TIM, analisti positivi su esclusiva a KKR ma titolo vira in rosso
Il consiglio di amministrazione ritiene l’offerta del fondo americano come preferibile rispetto all’altra presentata da CDP/Macquarie, ma resta il ‘nodo Vivendi’ quale elemento di incertezza sul futuro dell’ex monopolista.
TIM sceglie KKR
Tutto come ampiamente anticipato sulla vicenda della cessione della rete fissa di Telecom Italia. Ieri il consiglio di amministrazione di TIM ha comunicato di preferire l’offerta pervenuta da Kohlberg Kravis Roberts & Co. L.P. ('KKR') rispetto a quella presentata dalla coppia CDP/Macquarie.
Secondo il management dell’ex monopolista, l’offerta di KKR è risultata preferibile in termini di “eseguibilità e relativa tempistica, nonché superiore rispetto all’offerta concorrente”.
A questo punto, TIM ha concesso un’esclusiva al fondo americano per una negoziazione migliorativa con termine entro il 30 settembre prossimo per migliorarne le condizioni che verrà svolta dall’ad Pietro Labriola.
La cessione della rete vedrà la costituzione di una società (‘NetCo’), la cui eventuale dismissione resta soggetta all’ottenimento, fra l’altro, delle autorizzazioni di legge, comprese il processo di Golden Power e quelle Antitrust, ricordano dalla società.
Titolo in calo
A Piazza Affari, intanto, la notizia era stata accolta tra gli acquisti sul titolo TIM, arrivata a guadagnare oltre l’1% con un massimo toccato a 0,265 euro, per poi virare in negativo fino ad un minimo di 0,2582 euro.
Secondo gli analisti di WebSim, sul titolo pesano “ancora più di tre mesi di rumor e potenziali sviluppi, soprattutto considerando che il principale collo di bottiglia al momento rimane Vivendi”, che ha sempre dichiarato di non accettare offerte inferiori a 26-31 miliardi.
Ieri, infatti le quotazioni di TIM, del resto, “avevano perso terreno risentendo proprio delle ultime ricostruzioni di stampa che confermavano la contrarietà del socio francese all’operazione con KKK, aggiungono da Intermonte.
La view degli analisti
Per TIM, con la decisione del board “il progetto di delayering presentato dal management al mercato lo scorso luglio fa quindi un importante passo avanti, anche alla luce del supporto unanime del board alla prosecuzione delle negoziazioni”, sottolineano da Equita Sim.
Se nella nota della società non sono stati indicati i termini economici, fondi de Il Messaggero parlano di un’offerta da 19 miliardi cash, 2 miliardi di earn-out e 2 miliardi derivanti dalle “condizioni negoziali sulla struttura di NetCo”, “espressione che potrebbe fare riferimento al contratto MSA”, secondo Equita, che mantiene la raccomandazione ‘buy’ sul titolo TIM, con Target price 0,40 euro.
L’esito del cda, aggiungono da Banca Akros, è “positivo anche se in gran parte atteso”, e per WebSim “la decisione supporta la visibilità su un’accelerazione delle trattative con KKR e sulla convocazione di un’assemblea entro la fine dell’anno per approvare l'operazione”.
Inoltre, gli esperti notano che “il management punta a un’offerta migliorativa, aspetto chiave per ottenere il supporto da Vivendi”, e che “il perimetro di NetCo non è ancora definito”.
A questo si aggiungono, secondo la sim, le “parole di apprezzamento espresse nei confronti di CDP e Macquarie” inserite nel comunicato, quale “segnale di apertura nel caso in cui le due parti fossero interessate a rientrare nella partita con un’offerta congiunta a fianco di KKR”.
WebSim Intermonte mantiene un target price di 0,41 euro su Tim, costruito sulla base di una valutazione di NetCo di 20 miliardi: “ogni miliardo di maggiore valutazione potrebbe tradursi in un aumento di 0,05 euro per azione del nostro target price”.
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