Ubs torna all’utile e conferma il buyback. L’azione si impenna
Dopo due trimestri consecutivi in perdita, il colosso bancario svizzero ha chiuso il primo trimestre 2024 con profitti per 1,8 miliardi di dollari, tre volte superiori alle stime degli analisti. Titolo in rialzo dell’8%. Dalla fusione con Credit Suisse risparmi per 5 miliardi di dollari.
Utile netto del primo trimestre di 1,8 miliardi di dollari
Il colosso bancario svizzero Ubs è tornato a produrre utili nel primo trimestre del 2024, dopo avere chiuso in perdita i precedenti due trimestri, segnati dallo sforzo di integrare le attività dell’ex rivale Credit Suisse. Martedì 7 maggio la banca ha comunicato un utile netto del primo trimestre di 1,8 miliardi di dollari, il triplo della media delle previsioni degli analisti, con il consensus che indicava profitti per 598 milioni di dollari.
Martedì mattina alla Borsa di Zurigo le azioni Ubs corrono in rialzo dell’8% a 26,90 franchi. Da quando è stata annunciata l’acquisizione di Credit Suisse, nel maggio del 2023, le quotazioni del gruppo bancario svizzero sono salite del 50%, con gli investitori ottimisti sulle prospettive di Ubs, visti i bassi costi di acquisizione, l'enorme aumento degli attivi e, finora, i progressi relativamente agevoli nell'integrazione della banca rivale, acquistata a prezzi da saldo per evitarne il fallimento.
I ricavi della divisione Wealth Management sono saliti del 28%
Ubs ha annunciato che conta di chiudere entro il secondo trimestre la fusione con Credit Suisse negli Stati Uniti e di completare entro il terzo trimestre l’integrazione in Svizzera.
I ricavi del gruppo nel primo trimestre sono stati pari a 12,74 miliardi di dollari, superiore alle aspettative del mercato, e in crescita rispetto ai 10,86 miliardi di dollari del quarto trimestre del 2023. I ricavi della divisione Wealth Management sono aumentati del 28% a 6,14 miliardi di dollari.
Il coefficiente patrimoniale Cet1 della banca, una misura della solidità patrimoniale, è stato del 14,8%, rispetto al 14,4% del trimestre precedente.
"Siamo molto soddisfatti perché stiamo facendo ottimi progressi nei nostri piani di integrazione", ha dichiarato martedì il Ceo di Ubs, Sergio Ermotti. "Questi risultati testimoniano la forza del nostro portafoglio clienti”.
I timori degli investitori per l’iniziativa del governo svizzero
Nelle scorse settimane gli investitori internazionali hanno posto molta attenzione sulla politica di remunerazione dei soci da parte del management, preoccupati che una recente iniziativa del governo svizzero possa bloccare eventuali dividendi o buyback. Il governo ha presentato un piano che prevede l’aumento dei requisiti patrimoniali per le banche ritenute "troppo grandi per fallire". Secondo primi calcoli, se il provvedimento dovesse venire approvato Ubs dovrebbe rafforzare il patrimonio di circa 20 miliardi di franchi, un dato che ha sollevato preoccupazioni sulla capacità di Ubs di ricompensare gli azionisti.
Confermato il buyback e l’aumento del dividendo
Martedì Ermotti ha confermato i programmi di riacquisto di azioni proprie per il 2024, 2025 e 2026 che prevedono per quest’anno un buyback azionario fino a 1 miliardo di dollari e un aumento del dividendo di 0,70 dollari per azione.
Fra gli aspetti più significativi dei conti del primo trimestre c’è il rafforzamento della divisione di gestione patrimoniale, che ha registrato 27 miliardi di dollari di nuove attività nette nel primo trimestre, rispetto ai 22 miliardi di dollari dei tre mesi precedenti.
Sale a 5 miliardi il totale dei risparmi di fusione
Ubs ha dichiarato di aver ottenuto ulteriori risparmi sui costi lordi per un miliardo di dollari nel primo trimestre, portando il totale dei risparmi dalla fusione con Credit Suisse a 5 miliardi di dollari. L'obiettivo è di realizzare altri 1,5 miliardi di dollari di risparmi entro la fine dell'anno.
Dall’inizio dell’anno le azioni Ubs sono salite del 7%. Market Screener ha censito 18 analisti che coprono la banca svizzera, e di questi 10 raccomandano di comprare le azioni, cinque hanno una posizione neutrale e tre consigliano di vendere. La media dei target price è 28 franchi, un obiettivo di prezzo che implica un potenziale di rialzo in 12 mesi del 12%.
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