Titolo Finecobank in evidenza, Jefferies alza il target price

Dopo i risultati elettorali in Francia il settore bancario italiano risulta tra i migliori del FTSE MIB e Finecobank guadagna oltre il 3% sostenuta anche dai dati sulla raccolta diffusi nel fine settimana.
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Finecobank in verde
Settore bancario positivo questa mattina a Piazza Affari dopo i risultati elettorali in Francia che, tra mille incertezze, hanno impedito il temuto ‘sfondamento’ dell’estrema destra di Marine Le Pen.
A Milano l’indice del comparto finanziario guadagna oltre l’1,5%, sostenuto soprattutto da Bper Banca (+5%), Banca Monte dei Paschi di Siena (+4,40%) e da Finecobank (+3%), quest’ultima salita fino a 15,295 euro per azione.
Il titolo Fineco aveva terminato venerdì scorso la sua miglior settimana dell’anno, con una crescita del +6,50% grazie ai positivi risultati della raccolta relativa al mese di giugno e, con i guadagni di oggi, la performance nel 2024 si porta a +12%.
Jefferies alza il target price
In attesa dei conti del secondo trimestre della banca in programma il prossimo 30 luglio, gli analisti di Jefferies hanno migliorato il loro giudizio sul titolo Finecobank, portandolo da ‘hold’ a ‘buy’, con prezzo obiettivo aumentato da 12,6 a 16,3 euro.
Il titolo “ha fatto peggio del settore da quando è partito il ciclo rialzista e da dicembre 2021 ha perso il 6% a fronte del +84% medio delle banche italiane”, sottolineano gli analisti, aggiungendo che “è andata peggio anche rispetto alle più dirette concorrenti Banca Generali (-2% nello stesso periodo) e Banca Mediolanum (+22%)”.
“Pensiamo che possa ora iniziare a sovraperformare grazie a un contesto macro più favorevole”, aggiungono dal broker, evidenziando come il titolo tratti a multipli più alti dei diretti concorrenti italiani, ma a sconto rispetto a quelli internazionali. Gli esperti citano la crescita superiore ai peer della società, alimentata da “una struttura delle commissioni competitiva, da una piattaforma agile e da un'ampia offerta di prodotto”. Le stime di Jefferies sull'Eps 2026 si posizionano di un 12% al di sopra di quelle del consenso e quelle sull'utile per azione vengono migliorate del 2% sul 2024 e dell'8% sul 2025.
Il consenso raccolto da Bloomberg registra 11 raccomandazioni ‘buy’, 4 ‘hold’ e 3 ‘sell’, con un target price medio di 15,64 euro.
La raccolta di giugno
I dati sulla raccolta di giugno comunicati venerdì scorso hanno visto 997 milioni netti, in aumento rispetto ai 765 milioni dello stesso mese del 2023 e ai 946 milioni del mese scorso.
Da inizio anno la raccolta si riduce a 5 miliardi dai 5,2 miliardi nello stesso periodo del 2023, mentre gli Asset Under Management (AuM) scendono a 424 milioni rispetto ai 459 milioni del giugno dello scorso anno. Quella annuale scende da 1,9 (2023) a 1,5 miliardi.
In forte calo i deflussi dai depositi, crollati a 8 milioni dai 459 milioni del giugno 2023. Annualmente la quota di 866 milioni risulta meno della metà dei 2,1 miliardi del primo semestre 2023.
Fioccano i buy
Dopo i dati sono arrivati diversi ‘buy’ su Finecobank, in particolare grazie ad una raccolta giudicata forte e da un mix giudicato solido. In particolare, Equita Sim conferma la raccomandazione ‘buy’ e il prezzo obiettivo a 16,9 euro sul titolo, giudicando la raccolta netta gestita di giugno “solida e in accelerazione” con un “buon mix”.
“La raccolta gestita è stata tonica e in accelerazione sequenziale (+195 milioni ad aprile, +364 milioni a maggio)”, precisano gli esperti, che ricordano come da inizio anno la raccolta netta gestita si sia attestata a 1,45 miliardi (2,85 miliardi la stima di Equita per l'intero 2024), mentre la raccolta netta totale risulti oltre i 5 miliardi. “Prosegue, inoltre, l'acquisizione di nuovi clienti (+10.300 nuovi clienti nel mese, +73.600 da inizio anno), portando il totale a oltre 1,61 milioni (+3% a/a) senza adottare politiche commerciali aggressive”, concludono da Equita che mantiene il titolo “tra i nostri preferiti del settore”.
Anche Intesa Sanpaolo conferma la raccomandazione ‘buy’ su Finecobank, con prezzo obiettivo a 16,1 euro, concorde su una raccolta giudicata “forte”, alla luce della crescita registrata “nei nuovi clienti acquisiti (+14% anno su anno), con un +22% a/a nell'intero primo semestre”.
Infine, raccomandazione ‘accumulate’ confermata da Banca Akros, con target price a 15,8 euro. La raccolta netta di giugno è stata “migliore delle attese, con un boost significativo nel mix”, spiegano gli analisti e i dati sono “solidi”, mentre l'acquisizione di nuovi clienti “ancora notevole, confermando l'attrattività del modello di attività della società, sostenuta dalla piattaforma di investimento da prima della classe e dal business model diversificato, che potrebbe affrontare ogni condizione di mercato”.
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