Tim, Vivendi chiede il triplo del valore del titolo per uscire dal capitale


Il futuro di Telecom Italia resta ancora al centro delle attenzioni del mercato ma i soci francesi sembrano non voler uscire dal capitale dell’ex monopolista molto facilmente.


Scopri le soluzioni di investimento

Con tutti i certificate di Orafinanza.it


Le condizioni di Vivendi su Tim

Futuro assetto societario di Telecom Italia ancora al centro delle attenzioni del mercato dopo le indiscrezioni di ieri pubblicate dal Corriere della Sera, confermate anche oggi dal quotidiano.

Il punto centrale resta la vendita della quota in Tim detenuta da Vivendi, primo socio del gruppo italiano con il 23,75%, che le voci di ieri sembravano poter essere sul mercato in più tranche. Secondo Il Messaggero, i francesi sarebbero orientati a cedere soltanto in blocco il loro pacchetto e ad una cifra non inferiore ai 2 miliardi di euro, corrispondenti a 0,55 euro per azione: la richiesta corrisponderebbe a quasi tre volte il valore di mercato attuale pari a circa 900 milioni. Il titolo questa mattina guadagna l’1% e sale a 0,2419 euro ma resta lontano dalle cifre chieste da Vivendi.

A queste condizioni, dunque, secondo Il Messaggero l'ipotesi del veicolo nel quale verrebbe coinvolto il gruppo francese “perde consistenza” e, contemporaneamente, “complica le cose”, in quanto i prezzi di una eventuale transazione “sarebbero molto più alti”.

Le trattative in corso

Nonostante le richieste apparentemente esose da parte di Vivendi alcune trattative sarebbero attualmente in corso. Andrea Pezzi sarebbe in contatto con Tikehau Capital, azionista della sua Mint, e avrebbe ottenuto l'impegno per 250 milioni, mentre Claudio Costamagna starebbe lavorando con Blackstone per un altro 250 milioni, quindi la valutazione complessiva (500 milioni) per una quota iniziale del 6-7% riportata dal Corriere implicherebbe un prezzo compreso tra 0,46-0,55 euro per azione TIM, quasi in linea con quanto richiesto da VIV ma in questo caso per l’intero pacchetto.

L’operazione prevederebbe la nascita di un veicolo al quale Vivendi dovrebbe conferire l’intera quota e successivamente si troverebbero altri investitori disposti a partecipare al veicolo consentendo il passo indietro definitivo di Vivendi. Dal dicembre 2022 Vivendi ha classificato la partecipazione da strategica a finanziaria, quindi disponibile per la vendita.

Rischio stop dal Governo

Dal Messaggero segnalano che un investitore nuovo che supera il 3% dell’ex monopolista, farebbe partire la procedura di golden power da parte del Governo, essendo comunque, anche la nuova Tim un asset strategico per gli interessi del Paese.

Da Palazzo Chigi, però, le fonti del quotidiano rivelano che subito dopo la cessione della rete preferisca mantenere lo status quo, rinviando di qualche anno eventuali ulteriori stravolgimenti, mettendo dunque in dubbio il piano di riassetto di Tim così come immaginato in queste ore.

Soluzione ancora lontana

Da quanto emerge oggi sulla stampa, “si conferma l’impressione che la soluzione per l’uscita di Vivendi dal capitale di Tim non sia ancora alla portata”, scrivono gli analisti di Equita sim, ritenendo che “il percorso più probabile di rerating del titolo passi per l’implementazione della strategia annunciata lo scorso marzo, con lo sviluppo di Enterprise e Brasile, il consolidamento di Consumer, la valorizzazione delle quote di Inwit e Sparkle, l’attivazione degli earn-out e il rimborso del canone di concessione e la ricerca di opzioni per il consolidamento del mercato Consumer”. Pertanto, gli esperti mantengono la raccomandazione ‘buy’ sul titolo Tim, con target price di 0,34 euro.

Dalle indiscrezioni di queste ore “non emergono nuovi sviluppi” anche secondo WebSim Intermonte, che definisce la posizione di Vivendi di non accettare una cessione parziale ma di vendere l’intero pacchetto come “coerente con l’intenzione recentemente espressa dai francesi di uscire completamente dall’investimento in Tim”, anche se “si scontra con le difficoltà nel trovare un acquirente disposto a rilevare una quota non di controllo (che quindi non giustificherebbe un premio di controllo) a prezzi almeno doppi rispetto alle attuali valutazioni di mercato”.

Dalla sim ritengono “molto plausibile uno schema di disimpegno graduale, simile a quello adottato per l'uscita da MFE. Non escludiamo che Vivendi possa cedere la sua quota del 24% a un acquirente industriale, come Iliad, per facilitare un futuro consolidamento di Tim con altri operatori”, pertanto mantengono il loro giudizio ‘molto interessante’ sul titolo, con prezzo obiettivo di 0,38 euro.

Seguici su Telegram

Idea di investimento
Possibile premio del 19,56% annuo con il fast certificate su Banco BPM, Banca MPS, Société Générale e UniCredit
Sottostanti:
Société GénéraleBanco BPMBANCA MPSUniCredit
Rendimento p.a.
19,56%
Cedole
1,63% - €16,30
Memoria
si
Barriera Cedole
60%
ISIN
DE000VC251U9
Emittente
Vontobel
Comunicazione Pubblicitaria
Fucina del Tag è un partner marketing di Vontobel
Maggiori Informazioni

La Finestra sui Mercati

Tutte le mattine la newsletter con le idee di investimento!

Ho letto e accetto l'informativa sulla privacy

I titoli citati nell'Articolo

Titolo:
Codice: TIT.MI
Isin: IT0003497168
Rimani aggiornato su: Telecom Italia

Ho letto e accetto l'informativa sulla privacy
Maggiori Informazioni