UBS e First Republic Bank suonano la sveglia alle borse

25/04/2023 06:00
UBS e First Republic Bank suonano la sveglia alle borse

La prima banca della Svizzera ha presentato stamattina i conti del trimestre: l’utile si è dimezzato, ma i depositi e le masse gestite, per effetto dell’operazione Credit Suisse, si sono gonfiati. First Republic Bank, la banca tenuta in piedi da un intervento d’emergenza di un consorzio di banche, ha ammesso che nel primo trimestre c’è stata una disastrosa fuga dei clienti

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Le centosettanta comunicazioni del trimestre in arrivo questa settimana dalle cinquecento società dell’S&P500 non sembrano essere così importanti per il mercato finanziario degli Stati Uniti, o non sono comunque in grado di dare brio e direzione ai listini. Ad oggi, l’utile per azione medio delle società che hanno già pubblicato i conti, segna un ribasso di quasi il cinque per cento anno su anno, a fronte di un incremento dei ricavi nell’ordine del due per cento.

Ieri è arrivata la settima seduta consecutiva di variazioni dei tre principali indici di borsa inferiori all’uno per cento. Il Nasdaq ha perso lo 0,4% ed il Dow Jones ha guadagnato lo 0,2%. L’indice VIX basato sulla volatilità, ieri poco mosso, delle opzioni non segnala risvegli. Anche la volatilità nel mercato delle valute, dei tassi e delle materie prime, è molto bassa.

John Stoltzfus, il capo delle strategia di investimento di Oppenheimer ha detto ieri sera a CNBC che le cose dovrebbero cambiare a breve, con l’arrivo delle trimestrali dei nomi più importanti del Nasdaq, ma soprattutto con il posizionamento in vista della riunione di maggio del Federal Open Market Committee della Federal Reserve.

Il future dell’S&P500, in ribasso dello 0,2%, è penalizzato dalle ultime notizie sulla crisi delle banche regionali statunitensi scoppiata a metà marzo con il crack di Silicon Valley Bank.

FIRST REPUBLIC BANK

La banca californiana, chiude il primo trimestre con un utile in calo del 33% a 269 milioni di dollari e ricavi scesi del 13% a 1,2 miliardi. I clienti hanno ritirato dalla banca più di 100 miliardi di dollari nel periodo gennaio-marzo, più di quel che si aspettavano gli analisti. Al 21 aprile, i depositi complessivi ammontavano a 103 miliardi di dollari, stabili rispetto al 31 marzo, ma settanta in meno del valore di fine 2022. In seguito alla fuga First Republic si impegna a ridurre la sua forza lavoro del 25% e a valutare le sue opzioni strategiche. Il titolo ha perso quasi il 20% nel dopo borsa.

Oggi, negli Stati Uniti, diffondono i conti del trimestre, General Motors, Microsoft, General Electric e Mc Donald’s, più altri. Le borse dell’Europa dovrebbero aprire in lieve ribasso, il future del Dax di Francoforte perde lo 0,2%.

UBS

Sono usciti stamattina i risultati del trimestre. Il risultato netto, fortemente condizionato dagli accantonamenti per far fronte ad una disputa legale, si è dimezzato rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, a 1,03 miliardi di dollari, parecchio sotto le aspettative. I ricavi sono scesi del 6,8% a 8,7 miliardi, in linea con le attese.

Per quel che riguarda la combinazione con Credit Suisse, la banca ha detto che negli ultimi dieci giorni del trimestre, quelli successivi all’annuncio del salvataggio, le masse in gestione dell’area wealth management sono aumentate di dieci miliardi di dollari. A fine marzo, l’area risparmio gestito aveva 28 miliardi di dollari in più di quel che aveva a fine 2022.

In Asia Pacifico scendono le borse della Cina, soprattutto quella di Hong Kong: l’indice Hang Seng tocca i minimi delle ultime cinque settimane. L’indice Shanghai Composite, in calo dell’1%, è alla quinta seduta consecutiva di ribasso. Bloomberg riferisce che i mercati cominciano a dubitare della qualità degli ultimi dati macroeconomici diffusi dalle autorità di Pechino.

Il bond governativo degli Stati Uniti, sulla scadenza a dieci anni, tratta a 3,47%, otto punti base in meno di ieri mattina. Prosegue la discesa del dollaro, con l’euro arrivato a 1,105. Petrolio Brent in lieve calo a 82,3 dollari il barile.

TITOLI

Unicredit. Il 18 aprile Goldman Sachs aveva una quota potenziale indiretta, tramite strumenti finanziari, pari al 7,62%, di cui il 2,69% come diritti di voto riferibili ad azioni. Lo si legge negli aggiornamento Consob sulle partecipazioni rilevanti.

Enel. Il Tesoro è impegnato in incontri con a proxy adviser e investitori di Enel per rassicurare sul fatto che il gruppo continuerà a essere un leader nelle rinnovabili e accelererà sulla riduzione del debito secondo quanto hanno detto alcune fonti. Il Tesoro ha assunto Morrow Sodali per organizzare un roadshow virtuale con gli azionisti di Enel in vista dell'assemblea del 10 maggio quando verranno votate le liste per il rinnovo del board, hanno riferito alcune fonti.

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