Trump minaccia nuovi dazi e il FTSE MIB peggiora

Il Presidente degli Stati Uniti ha annunciato di voler inviare delle lettere ai vari Paesi con una proposta di accordo sulla quale non saranno possibili trattative.
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Nuove minacce di Trump
La guerra commerciale scatenata da Donald Trump sembra non avere una fine e oggi il Presidente degli Stati Uniti torna ad alzare il livello di scontro a meno di un mese dalla scadenza del 9 luglio. Il tycoon ha annunciato di voler inviare lettere ai partner commerciali entro una settimana o due per comunicare nuove tariffe imposte unilateralmente.
“Tra circa una settimana e mezza o due invieremo lettere ai Paesi spiegando qual è l’accordo”, ha affermato Trump secondo quanto riferiscono i media internazionali, aggiungendo che “a un certo punto invieremo semplicemente le lettere e diremo: questo è l’accordo, prendere o lasciare”.
Proseguono i negoziati
Parlando ai giornalisti al Kennedy Center a Washington, Trump si è detto disposto a prorogare la scadenza dell’8 luglio per cercare di completare i negoziati commerciali prima che entrino in vigore maggiori dazi, ma ritiene che questo non sia necessario.
Trump ha spiegato che i negoziati commerciali stanno proseguendo con circa 15 paesi, tra cui Corea del Sud, Giappone e Unione europea: “Stiamo andando alla grande in termini di accordi” e “stiamo trattando con diversi Paesi e tutti vogliono raggiungere un accordo con noi”, specificando di non ritenere “una necessità” una proroga della scadenza.
Mercati sconvolti
Le nuove minacce muovono i mercati, compresi quello valutario e l’azionario. Il dollaro soffre e l’euro ne approfitta arrivando a 1,1545, ai massimi da ottobre 2021.
A Piazza Affari, il FTSE MIB accelera al ribasso e cede l’1%, con flessioni del 2% per Stm, Ferrari, Brunello Cucinelli, Moncler, Prysmian e Stellantis.
Male anche gli altri principali indici europei: il Dax perde l’1%, il Cac 40 scende dello 0,60% e l’Ibex 35 perde lo 0,80%. Intorno la parità il FTSE 100.
Dal fronte materie prime, l’oro guadagna ancora (+1%) e scambia a 3.377 dollari l’oncia (future), mentre il scendono i prezzi del petrolio: Brent a 69 dollari e greggio WTI a 67,54 dollari al barile.
"I mercati potrebbero non avere altra scelta se non quella di reagire alla minaccia di Trump sui dazi, anche se si tratta solo di una postura per portare altri al tavolo. Il divario tra il posizionamento 'risk-on' e i rischi reali si è allungato troppo", spiega Charu Chanana, chief investment strategist di Saxobank.
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