Terzo giorno di sell-off a Wall Street, Apple e Nvidia crollano

Terzo giorno di sell-off a Wall Street, Apple e Nvidia crollano

Le vendite sui mercati continuano a essere attirate dalle delusioni per le trimestrali delle big tech e dai dati macro che sembrano mostrare una flessione dell’economia statunitense.

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Sell-off a Wall Street

Non c’è due senza tre. Il detto sembra essere valido a Wall Street che sembra prepararsi al terzo giorno di forti vendite, in particolare sui tecnologici visto il -4% che segnano i future sul Nasdaq prima dell’apertura ufficiale. Calo del 3% per i contratti sullo S&P500, mentre per quelli sul Dow Jones le vendite sono ‘limitate’ all’1,90%.

Non si salva nemmeno il dollaro, in calo dello 0,40% nei confronti dell’euro, spingendo il cross EUR/USD a 1,0949. In calo anche l’oro (-1,30%), a 2.430 dollari l’oncia.

È ancora notte fonda per il Bitcoin, in collasso del 16% a 51 mila dollari, trascinando al ribasso tutto il settore delle criptovalute, azionariato compreso.

Economia debole

I deboli dati sull'occupazione diffusi venerdì hanno anche innescato quella che è nota come la ‘Sahm ​​Rule’, misura euristica della Federal Reserve per determinare quando un'economia è entrata in recessione.

I dati hanno spinto i trader ad assegnare una probabilità del 91,5% che la banca centrale statunitense taglierà i tassi di riferimento di 50 punti base nella riunione di settembre e vedrà i tassi di fine anno al 4-4,25% dall'attuale 5,25%-5,50%, secondo lo strumento FedWatch di CME Group.

“Sono riluttante a credere che la Fed inizi il processo di allentamento con un taglio di 50 punti base, ma se i dati delle prossime sette settimane saranno coerenti con quelli di questa settimana, la Fed dovrebbe essere aggressiva”, prevede Ronald Temple, capo stratega di mercato presso Lazard.

La settimana non fornirà grandi spunti sul primo elemento, dal momento che il calendario vede solo l'Ism servizi. Il focus sarà anche sulle dichiarazioni dei membri Fed, alla ricerca di segnali di un possibile taglio inter-meeting, dal momento che il 18 settembre, data del prossimo Fomc, appare ora come insostenibilmente lontano. Qualche indicazione potrebbe arrivare oggi dalle dichiarazioni di alcuni membri della Fed quali il presidente dell’istituto centrale di Chicago, Austan Goolsbee, e la sua collega di San Francisco, Mary Daly, attesa dopo la campanella.

Tempesta perfetta

Il quadro attuale “assomiglia ad una tempesta perfetta, creata da dati macro deludenti, investitori troppo esposti al rischio e timori di imminenti sviluppi drammatici in Medio Oriente”, scrivono gli analisti di Mps nel Daily market strategy. "Nelle due settimane passate”, proseguono, “due illusioni sono andate in frantumi. La prima a sfracellarsi al suolo è stata quella secondo cui il settore del big-tech Usa potesse proseguire il suo rally senza sperimentare nel frattempo una seria correzione. La seconda illusione è caduta rovinosamente dopo i numeri del mercato del lavoro di venerdì. In prospettiva, due elementi sembrano cruciali: il flusso di dati macro che dovrà orientare le attese sullo stato dell'economia USA (recessione o semplice rallentamento), segni che il processo di riduzione del rischio dei portafogli degli investitori si stia esaurendo”.

La scorsa settimana, in cui i mercati azionari sono stati piuttosto volatili, due argomenti hanno "attirato la nostra attenzione: i risultati delle trimestrali e il dato del mercato del lavoro Usa”, scrive Richard Flax, chief investment officer di Moneyfarm che aggiunge: “il messaggio complessivo finora è stato poco omogeneo: la buona notizia è che la maggior parte delle aziende continua a registrare utili migliori rispetto alle previsioni degli analisti e la redditività complessiva rimane solida. Ma c'è un lato meno positivo: gli utili delle aziende non stanno performando altrettanto bene”.

Vincent Mortier e Matteo Germano di Amundi prevedono un “ampliamento del rally del mercato azionario non lineare e probabilmente in più passaggi. Alcuni segnali iniziali di questa rotazione si sono materializzati di recente". Pertanto, “riteniamo che sia essenziale tornare ai fondamentali, esaminare le valutazioni e rimanere disciplinati. I mercati si sono spinti troppo in là in alcune aree, ma quando si manifesterà un 'trigger', ovvero un calo della crescita, crisi di liquidità delusione degli utili, le oscillazioni potrebbero essere brusche e rapide”, concludono.

Crisi big tech

Tutti i titoli megacap e growth, i principali motori degli indici che hanno raggiunto massimi record all'inizio di quest'anno, calano bruscamente nelle contrattazioni pre-mercato di oggi.

In particolare, Apple e Nvidia indicano forti cali nel pre market USA, con Berkshire Hathaway di Warren Buffett che ha ridotto la sua quota nel produttore di iPhone di quasi il 50%, il che suggerisce che l'investitore miliardario sta diventando cauto nei confronti dell'economia statunitense in generale o delle valutazioni del mercato azionario che sono diventate troppo elevate. Nvidia scendeva del 6% a causa di ritardi segnalati nel lancio dei suoi prossimi chip di Intelligenza Artificiale a causa di difetti di progettazione.

In generale, “le vendite stanno riguardando il mercato azionario dopo i grandi guadagni di questi mesi che hanno riguardato un piccolo numero di azioni”, scrive Kit Rees di Bloomberg e il suo collega, Subrat Patnaik, prevede che “sono possibili ulteriori perdite se la fiducia nell’AI viene ulteriormente intaccata a causa di deboli utili e se l'economia statunitense effettivamente subisce uno stop”, anche se “potrebbero esserci opportunità per gli investitori, soprattutto se le banche centrali si muovono per tagliare i tassi di interesse, il che potrebbe supportare i settori che beneficiano di minori costi di prestito”

Quindi il mercato rialzista guidato dalle big tech è già finito o si è solo preso una pausa? “Siamo davanti solo a un momento di tensione in una corsa rialzista pluriennale per le azioni tecnologiche” secondo Dan Ives, analista di Wedbush: “Questa non è una bolla, semplicemente i fornitori di tecnologia inizieranno a monetizzazione questa rivoluzione tecnologica e i suoi diversi casi d'uso già nei prossimi 6-9 mesi”.

Per Alessandro Fugnoli, strategist di Kairos, l'AI drena enormi risorse che restituisce solo in parte come ricavi “e da qui in avanti sarà valutata non solo sulle speranze ma anche sui risultati”.

Notizie societarie e pre market USA

Apple (-7%): Berkshire Hathaway di Warren Buffett ha dimezzato la sua partecipazione vendendo circa 390 milioni di azioni della società della mela nel secondo trimestre, oltre ai 115 milioni già ceduti nel primo trimestre.

Coinbase (-9%): Bitcoin in forte calo trascinando al ribasso anche i titoli del settore delle criptovalute come Bitfarms (-8%), Riot Platforms (-9%), Marathon Digital (-13%), MicroStrategy (-13%), ProShares Bitcoin Strategy ETF (-15%) e iShares Bitcoin ETF (-15%).

Kellanova (+5%): trattative in corso per la vendita a Mars della società proprietaria di Kellog’s che rappresenterebbe una delle operazioni mai realizzate nel settore degli alimenti confezionati.

Raccomandazioni analisti

Netflix

Jefferies: ‘buy’ e prezzo obiettivo invariato a 780 dollari.

Coca-Cola

JP Morgan: ‘buy’ e target price confermato a 72 dollari.

Intel

JP Morgan: ‘sell’ e prezzo obiettivo ridotto a 26 USD dai precedenti 35 dollari.

DZ Bank

Ingo Wermann riduce il rating al ribasso: da ‘neutral’ a ‘sell’.

Moderna

RBC: da ‘buy’ a ‘neutral’ e target price ridotto da 125 USD a 90 dollari.

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