TIM, fiducia da Moody’s: alzato il rating a lungo termine
L’agenzia evidenzia la recente e solida performance operativa dell’ex monopolista e prevede che i parametri di credito della società miglioreranno nei prossimi due anni, sostenuti dalla ripresa degli utili in corso.
TIM convince
Convince l’operazione di vendita della rete fissa (NetCo) da parte di Telecom Italia e gli analisti di Moody’s alzano il rating a lungo termine dell’ex monopolista italiano.
La notizia è arrivata ieri sera a mercato chiuso e questa mattina le azioni TIM sono tra le poche in verde tra le blu chip del FTSE MIB (-1%), anche se dal +1% di inizio seduta (massimo 0,228 euro) ha via via ridotto i guadagni tornando verso la parità.
Resta negativa la performance del titolo in questo 2024, con un calo registrato da gennaio pari al 24%.
Fiducia da Moody’s
L’agenzia statunitense ha concluso il suo processo di revisione per l'upgrade iniziato il 6 novembre 2023 su TIM, quando la società aveva annunciato la cessione degli asset di rete fissa (NetCo) ai fondi gestiti da KKR & Co. Inc. per 18,8 miliardi di euro (22 miliardi considerando eventuali earn-out).
Nel dettaglio, l’upgrade porta i rating a lungo termine di TIM da B1 a Ba3, con un outlook positivo. Se il miglioramento del rating “riflette il significativo miglioramento del profilo finanziario della società grazie alla prevista riduzione del debito di oltre 14 miliardi di euro, che compenserà ampiamente il deterioramento del profilo di business”, spiega Ernesto Bisagno, Vicepresidente di Moody's, l’outlook positivo “riflette la recente e solida performance operativa e la nostra aspettativa che i parametri di credito di Telecom Italia migliorino nei prossimi due anni, sostenuti dalla ripresa degli utili in corso”.
L'aggiornamento del rating segue l'approvazione della transazione da parte della Commissione europea avvenuta lo scorso 30 maggio e dal Governo italiano in base alla regola del golden power a gennaio 2024. Moody's ritiene “molto limitato” il rischio che la transazione non si concluda con successo, in quanto non sono necessarie ulteriori approvazioni normative.
L’impatto della vendita di NetCo
A seguito della cessione di NetCo, secondo Moody’s TIM diventerà più leggera dal punto di vista degli asset, in quanto non sarà più proprietaria dell'infrastruttura di rete fissa composta da reti primarie, secondarie e periferiche, uffici centrali e immobili. Data la natura regolamentata di questi asset, che forniscono una fonte relativamente stabile e prevedibile di flussi di cassa, l’agenzia definisce “probabile” che l'operazione renda il modello di business di TIM più esposto alla volatilità del mercato nazionale.
A controbilanciare la vendita di asset ci saranno gli “asset ben performanti in Brasile” e le “attività Enterprise, che la posizionano favorevolmente rispetto ad altre ServeCos con rating europeo”, mentre un vantaggio per il gruppo sarà la “maggiore flessibilità commerciale a seguito della separazione, che dovrebbe sostenere la sua posizione competitiva nel mercato retail”.
Previsioni post cessione
A causa degli elevati interessi passivi, uniti ai costi di separazione una tantum e al fabbisogno di capitale circolante, Moody's prevede che il free cash flow del gruppo sarà fortemente negativo nel 2024, con circa 1,2 miliardi di euro, per poi raggiungere il pareggio nel 2025.
Allo stesso tempo, vi è la possibilità di compensare i flussi di cassa in entrata legati alla monetizzazione del contenzioso relativo al pagamento dei canoni allo Stato nel 1998 e alla cessione dell'unità di cavi sottomarini Sparkle.
Post cessione la liquidità di Telecom sarà “buona, con disponibilità liquide proforma superiori a 10 miliardi di euro alla chiusura della transazione”, prevedono da Moody's, ritenendo che la società utilizzerà “la maggior parte della liquidità esistente per rimborsare il debito e mantenere un saldo di cassa di circa 2 miliardi di euro”. Inoltre, la società ha attualmente accesso a 4 miliardi di euro nell'ambito della linea di credito revolving (RCF) con scadenza 2026, senza covenant finanziari. Tuttavia, l'entità della linea di credito revolving potrebbe essere ridotta dopo la transazione, per adeguarla alle minori dimensioni della società a seguito della cessione di NetCo.
Notizia positiva secondo analisti
Da Equita Sim (buy su TIM e tp a 0,34 euro) sottolineano come l’upgrade rifletta “l’ormai piena visibilità sul completamento della cessione di NetCo” e ricordano che “S&P e Fitch hanno già segnalato l’intenzione di alzare il rating in caso di completamento della cessione della rete, per cui ci aspettiamo che anche queste agenzie implementino l’upgrade nelle prossime settimane (S&P attualmente ha rating B+, mentre Fitch BB-)”.
La notizia dell’upgrade è “positiva” secondo gli analisti di WebSim Intermonte (‘molto interessante’ e tp a 0,38 euro sul titolo TIM) in quanto “il miglioramento del rating dovrebbe riverberarsi positivamente anche sul costo del debito”.
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