Temporale sui tech, all’asciutto i ciclici

17/12/2021 07:15
Temporale sui tech, all’asciutto i ciclici

I future anticipano un avvio in ribasso dello 0,6% delle borse europee. L’indice Bloomberg Asia Pacific perde l’1% all’indomani della peggior seduta del Nasdaq da settembre. Nella provincia cinese del Guangdong, un hub cruciale per l’industria manifatturiera, c’è un focolaio di contagi. Oggi è il giorno delle 4 streghe: scadono le opzioni su una vasta gamma di prodotti finanziari.

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L'aumento dei tassi fa male ai tech

Si cominciano a vedere gli effetti delle comunicazioni delle banche centrali, per ora soprattutto sui tech, tartassati su tutti i listini del pianeta, tengono le posizioni, o si avvantaggiano del cambio di scenario, i settori più legati al ciclo economico e più sensibili all’andamento del costo del denaro.

Stamattina il future dell’indice Dax di Francoforte è in ribasso dello 0,5%. Future del Nasdaq -0,3%. Ieri l’indice dei tech ha chiuso in calo del 2,5%, peggior seduta da settembre. “E’ in atto un cambio di tono e di regime”, ha detto stanotte a Bloomberg Tv Alicia Levine, responsabile equities and capital markets di BNY Mellon WealthManagement. I mercati si adeguano alla fine del ciclo espansivo e cominciano a posizionarsi in vista di un incremento del costo del denaro, non solo negli Stati Uniti ma un po’ ovunque nel mondo.

ASIA

Quasi tutte giù le principali borse dell’area: l’indice Bloomberg Asia Pacific perde l’1%. Sulla parità le piazze azionarie della Corea del Sud, dell’Australia e di Taiwan. A parte il Nikkei, il bilancio settimanale provvisorio è negativo per quasi tutti i listini. L’Hang Seng Tech, il paniere dei tech cinesi, è in calo del 2,5%: Alibaba -3%, Meituan -5%. La società dei viaggi Trip.com Group, perde il 10% anche se i dati del trimestre hanno battuto le stime. Ma il mercato guarda al possibile calo della domanda di servizi al turismo causato dalle restrizioni agli spostamenti che in molte parti della Cina le autorità stanno imponendo.

VIRUS

Nella provincia cinese del Guangdong, un hub cruciale per l’industria manifatturiera, c’è un focolaio di contagi: in uno dei sobborghi di Dongguan, sono stati scoperti otto positivi. Il governo locale, in coerenza con l’approccio iper restrittivo di Pechino, ha chiuso tutto ed ha messo migliaia di persone in quarantena. I servizi pubblici si sono fermati e gli ospedali non accettano nuovi pazienti. Le autorità sanitarie di New York hanno avvertito che il trend dei contagi è “allarmante”.

FASI

A fronte del pesante calo del Nasdaq, zavorrato da Nvidia (7%), da Apple (-4%) e dai tanti nomi di spicco di questo listino, c’è il lievissimo calo del Dow Jones (-0,1%). Le società associate al ciclo economico, o quelle che prosperano quando salgono i prezzi al consumo, sono salite: Verizon+4%, Bank of America +2%, Goldman Sachs +1%, Coca Cola +1%, Kellog +3,6%. L’ETF Vanguard S&P 500 Growth ha perso ieri il 2,1%, contro il +0,7% del Vanguard S&P 500 Value. Si è registrata ieri la più ampia divaricazione giornaliera del value rispetto al growth degli ultimi nove mesi. “Salgono le aspettative di un rialzo dei tassi e quindi gli investitori riducono l’esposizione al settore growth” ha detto stanotte a CNBC Jim Paulsen, chief strategist di The Leuthold Group.

TASSI

Poco mosso il Treasury a dieci anni, ma la curva dei tassi sta registrando il nuovo regime monetario, lo spread tra il rendimento del governativo degli Stati Uniti a 5 anni ed il rendimento del 30 anni ieri è salito di sette punti base, portandosi sui massimi delle ultime due settimane a 67 punti base.

ORO

La minaccia dell’inflazione ha riportato l’oro sopra quota 1.800 dollari. Il metallo prezioso di riferimento stamattina sale dello 0,2% a 1.803 dollari l’oncia. A questi prezzi, la settimana si chiude in rialzo dell’1%, prima settimana con il segno positivo dopo un mese filato di ribassi settimanali. Non tiene la scia dell’oro il bitcoin, in calo dello 0,5%.

Tra i titoli a Piazza Affari segnaliamo

Diasorin Il Cda ha approvato il piano industriale per il quadriennio 2022-2025 e il progetto di ridefinizione della struttura societaria. I ricavi ex-Covid al 2022 sono stimati circa al +24%, quelli totali in calo circa del 2%. Il consensus si aspettava un incremento intorno al 40%. Ricavi dell'intero quadriennio ex Covid previsti in crescita del 10% di Cagr, con un +7% circa di Cagr (con il fatturato Covid in riduzione fino a 50 milioni circa nel 2025) per quelli Covid compreso. L'Ebitda adjusted margin nel 2022 e’ stimato pari circa al 35%, per effetto dell'impatto del cambiamento nel mix di prodotti sul margine operativo lordo, della riduzione dei volumi di vendita dei test Covid, dei 12 mesi di contribuzione del business Luminex e della realizzazione parziale delle sinergie relative all'integrazione di Luminex. Il consensus era intorno a 37% L'Ebitda adjusted margin al 2025 pari a circa il 38%, in linea con l'andamento registrato prima della pandemia da Covid19 e dell'acquisizione Luminex, per effetto del miglioramento atteso del margine lordo rispetto al 2022.

Carige, BPER Banca. La richiesta di Bper al Fitd di ricapitalizzare Carige per un miliardo di euro propedeutica all'acquisto della quota nell'istituto ligure non è conforme alle norme dello statuto previste per gli interventi del Fondo che si riserve di approfondire la proposta.

Snam. Sta lavorando con Goldman Sachs e Credit Suisse a delle opzioni per la potenziale vendita di una quota di minoranza nella divisione di stoccaggio del gas del valore fino a 6 miliardi di euro, secondo due fonti.

Enel. Il Cda ha autorizzato l'emissione di prestiti obbligazionari non convertibili subordinati ibridi per un importo massimo pari a 3 miliardi di euro.

Exor ha siglato l'accordo definitivo con la francese Covea per la cessione di PartnerRe per 7,8 miliardi euro, con il closing dell'operazione atteso a metà 2022.

Poste italiane. Insieme a Cdp ha approvato i termini di un nuovo accordo sul risparmio postale fino al 2024.

Nexi, ha siglato il previsto accordo di fusione per incorporazione con Sia, dando vita alla 'paytech' italiana leader in Europa.

Juventus. Al termine del periodo di opzione l'aumento di capitale è stato sottoscritto al 91,75%, per un ammontare complessivo pari a circa 366,9 milioni.

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