Stellantis sbanda sulla strada che porta agli USA

Il cambio di Cfo arrivato ieri è stato accolto dal mercato in maniera considerata impulsiva dagli analisti, anche se questo è arrivato in un contesto difficile per il settore auto dopo la trimestrale di Tesla fortemente condizionata dal taglio dei prezzi dei suoi veicoli.
Sbandata per Stellantis
Stellantis in fondo al Ftse Mib dopo circa un’ora di scambi a Milano, in un contesto negativo per il principale indice italiano e per il settore automobilistico.
Le azioni del gruppo arrivano a cedere oltre il 4%, con un minimo toccato a 16,18 euro, anche se la performance da inizio anno resta positiva (+18%).
Alti i volumi con 5,9 milioni di pezzi scambiati, oltre la metà della media a 30 giorni per una seduta, pari a 10,2 milioni.
In forte difficoltà anche il settore auto europeo, in calo del 2,75%, trascinato dal -7% di Renault e il -4% di Faurecia alla borsa di Parigi, mentre in Germania cedono il 3% Continental, Daimler e BMW.
Sterzata verso gli USA?
Un trader interpellato dalla Reuters parla di “una reazione impulsiva del mercato al cambio di Cfo dopo tanti anni”, visto che ieri Stellantis annunciava la sostituzione di Richard Palmer con Natalie Knight per il ruolo di Cfo ed Executive Vice President del gruppo.
Inoltre, prosegue l’investitore il cambio “è arrivato senza alcuna spiegazione”, anche se pesano anche i tagli ai prezzi decisi da Tesla e la sua trimestrale diffusa ieri sera, oltre al pessimo andamento di Renault alla borsa francese.
Knight, attualmente Cfo della società di distribuzione alimentare olandese Ahold Delhaize, è previsto ricoprire il nuovo ruolo in Stellantis non oltre il 10 luglio 2023 e sarà basata nella sede di Auburn Hills, nel Michigan.
Gli analisti sembrano essere d’accordo nel considerare la nomina come un segnale circa una maggiore attenzione di Stellantis verso il mercato statunitense.
“La mossa sembra coerente con i segnali che indicano che il gruppo sta concentrando maggiormente la sua comunicazione finanziaria verso gli investitori statunitensi, considerando potenzialmente anche un cambio di sede per allineare la sua esposizione economica e la sua base di investitori”, spiegano gli analisti di Equita Sim.
I numeri di Tesla
Nel frattempo, la casa di Elon Musk continua a cedere terreno a Wall Street, perdendo il 7% nel pre-market USA dopo il -4% dell’after-hours post risultati.
Il trimestre ha visto l’utile per azione di Tesla rispettare le previsioni degli analisti con 85 centesimi, mentre i ricavi sono saliti a 23,33 miliardi rispetto ai 23,21 miliardi delle attese.
La delusione è arrivata con gli utili, in calo del 24% rispetto a un anno prima (Gaap a -23%), a causa degli sconti applicati dalla casa diverse volte nel corso del trimestre, portando il margine operativo, una misura della redditività, a crollare dal 19,2% all’11,4%.
Calo che si inserisce in un contesto di aumento delle consegne della auto Tesla, salite del 36% rispetto a un anno prima, con 422.875 unità.
“L’impatto sugli utili del taglio dei prezzi al momento è stato maggiore del previsto”, sottolineano da WebSim, ma “il management ha reiterato la volontà di rimanere aggressivo sul mercato per guadagnare quote di mercato”.
Inoltre, dalla sim evidenziano che “al momento i carmaker tradizionali non sembrano essersi uniti alla guerra dei prezzi (anche se rimane difficile da capire perché il loro pricing è meno trasparente e per questo sarà necessario attendere i dati trimestrali), ma che questo atteggiamento aggressivo sui veicoli elettrici da parte di Tesla potrebbe complicare la loro transizione”.
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