Stellantis in scia dell’andamento lento del mercato di giugno

La casa automobilistica ha registrato un leggero calo delle immatricolazioni nel mese di giugno in Europa (UE+Efta+UK) in un contesto di mercato che fa fatica ad ingranare la quarta.

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Le immatricolazioni di Stellantis

Leggero calo per le vendite di Stellantis nel mese di giugno, in un mercato che continua nel suo andamento lento, visto l’aumento limitato registrato nel corso di questo 2024, ancora in ritardo rispetto ai livelli pre-pandemia.

Nel dettaglio, la casa automobilistica ha immatricolato 205.884 auto in Europa (UE+Efta+UK) il mese scorso, segnando un calo dell’1,8% rispetto allo stesso mese di un anno fa e riducendo anche la sua quota di mercato dal 16,6% al 15,7%. Stabili le vendite nel semestre (gennaio-giugno) con 1.144.814 veicoli immatricolati, in leggero aumento (+0,1%) se si paragonano i numeri dello stesso periodo del 2023, e una quota di mercato che scende dal 17,4% al 16,6%.

I dati comunicati dall’Associazione europea dei costruttori di autoveicoli (Acea) hanno indicato un secondo posto per quota di mercato in Europa per il gruppo Stellantis a giugno, posizionandosi tra il primo posto di Volkswagen (25,8%) e il terzo di Renault (10,9%)

Nella sola Unione europea, le immatricolazioni della società italo-francese sono state 188.930, in aumento dello 0,4% rispetto allo stesso mese del 2023, con una quota di mercato passata al 17,3% dal 18 per cento. Nel periodo gennaio-giugno, le immatricolazioni nell'UE sono state 1.024.079, in aumento dello 0,5% su anno, e quota passata al 18% dal 18,7 per cento.

I dati del mercato

Passando ai dati del mercato, le immatricolazioni nell’UE sono cresciute del 4,3%, a circa 1,089 milioni di auto, crescita sostenuta dai risultati di tre dei quattro principali mercati della regione: Italia (+15,1%), Germania (+6,1%) e Spagna (+2,2%). Debole la Francia, dove si è registrato un calo del 4,8% il mese scorso. Nei paesi UE, EFTA e in Gran Bretagna le immatricolazioni sono cresciute del 3,6% su anno a circa 1,311 milioni di veicoli.

Nella prima metà del 2024 le immatricolazioni di nuove auto sono aumentate del 4,5% nell'UE, raggiungendo quasi 5,7 milioni di unità. Tuttavia, i volumi di registrazione rimangono relativamente bassi (-18%) rispetto ai livelli pre-pandemia. I mercati più grandi del blocco hanno tutti mostrato prestazioni positive ma modeste, con Spagna (+5,9%), Germania (+5,4%), Italia (+5,4%) e Francia (+2,8%) che hanno registrato una crescita.

Tra i principali gruppi, Volkswagen, che comprende tra gli altri i marchi Volkswagen, Skoda, Audi e Porsche, ha registrato una crescita del 3,2% delle immatricolazioni di giugno su anno con una quota di mercato in calo al 25,8% dal 25,9% di giugno 2023, prendendo i dati dei mercati UE, EFTA e in Gran Bretagna. Il gruppo Renault, che comprende i marchi Renault, Dacia e Alpine, ha registrato una crescita del 7,6% delle immatricolazioni di giugno su anno con una quota di mercato in aumento al 10,9% dal 10,5% di giugno 2023.

Andamento lento

Continua l’andamento lento del mercato delle autovetture dell’Europa Occidentale (UE+EFTA+UK)”, sottolineano dal Centro Studi Promotor, evidenziando come a giugno siano state immatricolate nell’area 1.310.989 autovetture “con una crescita del 3,6% sullo stesso mese del 2023”.

“Particolarmente deludente appare l’andamento del primo semestre che con 6.879.438 immatricolazioni fa registrare un incremento del 4,4% sullo stesso periodo del 2023, ma rispetto alla situazione ante-pandemia, cioè rispetto al primo semestre del 2019, il calo è di ben il 18,4%”, proseguono da Promotor, aggiungendo che “per valutare correttamente questa forte contrazione si deve considerare che il prodotto interno lordo dell’area ha già recuperato i livelli ante-crisi e che quindi il settore dell’automobile accusa un forte ritardo rispetto al contesto dell’economia”.

Tra le cause individuate da Promotor ci sono “il forte aumento dei prezzi dal 2019 ad oggi” che ha comportato un “rallentamento nella sostituzione delle auto a fine corsa con conseguenze pesanti sulla sicurezza della circolazione e nell’impatto sull’ambiente”. A questo si aggiunge la transizione energetica ed in particolare quella all’elettrico: “Questo fattore determina forti incertezze nel pubblico nella scelta dell’auto da acquistare per sostituirne una già posseduta”.

L’estensione della linea di credito

Ieri, intanto, Stellantis ha annunciato l’estensione della scadenza finale e l’emendamento della propria linea di credito revolving sindacata (‘RCF’) di 12 miliardi di euro, originariamente sottoscritta nel luglio 202, che comprende un ampio gruppo di 29 banche provenienti dall’Europa, America e Asia.

La RCF è strutturata in due tranche: 6 miliardi di euro, con una durata di 3 anni (luglio 2027), e 6 miliardi di euro, con una durata di 5 anni (luglio 2029). Ciascuna tranche beneficia di due ulteriori opzioni di estensione di un anno ciascuna esercitabili al compimento del primo e del secondo anno dalla data della stipula dell’emendamento.

Inoltre, la RCF, come modificata con condizioni migliorate, garantisce “la flessibilità finanziaria e rimane a disposizione per le generali esigenze dell’azienda” evidenzia la nota pubblicata dalla società, sottolineando anche che “questa operazione conferma il forte sostegno prestato a Stellantis da parte delle banche di relazione internazionali”.

Il news flow di Stellantis permette al titolo di aprire la seduta odierna in crescita di mezzo punto percentuale a Piazza Affari, toccando un massimo di 18,872 euro.

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Isin: NL00150001Q9
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