Stellantis, vendite ancora in calo a settembre nonostante il nuovo segnale positivo dal mercato


Le vendite del mese scorso restano negative per il gruppo nonostante il secondo dato positivo arrivato dal mercato dell’Europa occidentale dopo 13 mesi consecutivi di calo delle immatricolazioni.


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Vendite in calo per Stellantis

Stellantis non riesce a seguire il seppur piccolo nuovo segnale positivo arrivato dal mercato dell’auto dell’Europa Occidentale (UE+EFTA+UK), per la seconda volta in crescita dopo 13 mesi di flessione delle vendite.

Secondo quanto diffuso oggi dall’Associazione dei produttori europei (ACEA), il gruppo ha immatricolato 166.287 unità nel mese di settembre 2022, segnando così un calo dell’1,9% rispetto al mese precedente, riducendo così la sua quota di mercato a 17,4% dal precedente 19,1%.

Protagonisti in positivo nel mese di settembre sono stati i marchi Peugeot (vendite +8,9%), Lancia (+26%) e Alfa Romeo (+67,4%), mentre il calo ha riguardato soprattutto il Fiat (-5,1%) e Jeep (-47,4%).

In calo anche i numeri dei primi nove mesi dell’anno, con Stellantis che ha visto diminuire del 15,6% le sue immatricolazioni, attestandosi a 1.479.402 unità, e una quota di mercato scesa al 19,9% dal precedente 21,2%.

I numeri del mercato

Il mese scorso ha visto 1.049.926 unità immatricolate nell’Unione europea, Regno Unito e Paesi Efta (Islanda, Liechtenstein, Norvegia e Svizzera), segnando un aumento del 7,9%.

Tra i mercati migliori dell’UE risultato la Germania (+14,1%) e la Spagna (+12,7%), seguite da Francia (+5,5%) e Italia (+5,4%).

Ancora negativo il bilancio dei primi nove mesi dell’anno, visto il -9,7% (8.271.115 unità), seppur il dato odierno segna il secondo positivo in due mesi.

Il calo più marcato tra gennaio e settembre è rappresentato dal dato italiano (-16,3%), seguito da Francia (-11,8%), Germania (-7,4%) e Spagna (-7,4%).

Un altro segnale positivo

Il Centro Studi Promotor parla di “un altro segnale positivo” arrivato dal dato di settembre nell’Europa Occidentale dopo quello di agosto (+3,4%), aggiungendo, però, che “forse è ancora presto per l’ottimismo”.

“Il debole segnale positivo di agosto che si rafforza a settembre va comunque preso in considerazione, anche se vi è la concreta possibilità di essere di fronte più che a un'inversione di tendenza a un rimbalzo in un mercato che rispetto al 2019, cioè rispetto ai livelli pre-pandemia, nei primi nove mesi di quest'anno è calato di quasi un terzo, per l'esattezza del 31,7%”, spiega Gian Primo Quagliano, presidente di Promotor.

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