Sui dazi l’Europa ha fretta di chiudere

Nessuno vuole tirarla per le lunghe e tutti sembrerebbero concordare sulla necessità di accelerare sulla via del negoziato con gli Stati Uniti.
Difesa europea. Il Segretario Generale Mark Rutte ha confermato che l'alleanza cercherà di adottare un nuovo obiettivo di spesa per la difesa pari al 5% del PIL al vertice di giugno.
Indice dei contenuti
Le borse dell’Europa dovrebbero assestarsi dopo i giù e su delle ultime due sedute. I future dell’EuroStoxx e del Dax di Francoforte sono poco mossi. Ieri il Ftse Mib di Milano ha chiuso in rialzo dell’1,3%, dopo il riavvicinamento tra Europa e Stati Uniti sui commerci. Wall Street riapre dopo la festività: i future sono positivi.
IL NEGOZIATO SUI DAZI ENTRA NEL VIVO
La partita resta in salita ma ora che il canale si è ufficialmente riaperto l'imperativo è arrivare presto ad un accordo con gli Stati Uniti, sarebbe questo, secondo la ricostruzione dell’Ansa, quanto è arrivato nelle ultime ore dalla gran parte delle cancellerie europee. In Europa nessuno vuole tirarla per le lunghe e tutti sembrerebbero concordare sulla necessità di accelerare, anche per evitare nuove imboscate da parte di un interlocutore che resta imprevedibile.
La Commissione è già al lavoro e domenica è stata a tutti gli effetti una giornata di lavoro per Ursula von der Leyen, impegnata in contatti telefonici con Giorgia Meloni e altri leader europei. Fonti di Palazzo Chigi smentiscono invece che si stia lavorando a un vertice dei leader Ue a Bruxelles, con Trump in collegamento, prima del G7. Le finestre per eventuali incontri tra Ue e Usa, al momento, restano quindi invariate: il G7 in Canada a metà giugno, il vertice Nato a L'Aja l'ultima settimana dello stesso mese. Con una possibile appendice: la partecipazione del presidente americano al Consiglio europeo che si terrà subito dopo il summit dell'Alleanza Atlantica e a dieci giorni da quel 9 luglio che decreta la fine della tregua commerciale tra Ue e Usa.
Le due parti hanno, quindi, poco meno di un mese per costruire uno schema di accordo, bisogna fare in fretta. Un altro colloquio telefonico è avvenuto ieri pomeriggio tra il commissario al Commercio Maros Sefcovic il suo omologo statunitense Howard Lutnick.
PIU’ SOLDI ALLA DIFESA IN EUROPA
Il Segretario Generale Mark Rutte ha confermato che l'alleanza cercherà di adottare un nuovo obiettivo di spesa per la difesa pari al 5% del PIL al vertice di giugno, soddisfacendo una richiesta del Presidente degli Stati Uniti Donald Trump che inizialmente era sembrata irrealistica.
"Presumo che all'Aia concorderemo un obiettivo di spesa per la difesa più elevato, pari complessivamente al 5%", ha dichiarato Rutte durante una sessione televisiva di domande e risposte all'assemblea parlamentare della NATO negli Stati Uniti.
La proposta include un obiettivo del 3,5% per la spesa per la difesa e un ulteriore 1,5% per le spese legate alla difesa, come le infrastrutture per la mobilità militare. Rutte non ha confermato i dettagli, ma ha detto che l'obiettivo per la spesa per la difesa sarebbe "considerevolmente a nord del 3%", con un obiettivo aggiuntivo per la spesa legata alla difesa.
Solo 23 alleati su 32 hanno raggiunto l'attuale obiettivo di spesa del 2%, secondo il rapporto annuale della NATO pubblicato in aprile. Ma si prevede che tutti lo raggiungeranno entro la fine dell'anno.
AUTOMOBILI IN EUROPA
Il mercato dell'auto dell’Europa Occidentale (Ue+Efta+Regno Unito) chiude il primo quadrimestre dell'anno in modo stabile rispetto al 2024. In aprile le immatricolazioni sono state 1.077.186, lo 0,3% in meno dello stesso mese dell'anno scorso. Nel quadrimestre sono 4.459.087, in calo dello 0,4% sull'analogo periodo del 2024. Guardando alla sola Ue, nei primi quattro mesi del 2025 - sottolinea l'Acea - le vendite di auto elettriche a batteria sono cresciute del 26,4%, raggiungendo le 558.262 unità, il 15,3% del totale Ue.
I veicoli ibridi hanno registrato un aumento del 20,8%, conquistando il 35,3% del mercato e restano la scelta preferita dai consumatori Ue. Crollano ancora le vendite di Tesla in aprile in Europa. Le immatricolazioni sono 5.475 a fronte delle 11.540 di un anno fa in calo del 52,6% con la quota di mercato che passa dall'1,3% allo 0,6%. Da inizio anno l'azienda guidata da Elon Musk ha venduto 41.677 auto, il 46,1% in meno dello stesso periodo del 2024. La quota di mercato scende dal 2,1% all'1,1%.
In Asia Pacifico. Sulla parità la borsa di Tokyo. In calo l’azionario di Hong Kong (-0,3%), di Shanghai (-0,5%) e di Taipei (-0,8%).
CINA
I profitti delle aziende industriali hanno registrato lo scorso mese un incremento del 3% anno su anno, in accelerazione dal +2,6% di marzo.
Bloomberg ha scritto ieri pomeriggio che il governo del presidente Xi Jinping sta lavorando a una nuova versione del suo piano generale per l’incremento della produzione di beni tecnologici di fascia alta. Un team di alti funzionari sta elaborando piani per una futura iterazione della campagna "Made in China 2025”, ma a quanto pare il nome sarà cambiato, per evitare le critiche dei Paesi occidentali. Il piano per il prossimo decennio dovrebbe dare priorità alla tecnologia, comprese le apparecchiature per la produzione di chip.
I responsabili politici, che stanno preparando separatamente il prossimo piano quinquennale di Pechino che inizierà nel 2026, stanno cercando di mantenere la quota del settore manifatturiero nel prodotto interno lordo a un livello stabile nel medio-lungo termine.
IPO A HONG KONG
Il listino potrebbe essere inondato di offerte pubbliche iniziali nei prossimi mesi, anche dopo la mezza delusione dell’IPO di quella che avrebbe dovuto essere la nave rompighiaccio, Contemporary Amperex Technology. La previsione, contenuta in un articolo pubblicato stanotte dal South China Morning Post, è basata sulle aspettative di JPMorgan.
Sulla borsa gestita da Hong Kong Exchanges and Clearing c’è una robusta pipeline di IPO di "società di altissima qualità a cui gli investitori vogliono accedere", dice nell’articolo il capo dell'investment banking Asia-Pacifico di JPMorgan, Paul
Uren. "Vedremo un certo numero di altre società in una varietà di settori che attireranno lo stesso sostegno”.
TITOLI
Unicredit- Generali. Unicredit non dovrebbe aprire un terzo fronte M&A muovendosi su Generali dopo che ha lanciato un'Ops su Banco Bpm e ha costruito una partecipazione del 28% nella tedesca Commerzbank. E' il consiglio che l'AD di Intesa Sanpaolo, Carlo Messina darebbe al suo omologo di UniCredit. "Se UniCredit decidesse di scalare Generali chiamerei Andrea Orcel e gli direi 'fermati'", ha detto Messina.
Banca MPS -Mediobanca. L’Ops su Piazzetta Cuccia da parte di Mps può essere la premessa per un'ulteriore, e più grande, operazione M&A visto che la fase di consolidamento bancario in Italia continuerà. Lo ha detto l'AD dell'istituto senese Luigi Lovaglio.
Banco BPM -Unicredit. L'AD del Banco, Giuseppe Castagna, si augura che arrivi una offerta "vera" da UniCredit. Sul fronte m&a, l'AD dice che "il settore è destinato a concentrarsi ulteriormente”.
Intesa Sanpaolo. La Bce ha autorizzato il piano di buyback sulle azioni per 2 miliardi di euro, che partirà il 2 giugno per concludersi entro il 24 ottobre.
Fincantieri. Qatar Navigation (Milaha) ha firmato un MoU strategico con Fincantieri per una possibile cooperazione in settori come i servizi marittimi, la gestione di progetti e l’integrazione tecnologica.
La Finestra sui Mercati
Tutte le mattine la newsletter con le idee di investimento!
