Titolo Credit Suisse in preda alle vendite dopo il rinvio del bilancio

La banca avrebbe dovuto presentare oggi la pubblicazione dei risultati sul 2022, ma alcune richieste da parte della SEC l’hanno spinta al rinvio, non specificando la nuova data.

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Credit Suisse in rosso

Titolo Credit Suisse in picchiata alla borsa di Zurigo dopo il rinvio della diffusione dei dati relativi al 2022 annunciato questa mattina.

Le azioni della banca svizzera cedono il 5% dopo due ore di contrattazioni, indebolendo anche il principale indice svizzero (SMI), in calo di circa l’1%.

Il crollo odierno, ad un minimo di 2,52 franchi svizzeri, porta così a -12% il calo di questo 2023.

Il rinvio

La banca svizzera ha annunciato di aver deciso un rinvio, chiamato “tecnico”, della pubblicazione dei risultati annuali prevista per oggi a seguito di un intervento dell’ultimo minuto da parte della Securities and Exchange Commission (SEC) statunitense, la quale ha sollevato dubbi sui precedenti bilanci.

In particolare, la SEC ha richiesto chiarimenti sulla “valutazione tecnica di revisioni precedentemente comunicate ai dati consolidati di cash flow negli anni chiusi al 31 dicembre 2020 e 2019”.

Per questo motivo, Credit Suisse ha deciso di rimandare la pubblicazione dei risultati annuali, anche se non ha specificato a quando.

“Il management ritiene che sia prudente rinviare brevemente la pubblicazione dei conti per comprendere meglio i commenti ricevuti”, spiegavano dalla banca.

Il rinvio arriva dopo che già a fine febbraio l’autorità di vigilanza svizzera FINMA accusava Credit Suisse di “non aver seriamente rispettato i suoi obblighi di vigilanza” in merito a un rapporto d'affari con la Greensill Capital, società di supply chain finance fallita.

Il bilancio 2022

Da Credit Suisse hanno specificato che i risultati finanziari del 2022 annunciati a febbraio “non subiscono alcun impatto” dal rinvio.

Bilancio che aveva visto per la banca la sua più grande perdita annuale dalla crisi finanziaria del 2008, pari a 7,3 miliardi di franchi, a seguito del ritiro di diversi miliardi da parte dei clienti, avvertendo che un’altra “sostanziale” perdita sarebbe arrivata nel corso del 2023.

Perdita che arriva nel mezzo di un importante piano di revisione delle sue attività, nel quale sono previsti tagli al personale e ai costi, oltre alla creazione di un’attività separata sotto il marchio CS First Boston.

Attività in Cina

Nel frattempo, Credit Suisse potrebbe ottenere dalla autorità cinesi alcune licenze nell’ambito della gestione patrimoniale, secondo una comunicazione interna visionata dall’agenzia Awp, anticipata dall’agenzia Reuters.

Le indiscrezioni parlano della possibilità di espandere l’attività di trading nel paese, in quella che rappresenta “una pietra miliare per i piani della grande banca”, secondo Edwin Low e Janice Hu, responsabili di CS rispettivamente per l'area Asia-Pacifico e per la Cina, con la possibilità di un raddoppio del numero di consulenti alla clientela in loco.

La banca opera in Cina attraverso l’entità Credit Suisse Securities (China) Limited e già nel settembre 2022 si era accordata con i partner locali di minoranza per rilevare completamente quella che era allora una joint venture, guidata da Jing Wang.

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