TIM affonda sulla delusione per i rilanci sulla rete

Arrivate ieri sera le nuove offerte di KKR e della coppia CDP-Macquarie ma, nonostante dettagli ufficiali privi della valutazione economica, le indiscrezioni diffuse in queste ore indicano valutazioni inferiore a quanto trapelato nei giorni scorsi.

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TIM in netto calo

Rosso intenso sul titolo Telecom Italia in apertura di seduta dopo i rilanci sulla rete arrivati da CDP-Macquarie e da KKR.

Le azioni TIM arrivano a perdere oltre il 4% dopo un’ora di scambi, toccando un minimo di 0,29 euro, quota abbandonata lo scorso 27 marzo.

Alto il volume degli scambi intorno alle 10 con circa 130 milioni di titoli passati di mano a fronte di una media a 30 giorni di 177 milioni.

Lo stop odierno arriva nel mezzo di un recupero del titolo dell’ex monopolista, in crescita del 35% nel corso del 2023 rispetto ai 0,22 euro di inizio gennaio.

Arrivate le nuove offerte

Ieri sera la società confermava tramite un comunicato ufficiale pubblicato sul suo sito il ricevimento di due nuove offerte non vincolanti all’interno del processo competitivo relativo a NetCo presentate una da Kohlberg Kravis Roberts & Co. L.P. (‘KKR’) e l’altra dal consorzio formato dalla coppia CDP Equity S.p.A. e Macquarie Infrastructure and Real Assets (Europe).

Le offerte sono “migliorative” rispetto a quelle presentata lo scorso 5 marzo per l’acquisto della costituenda Netco di Tim, specifica la nota, che ricomprenderà la rete infrastrutturale e la partecipazione in Sparkle.

A questo punto, le due offerte saranno esaminate dal consiglio di amministrazione nel corso della riunione programmata per il 4 maggio, “previa istruttoria del Comitato Parti Correlate”, specifica la nota.

Le indiscrezioni

Il comunicato non riportava dettagli di natura economica ma subito si sono scatenate le indiscrezioni sull’entità dei rilanci.

Due fonti vicine al dossier riferiscono di un’offerta da 19,3 milioni di euro da parte di CDP-Maquarie, mentre un’altra quantifica quella di KKR per 21 miliardi di euro, inclusi 2 miliardi provenienti da un meccanismo di earnout.

L’impatto potenziale sul debito di Tim, secondo Radiocor, potrebbe essere di quasi 17 miliardi.

Delusione

Secondo un trader interpellato dalla Reuters, “c’era molta attesa per la scadenza di ieri e il mercato attendeva un rilancio maggiore sulle offerte per la rete”.

I miglioramenti delle offerte, se confermati, “non piaceranno a Vivendi”, sottolineano da Banca Akros, considerando che i francesi hanno sempre valutato la rete 31 miliardi, oltre le offerte attuali.

Inoltre, “non è certo che anche il board di TIM ne sarebbe entusiasta”, aggiungono dal broker, mentre “l’eventualità di una vendita diretta non è così elevata e altre opzioni potrebbero emergere”.In ogni modo, da Akros considerano “questo scenario neutro/negativo per il titolo poiché alcune indiscrezioni di stampa suggerivano miglioramenti più consistenti sul prezzo”.

Infine, da Equita Sim mantengono la raccomandazione ‘buy’ su TIM con target price di 0,41 euro, sottolineando che “le due offerte, per quanto possibile confrontarle in mancanza di dettagli su aspetti valutativi ma soprattutto di rischi di esecuzione del deal e impegni per ServCo, appaiono ora leggermente superiori alla nostra valutazione di NetCo (18,7 miliardi, con un deleverage che ipotizzavamo in 16,1 miliardi)”.

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