STM soffre il ban di Apple: l’impatto sul titolo secondo gli analisti

Le autorità cinesi starebbero vietando l’uso di iPhone ai propri dipendenti statali e il titolo della Casa di Cupertino viene da due chiusure di seduta in rosso, trascinando con sé anche le società collegate.
STM in rosso
Le preoccupazioni cinesi indeboliscono ancora STMicroelectronics, trascinato dal calo di Apple sul ban dell’uso degli iPhone per i dipendenti statali.
Se ieri le azioni STM avevano chiuso con un tonfo del 4%, oggi il titolo scambia ancora in rosso fino a scendere sotto quota 40 euro per azione, con un bilancio settimanale a -6%.
Dall’altra parte dell’Oceano Atlantico, le azioni Apple arrivano da due giorni di rosso profondo e un bilancio del -6%, mentre oggi sembrano stabilizzarsi nel pre-market USA (+0,20%).
Le restrizioni in Cina
Indiscrezioni di stampa rilanciavano la decisione delle autorità cinesi di vietare l’uso degli iPhone ai dipendenti statali, aumentando le tensioni tra Pechino e Washington.
Alcune fonti riferivano che al personale di almeno tre ministeri ed enti governativi sarebbe stato detto di non utilizzare gli apparecchi della Casa di Cupertino sul posto di lavoro, anche se non sarebbe stato ancora dato loro un termine.
Con un ‘no comment’ arrivato sia da Apple che dall’Ufficio informazioni del Consiglio di Stato cinese, la situazione appare ancora meno chiara visto che una fonte ha negato di essere a conoscenza della restrizione, mentre altre hanno informato di non aver ancora ricevuto alcun divieto esplicito, ma di essere state informate che sarebbero state ritenute responsabili in caso di problemi legati all’uso dell’iPhone.
Il peso di Apple su STM
Il mercato cinese “pesa il 20% del fatturato” di Apple, con “circa 40 milioni di unità di iPhone su 229 milioni”, calcolano da Equita Sim, pertanto “l’impatto dal ban potrebbe essere di 5-10 milioni di unità”. “La stima è fatta considerando che in Cina ci sono circa 50 milioni di lavoratori urbani dipendenti da entità pubbliche ed ipotizzando che Apple abbia una quota fra il 10%-20% delle unità (rispetto ad uno share globale 17%)”, specificano dalla sim.
Per STM, “Apple ha rappresentato nel 2022 il 16,8% delle sales nel 2022 (e stimiamo il 15% nel 2023 per la perdita di un socket di packaging) e quindi l’impatto dovrebbe essere limitato”, concludono da Equita, mantenendo una raccomandazione ‘hold’ sul titolo STM, con target price di 55 euro.
Secondo gli analisti di WebSim Intermonte, “il titolo stia reagendo in modo eccessivo alla notizia poiché stimiamo che il rischio di STM derivante dalle vendite di iPhone in Cina ammonti a circa il 3% delle entrate complessive poiché Apple rappresentava il 17% delle entrate di STM nel 2022 e la Cina rappresenta il 19% del turnover di Apple”.
Inoltre, dalla sim dubitano “che tutte le vendite di iPhone in Cina siano effettuate da funzionari governativi, mentre il divieto si dovrebbe applicare solo all’ambiente di lavoro (non alla vita privata)”.
D’altro canto, concludono da Intermonte, “anche se il mix potrebbe essere meno favorevole, STM potrebbe beneficiare di maggiori vendite da parte di altri produttori di smartphone poiché l’azienda lavora con tutti i principali attori del settore”, pertanto mantengono il giudizio ‘interessante’ sul titolo della società italo-francese, con prezzo obiettivo di 61 euro.
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