TIM, prorogato l’accordo su rete unica ma niente esclusiva a CDP
L’accordo con altre società sulla rete unica con Open Fiber ora scadrà a fine novembre, ma il cda ha deciso di togliere l’esclusività precedentemente accordata a CDP, secondo i media possibile elemento di accelerazione dei processi decisionali sulla vicenda.
MoU prorogato da TIM
Le offerte sulla rete unica di TIM potranno arrivare entro il 30 novembre, ma Cassa Depositi e Prestiti (CDP) non avrà più l’esclusiva.
Sabato scorso, infatti, l’ex monopolista ha annunciato la decisione del consiglio di amministrazione di prorogare il Memorandum of Understanding (MoU) siglato con CDP Equity (CDPE), società interamente partecipata da Cassa Depositi e Prestiti (CDP), Teemco Bidco S.à.r.l., società lussemburghese controllata da uno o più fondi gestiti da Kohlberg Kravis Roberts & Co. L.P. (KKR), Macquarie Asset Management (Macquarie) e Open Fiber.
L’accordo, relativo al progetto di integrazione tra le reti di TIM e Open Fiber, era sottoscritto lo scorso 29 maggio con l’obiettivo arrivare alla firma di eventuali accordi vincolanti entro il 31 ottobre 2022, ma con la proroga vengono meno “gli obblighi di esclusiva a far data dal prossimo 31 ottobre”, aggiunge il comunicato.
Secondo il Sole 24 Ore e Il Corriere, anche alla luce delle novità, rimane valida la negoziazione condotta fino ad ora con CDP e OF e l’assenza dell’esclusiva potrebbe accelerare i processi decisionali e sostenere la valutazione dell’asset, mentre Il Messaggero parla di un segnale di minore impegno sull’operazione rete unica.
Notizia già attesa
A Piazza Affari, intanto, il titolo TIM resta positivo dopo due ore di contrattazioni ma sembra non muoversi particolarmente (+0,60% a 0,1979 euro) anche alla luce della crescita del Ftse Mib (+0,20%).
L’orientamento del cda di Telecom Italia “era già emerso nei giorni scorsi da vari articoli di stampa”, ricordano da Equita Sim, anche se qualche quotidiano parla di un possibile raffreddamento.
Al momento, “l’integrazione con Open Fiber rimane l’opzione più probabile per i vantaggi che porta a entrambe le parti (che possono essere quindi in parte riflessi nella valutazione) e per la coerenza con i desiderata del Governo (realizzazione di una rete unica a controllo statale)”, sottolineano dalla sim.
“Il venir meno dell’esclusiva potrebbe consentire di accelerare l’individuazione di soluzioni alternative, come la cessione di una minoranza, nel caso la prima opzione non si realizzasse, e di rafforzare la visibilità sulla valorizzazione dell’asset”, concludono da Equita, mantenendo la raccomandazione ‘hold’ sul titolo Tim e target price di 0,39 euro.
CDP miglior compratore
Anche da WebSim parlando di “notizia largamente anticipata dalla stampa nei giorni scorsi”, mentre “a fronte di un allungamento delle scadenze dell’MOU, il venir meno del vincolo di esclusiva nelle trattative dovrebbe favorire TIM nel portare avanti interlocuzioni anche con altri potenziali soggetti interessati a rilevare una quota in NetCo (vediamo per il 100% dell’asset un floor di 20 miliardi di euro, 9 volte l’EBITDA, con spazio negoziale per una valutazione fino a 25 miliardi di euro, circa 11 volte)”.
“Considerando l’elevato appetito dei fondi infrastrutturali per le reti in fibra o la possibilità di raggiungere accordi di coinvestimento con altri player (ricordiamo il recente deal tra Vodafone e Altice per lo sviluppo congiunto del FTTH in Germania), restiamo consapevoli che CDP rappresenta oggi il miglior compratore per NetCo potendo far leva sulle sinergie dall’integrazione con Open Fiber e considerando il vincolo politico (golden power) sulla proprietà dell’infrastruttura di TIM”, sottolineano dalla sim, con raccomandazione ‘molto interessante’, con target price a 0,43 euro.
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