Tui: bene i conti, accelera sull’aumento di capitale

Il primo tour operator al mondo ha scelto le banche per assisterlo in un’operazione da 1,5 miliardi di euro, necessaria per restituire i fondi ottenuti dal governo tedesco per fronteggiare la pandemia. Il nodo del principale azionista, il magnate russo Mordashov (sanzionato dalla Ue)

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Un poker di banche al lavoro per 1,5 miliardi

La tedesca Tui, primo tour operator al mondo, si appresta finalmente a varare l’atteso aumento di capitale indispensabile per iniziare a restituire al governo di Berlino i fondi ottenuti per sopravvivere alla pandemia. Secondo indiscrezioni raccolte da Bloomberg e non confermate dalle società interessate, Tui avrebbe scelto le banche Bank of America, Barclays, Commerzbank e Deutsche Bank per assisterla nel lancio dell’operazione che punta a raccogliere più di 1,5 miliardi di euro.

Nel 2020, quando l’industria mondiale dei viaggi e del turismo sprofondò negli abissi a causa della pandemia, lo Stato tedesco intervenne a sostegno di Tui accordandole prestiti straordinari per 4,2 miliardi di euro. Lo scorso dicembre il board della società ha annunciato che avrebbe dato via a una raccolta di capitali per restituire i prestiti.

La reazione della Borsa: -6,6% in due giorni

Venerdì 27 gennaio l’articolo di Bloomberg ha innescato una reazione negativa in Borsa, con l’azione Tui che ha chiuso in calo del 3% e il ribasso continua stamattina con un’altra discesa del 4,1% a 1,96 euro. Va detto, comunque, che dall’inizio dell’anno le quotazioni del tour operator sono salite del 30%.

Nel 2023 ritorno dell’utile

Oggi Tui capitalizza 3,6 miliardi di euro a fronte di ricavi stimati per l’intero esercizio 2023 di 18,5 miliardi di euro, un giro d’affari che sancisce il ritorno ai livelli di prima della pandemia. Nel 2019 il fatturato di Tui era stato di 18,9 miliardi. Nei due anni successivi, 2020 e 2021, Tui ha accumulato perdite per 5,6 miliardi. Per il bilancio 2023, che chiuderà il prossimo 30 settembre (come tutti i bilanci Tui), gli analisti prevedono in media il ritorno a un risultato positivo con un utile di 328 milioni. Nel 2019 l’utile era stato di 416 milioni.

Il fardello del debito

Secondo le indiscrezioni, i dettagli dell’aumento di capitale potrebbero essere annunciati prima della prossima assemblea degli azionisti, convocata per il 14 febbraio. L’operazione verrà poi realizzata nei mesi successivi.

Nonostante l’immediata reazione negativa della Borsa, la notizia dell’aumento di capitale va considerata positivamente, perché l’operazione toglierà la cappa di incertezza che altrimenti  continuerebbe a gravare su Tui fino a quando non sarà chiaro come risolvere il problema del debito. Oggi il debito netto di Tui è di circa 5 miliardi di euro, contro i 940 milioni di prima della pandemia.

Il primo azionista è Alexey Mordashov con il 30,9%

L’aumento di capitale porterà probabilmente al ridimensionamento dell’attuale azionista di riferimento di Tui, il magnate russo Alexey Mordashov, finito nella rete delle sanzioni  dell’Unione europea dopo l’invasione dell’Ucraina. Oggi la famiglia Mordashov ha il 30,9% del capitale di Tui, che per il resto è flottante. Nulla è ancora stabilito, ma proprio a causa delle sanzioni l’aumento di capitale potrebbe essere varato annullando i diritti di opzione che spetterebbero alla famiglia Mordashov. E’ anche possibile, ma siamo sempre nel campo delle ipotesi, che le banche incaricate si stiano muovendo per cercare investitori interessato ad assumere un ruolo importante nell’azionariato per ridimensionare Mordashov, nei cui confronti, comunque, il management ha sempre avuto parole di totale elogio per non avere mai tentato di esercitare influenze indebite.

Oggi Tui vale in Borsa 10,3 volte l’utile previsto per il 2023 e 7,5 volte quello del 2024. L’incombenza dell’aumento di capitale, con la conseguente diluizione, e il recente rally del titolo  spingono gli analisti alla prudenza: su otto esperti che coprono Tui solo uno raccomanda di comprare e tre consigliano di vendere. La media dei target price è 2 euro.

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