TotalEnergies: risultati in linea con consensus. Esclusa l'ipotesi di medio/grosse acquisizioni. Aumentiamo il prezzo obiettivo

Totalenergies ha presentato risultati in linea con il consensus. Il management esclude medio/grosse acquisizioni, ritenendo che l'acquisto di asset costosi in un contesto di prezzi elevati non crei sinergie convincenti. Aumentiamo il nostro prezzo obiettivo per riflettere prezzi del petrolio più alti e la rimozione del rischio di medio/grosse acquisizioni.

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TotalEnergies ha presentato risultati in linea con il consensus, con un utile netto 4% sopra consensus, in calo del 34,6% rispetto all'anno precedente, ma in aumento del 30% rispetto al secondo trimestre. La ripartizione degli utili per segmento operativo è stata la seguente:

  • Esplorazione e produzione: $3,14 miliardi, in calo del 26% anno su anno
  • GNL integrato: $1,34 miliardi, in calo del 61% anno su anno
  • Energia integrata: $506 milioni (+114%)
  • Raffinazione e prodotti chimici: $1,4 miliardi (-28% anno su anno)
  • Marketing e servizi: $23 milioni (-12% anno su anno).

Nonostante l'incremento della produzione del 18%, il segmento di LNG (Gas Liquefatto) ha registrato il maggiore calo annuale. Il management ha indicato che, pur avendo affrontato una notevole volatilità dei prezzi nel trimestre appena concluso, si aspetta prezzi più elevati nel trimestre attuale.

Esclusa l'ipotesi di una medio/grossa acquisizione

Durante la conference call, uno degli aspetti salienti è stata la chiara posizione del management riguardo alla strategia di Fusioni & Acquisizioni. Hanno escluso possibili acquisizioni di medie e grandi dimensioni, argomentando che l'acquisto di asset costosi in un contesto di prezzi elevati non genera sinergie convincenti, per cui diventa difficile creare valore aggiunto. Bisogna inoltre considerare gli elevati tassi di interesse per finanziare l'acquisto di attività. Il management ha inoltre sottolineato una politica conservativa nell'avviare nuovi progetti: la società assume un costo del debito particolarmente alto, portandola a privilegiare progetti con alti ritorni sul capitale investito e volatilità contenuta.

Questa prudenza è evidenziata dal recente esempio del colosso Chevron negli Stati Uniti, penalizzato in borsa dopo l'acquisizione da $53 miliardi della società petrolifera Hess Corporation, in una transazione con solo concambio azionario senza cash. Il motivo principale di questa acquisizione, la più grande nella storia di Chevron, era l'accesso alla produzione di petrolio di Hess.

È da notare che Total possiede già un portafoglio di attività che garantisce una crescita di medio termine superiore alla media del settore. Tra le grandi società petrolifere integrate, Total è a nostro parere una delle più proattive negli investimenti nel settore delle energie rinnovabili.

Valutare l'efficacia di un'acquisizione, ossia se crea valore, può essere aleatorio specialmente per gli investitori. La teoria della finanza aziendale indica due metodi principali per valutare un progetto e/o un'acquisizione:

  • Il VAN (valore attuale netto), secondo questo metodo si scontano ad oggi i flussi di cassa netti previsti con un tasso di interesse che riflette il costo del capitale utilizzato. È importante notare che piccole variazioni in questo tasso possono avere un impatto significativo sul risultato finale. Allo stesso modo, le previsioni dei flussi di cassa possono variare sensibilmente a seconda delle assunzioni. Questo metodo è in pratica una versione del DCF (Discounted Cash Flow), comunemente utilizzato per determinare il valore di una società. Utilizzando il VAN, invece, si determina il valore del progetto/acquisizione.
  • Il TIR (tasso interno di rendimento), rappresenta il tasso che rende il VAN pari a zero. Se il TIR risulta essere superiore al costo del capitale, allora il progetto /acquisizione in questione crea valore. Nonostante la sua ampia applicazione pratica, il TIR presenta un’importante limitazione teorica: presuppone che tutti i flussi di cassa generati vengano reinvestiti ad un tasso di rendimento equivalente al TIR stesso.

Alcuni settori, come il software e il lusso, sono più inclini a beneficiare di acquisizioni anche relativamente grandi, mentre il settore petrolifero presenta sfide maggiori nella creazione di valore attraverso fusioni e acquisizioni.

Valutazione e prezzo obiettivo

Attualmente, l'azione di Total è quotata a 6,6 volte gli utili previsti per il 2023 e 6,3 volte per il 2024, con un Dividend Yield del 4,7% e un Equity Free Cash Flow Yield del 15%. La società sta proseguendo con il suo piano di riacquisto di azioni per un totale di 9 miliardi di euro, corrispondenti al 6% della capitalizzazione attuale. Pertanto, la remunerazione complessiva per gli azionisti è del 10,7% (4,7% + 6%). Inoltre, lo stato patrimoniale rimane estremamente solido con un rapporto Debito Netto/Ebitda (ultimi 12 mesi) di 0,5 volte.

Aumentiamo il nostro prezzo obiettivo da 68 euro a 75 euro, mentre il titolo passa di mano a 64 euro. Questo per tener conto dell'aumento dei prezzi del petrolio, con il rischio che aumentino ulteriormente con il conflitto Israele-Hamas, e della rimozione del rischio associato a possibili medio/grosse acquisizioni da parte della società.

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