente esecutivo, Alessandro Nasi e il Ceo, Pietro Gorlier, manterranno le rispettive cariche come il resto del management.

Le condizioni finanziarie dell'operazione privata non sono state divulgate e la chiusura della transazione è prevista entro la fine del 2024, anche se è soggetta alle approvazioni normative oltre alle consuete condizioni di chiusura

“Negli ultimi 50 anni, Comau è diventata leader nel campo delle soluzioni di automazione”, si legge nella nota in cui ne veniva annunciata la vendita, e “questa operazione ha lo scopo di aiutare Comau a raggiungere la propria autonomia e rafforzare ulteriormente il suo successo a vantaggio di tutti i suoi stakeholder, in particolare i suoi dipendenti e i suoi clienti”.

A Piazza Affari, intanto, il titolo Stellantis scambia in leggero calo (-0,50%) dopo un’ora di contrattazioni, scendendo a 14,226 euro per azione.

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